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Lamballe |
Domenica 29 giugno 2008:
Dopo una buona dormita (ed una colossale colazione... l'hotel non è proprio economico, e allora occorre ammortizzare la spesa... non sono ancora le 9 che lasciamo Erquy. L'itinerario che avevo studiato (a casa) per questa mattina si rivela un po' deludente: Lamballe non ha granchè da mostrare, Moncontour è solo un po' più interessante, ma i resti del borgo medioevale fortificato non entusiasmano (ce ne saranno a migliaia, in Italia, di paesini così meglio mantenuti).
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Moncontour |
Facciamo rotta per Saint-Brieuc e francamente non capiamo perchè ci siamo venuti: è una città grande e assolutamente anonima. Probabilmente ci sarà qualche via caratteristica del centro storico, ma rispetto a ciò che abbiamo visto fin'ora è tempo perso... comincio a perdere la pazienza e me la prendo con me stesso per l'itinerario studiato nell'inverno passato...
La svolta positiva arriva verso mezzogiorno: dalle parti di Lanloup ci fermiamo ad un SuperU per comprarci i panini da sbafare poi sull'Oceano. Mentre Cristina e Claudia sono dentro, Stefano ed io attacchiamo discorso con un motard Caponorddotato in uscita dal negozio. Michel ci chiede di vedere i nostri appunti con gli itinerari e le cose da vedere, annuisce su molti punti e poi si offre di farci da guida per qualche ora, "perchè da queste parti se i posti li conosci vedi dei panorami indimenticabili".
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...seguendo Michel ;-) |
Lo seguiamo con piacere, anche perchè da buon Motard indigeno, sa dove può accelerare, dove è possibile sorpassare le auto incolonnate nel traffico... insomma: per due ore guidiamo tra i saliscendi delle falesie sull'Oceano! E allora via, con il Circuit des Falaises Pors Pin, il Circuit des Falaises Bréhec, il Circuit des Falaises P.te Minard - P.te Bilfot-Port Lazo e, dulcis in fundo, il Moulin de Craca, dove Michel (grazie!!!) ci saluta mentre noi, stanchi e affamati (ma soddisfatti!) ci gustiamo un panino in uno scenario da favola, uno dei posti più belli di questo viaggio!
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...seguendo Michel ;-) |
Ritorniamo al nostro girovagare da mototuristi tranquilli e timorosi dei limiti di velocità e degli usi e costumi locali: raggiungiamo i ruderi dell'Abbaye di Beauport e poi il porto peschereccio di Paimpol. Poco più a nord, dopo Ploubazlanec, ci godiamo la splendida vista sulla vicina isola di Bréhat (Michel ci aveva consigliato di investire due ore nel fare il giro in battello lungo le sue coste, ma noi non abbiamo voglia di scendere dalla moto), poi raggiungiamo il Sillon de Talbert, una lingua di terra di 3 km sull'Atlantico (oggi spazzata da un vento freddissimo, nonostante il sole) che permette la vista sul faro di Hèaux
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...seguendo Michel ;-) |
Dopo aver passato Plograscant ci dirigiamo a Port Blanc, minuscolo paesino in una delle baie più belle e pittoresche che mi sia capitato di vedere. Il Grand Hotel di Port Blanc ha visto sicuramente tempi migliori: se all'inizio del secolo scorso era un Grand Hotel, oggi è un due stelle tenuto con decoro ma con stanze ed impianti vecchi. Però è un Rèlais Motard, il prezzo è ottimo, e pure la cucina! E quando, nella notte, sento la risacca lambire la mia finestra posta a pochi metri dall'Oceano, mi alzo un attimo e mi sento avvolto mare. Bellissimo!
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...seguendo Michel ;-) |
Ottava tappa: il traguardo è la splendida Port Blanc! Da segnalare, a Port-Blanc, l'antica cappella con il tetto appoggiato direttamente a terra (saranno un po' pazzi questi Bretoni?), e naturalmente da non perdere il sentiero costiero al tramonto!!!
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Il Moulin de Craca
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Abbaye de Beauport |
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Paimpol |
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Sillon De Talbert |
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Sillon De Talbert |
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Port Blanc |
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Port Blanc |
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Port Blanc |
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L'itinerario della giornata |
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