giovedì 18 agosto 2011

Kaunertal, Kuhtai, Zillertaler, Gerlos, Grossglokner ...per un buon Ferragosto

Ufficio chiuso nella settimana di Ferragosto... uhm... la settimana peggiore dell'anno: troppo traffico in giro, i prezzi più alti del solito ma... la voglia di fare un giro è troppo forte. L'unica soluzione è raggiungere l'Austria, di solito c'è molta meno folla che sulle nostre Alpi.

Martedì 16 agosto alle 6.30 Claudia ed io siamo già in moto. Imbocchiamo l'Autostrada del Brennero soddisfatti, è ancora fresco, non c'è per ora un traffico esagerato e... a Pegognaga uscita obbligatoria (incidente?). Sgrunt
Per riprendere l'A22 ci mettiamo quasi tre quarti d'ora (e noi siamo in moto... quelli nelle sardomobili saranno ancora là). Dopodichè è tutta una fisarmonica... rallentare, accelerare, superare l'impedito... le aree di servizio sono stracolme... morale della favola: prima fermata solo sul Passo della Mendola (ma non ci accontentiamo certamente di un caffè)!
Passo della Mendola 

Prima fermata sul Passo della Mendola
Dalla Mendola al Passo Palade. C'è traffico ma sopportabile: mi piace il Palade. La vista non sarà sempre splendida, ma si guida benone.
Fino a Resia poi c'è la noiosa strada statale... però la vista sul Lago di Resia con sullo sfondo il masisccio dello Stelvio non è mica male.


L'obiettivo di oggi è la Kaunertal Gletscherstrasse. Non ci siamo mai stati.
Un obiettivo che varrà il viaggio (ed i 12 euro del pedaggio): la strada è molto ben tenuta, i tornanti guidabilissimi ;) , ed il gusto di arrivare a quota 2.750 a camminare sul ghiacciaio è di quelli indimenticabili 







Si è fatto tardi. Troviamo una buona stanza ed una buona cena al Gletscherblich di Feichten



Mercoledì mattina alle 9, dopo l'abbondante colazione, siamo già in moto. 
Ci dirigiamo verso la Zillertal, per affrontare l'alta strada alpina.
Per raggiungerla l'itinerario è splendido, tra le verdissime vallate della zona del Piller Hohe...



...e del Kuhtai Sattel:

Sulla Zillertaler Alpenstrastrasse c'eravamo stati nel 2005, di domenica, e ci era piaciuta molto per gli splendidi panorami che regala. Meno per il molto traffico.
Anche di mercoledì, sei anni dopo, il risultato è lo stesso: paesaggi mozzafiato, ma far transitare i pullman da una stradina talmente stretta che non consente l'incrocio di due auto... mah



Comunque la Zillertaler porta via parecchio tempo: è già pomeriggio quando siamo tra i pochi (ma veloci) tornanti della Gerlosstrasse, con la splendida vista sulla cascata di Krimml.


Poi è di nuovo noioso e trafficato fondovalle per raggiungere l'ingresso nord della Grossglockner Alpenstrasse:

E' pomeriggio inoltrato. Nuvoloni neri e minacciosi rischiano di rovinarci il gusto di guida tra gli splendidi tornanti dell'Alpenstrasse.

Decidiamo allora di "tradire" Frau Gertrude e di dormire all'interno dell'Alpenstrasse.
La piccola Gasthof del Fuscher Lacke è purtroppo al completo, ma troviamo una stanza con una splendida vista panoramica sul ghiacciaio al Karl Volkerthaus... che meraviglia, nel silenzio della strada chiusa di notte, ammirare il ghiacciaio illuminato solo dalla luna e dalle stelle!



Giovedì 18 agosto.
Alle 8.30 abbiamo già fatto colazione, pagato emesso in moto la Stelvio.
Fino a tarda mattina ci godiamo una giornata di sole e tornanti sulla Grossglockner Alpenstrasse.







Lo spazio visitatori che ospita la nuova piccola mostra sui tanti reperti archeologici sugli oggetti dei popoli che hanno attraversato queste vallate

Poi, quando il traffico si fa un po' troppo intenso per i nostri gusti, giriamo la Guzzona in direzione sud e torniamo verso casa.
Facciamo benzina a Sillian (1,339 euro... e con con quel pieno c'è più gusto ad arrivare fino a casa senza far più rifornimento), scavalchiamo il Montecroce Comelico, poi la vallata del Cadore (ma Bossi e Calderoli non li abbiamo incontrati), Ponte nella Alpi e la caldissima pianura... per cena siamo a casa. La Stelvio è semplicemente la moto più completa e confortevole che io abbia mai avuto.

L'itinerario:




sabato 13 agosto 2011

Eliminare qualche festa va bene, ma non solo quelle laiche!

Ci sono rimaste solo 3 (TRE) feste laiche sul calendario, e tutte con un significato importante per questo Paese.
Può anche starci, in casi eccezionali, l'esigenza di passarle di domenica.
NON ci sta, però, passare di domenica quelle e continuare a festeggiare l'8 dicembre (l'immacolata concezione di chi?), tutti i santi (ma quali? Tutti quelli che si inventa il Vaticano... anche Pio IX e Pio XII... o l'oscurantista Woytila?) o delle migliaia di santi-patrono di ogni cazzutissimo paesino...
Da italiano, da laico, pretendo almeno pari dignità (ed è già una concessione molto larga): quindi sia immediatamente convocato il Vaticano per discutere lo spostamento alla domenica di qualche festività legata al credo cattolico. Gattostanco