sabato 14 gennaio 2006

Scalate, furbetti e bugiardoni

...ma non facciamo di tutta l'erba un fascio!
Il tentativo di Berlusconi di utilizzare la scalata Unipol-BNL e gli affari privati (ma eticamente vergognosi per un presidente di Unipol) di Consorte per far passare in secondo piano il caso BPI-Antonveneta sta funzionando.
Sembra veramente di essere tornati ai tempi della commissione d'inchiesta Telekom Serbia (ve lo ricordate l'incredibile teste "Conte" Igor Marini imbeccato da Taormina, Trantino & c.?).
Allora, ho cinque minuti e provo a scrivere un ragionamento da cittadino che non ha altre conoscenze se non quelle dei (molti, però) mass media.
BPI-Antonveneta
Faccenda gravissima. Per questa scalata Fiorani ha falsificato i bilanci di BPI, ha utilizzato molte finanziarie off-shore per creare (d'accordo con i furbetti del quartierino) i fondi (spesso fittizi) per la scalata.
Addirittura ha utilizzato milioni di euro che Billè ha sottratto dai fondi della Confcommercio.
Lo ha fatto d'accordo con il controllore supremo (Fazio), utilizando anche la forza lobbistica di deputati e ministri della maggioranza. Le intercettazioni (e le testmonianze) hanno chiamato in ballo Calderoli, Grillo, Brancher e qualche altro che non ricordo. La Lega probabilmente ha aiutato Fiorani anche per "asciugare il bucato" della CrediEuroord (l'incredibile Banca leghista che ha dimostrato come non tutti i leghisti sono grandi imprenditori...).
E se io fossi nel centrosinistra mi verrebbe da pensare che il buon Ricucci fosse lì anche per poi scalare, con i furbetti, il Corriere della Sera.
Berlusconi fu chiamato al telefono per essere informato subito che il primo passo (la firma dell'amico Fazio) era ok...

Unipol-BNL 
Unipol e buona parte della Lega delle Cooperative hanno cercato di scalare la BNL. Probablmene Consorte sapeva di non avere (soprattutto dopo che il Monte dei Paschi aveva deciso di non starci) le dimensioni richieste per qesta scalata.
E allora ha chiesto aiuto ai suoi amichetti.
Sì, perchè il buon dirigente cooperativo, evidentemente convinto di essere un grande capitalista, non si accontentava del misero stipendio di Unipol, e già da tempo aveva contatto con Ricucci e con gli altri furbacchini che già da tempo sfruttano la bolla speculativa e le (s)vendite del capitale immobiliare dello Stato per fare quattrini.
Il problema è che nessuno, nel centro sinistra, ha preferito abbandonare Consorte e cercare di convincerlo a lasciar perdere una alleanza così poco "politically correct". 
Probabilmente perchè anche per i DS è difficile obbligare la Lega Coop a seguire (come si diceva una volta) "le indicazioni di partito", o forse perchè c'era la speranza di cominciare a contare di più in serti settori dell'economia italiana abitati sempre dalle stesse persone e dagli stessi poteri forti.

Che i DS abbiano tifato per la Lega non mi sorprende, quindi, anche se mi spiace che non abbiano avuto la freddezza di valutare bene gli alleati con cui Consorte andava a legare la sua organizzazione...
Mi pare però di poter vedere una enorme differenza tra i due casi.
E mi pare di vedere che il centro destra è riuscito abilmente a fare "di tutta l'erba un fascio".
Per fortuna Berlusconi si è fatto scappare una puttanata da Vespa, è dovuto andare dai PM a dire che in realtà non sapeva nulla ... e ci ha fatto una figuraccia.
Forse da questo autogol ripartirà un po' di azione politica da parte del centro sinistra.
Ah, ovviamente è ovvio che le coop. sono dei "centri di potere" vicini (o in qualche modo collaterali ai partiti). 
Lo sono sempre state, fin da quando sono nate, nell'ottocento. Non a caso c'erano le coop. rosse, quelle bianche, quelle gialle etc. 
Lo sono le coop rosse con i DS, quelle dell'AGCI con i repubblicani, quelle dell'Unione con la Margherita o l'UDC. Quelle della Compagnia delle Opere con i movimenti religiosi e i partiti conservatori...
L'importante è che agiscano nell'alveo della Legge e alla luce del sole.

...che proprio B. (che negli anni di governo ha sistematicamente sistemato tutte le beghe sue e della Fininvest) si scandalizzi dalla possibilità di conlitti di interesse tra le coop. e la politica, è solo una patetica barzelletta. 
E che qualche milione di italiani ci caschino è veramente triste...
Gattostanco, 14 gennaio 2006