sabato 28 dicembre 2013

Appennino tosco-romagnolo 'da inverno'

Tra natale e fine anno è meglio lasciar perdere i passi più freddi e rognosi (come Calla o Mandrioli).

E allora ecco un giretto (da Ravenna a/r sono poco di più di 230 km), percorso oggi in un 28 dicembre particolarmente bello e mite... Cesena, poi la vecchia Tiberina (Sarsina, Quarto, Bagno di Romagna)...
Sosta a Quarto per il caffè


Splendidi panorami sulle strade del Passo del Carnaio, del Forche e del Centoforche...


...poi sosta al Muraglione, per una schiacciata, un bicchiere di rosso e tante chiacchiere con altri motociclanti:


Al rientro ci fermiamo a Portico di Romagna, borgo molto bello e ben tenuto, in questi giorni particolarmente vivo per le decine e decine di presepi che sono stati allestiti praticamente senza soluzione di continuità





Rientro che già il sole è al tramonto, ma avevo davvero voglia di sgranchire le ruote del CT ;-)


L'itinerario completo:

Qualche altra foto in questo album su Google Foto
Lamps 

mercoledì 11 dicembre 2013

Metodi fascisti per quattro gatti senza futuro

Questi sono i metodi squadristi di quei quattro gatti che vogliono sfasciare tutto.
Chi li appoggia, o ne ignora la reale consistenza e composizione o è un cialtrone incosciente e sfascista (non a caso sono proprio Beppe Grillo e Silvio Berlusconi a cavalcarne la protesta).
Non è certo sfasciando tutto e dando spazio a fascisti, ultràs e movimenti vicini alla criminalità organizzata che questo Paese potrà uscire dalla crisi.
Gattostanco, 11 dicembre 2013

martedì 3 dicembre 2013

Un natale senza Babbo Natale

Ciao Paolo!
Non so se qualcuno dei miei quattro lettori ll'abbia conosciuto. Io sì.
E' difficile ricordare Babbo Natale senza rischiare di essere tacciati di retorica. Eppure Paolo Schiannini era davvero speciale: uomo di una grande cultura ed intelligenza, ironico ed autoironico, curioso, simpatico, amante dei piaceri della vita.
Non se la tirava mai e non si tirava mai indietro se c'era da fare ...anche e soprattutto per gli altri appassionati delle due ruote.
E Babbo Natale ci mancherà ogni giorno, anche a chi come me era abituato a ritrovarlo solo un giorno all'anno, magari sotto i ghiacciai del Monte Bianco al Memorial Spadino, per un abbraccio. 
Anno dopo anno, invecchiando serenamente ma rimanendo giovani grazie a quella passionaccia per le due ruote e alla voglia di combattere per i diritti di chi come noi ha il cuore su una moto (Paolo aveva accettato di fare il vicepresidente del Coordinamento Italiano Motociclisti, carica lasciata qualche mese fa a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute).
Da ieri sera il mondo è senza Babbo Natale. Quello vero non c'è più. 
Non raccontatelo ai bambini, ma noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscere il vero Babbo Natale, quest'anno faremo una gran fatica a far festa.
Sul sito del CIM è possibile lasciare un ricordo: Un Natale senza Babbo Natale
Ciao Paolo... anzi: Babbo Natale :-(

venerdì 1 novembre 2013

La vecchia statale Tiberina e...

Fino a trent'anni fa tutto il traffico, anche pesante, che da Ravenna e Cesena si dirigeva a Perugia e Roma, passava di qui, dalla vecchia strada statale Tiberina. Cesena, Borello, Mercato Saraceno, Sarsina, Quarto, Bagno di Romagna, Verghereto... se anziché seguire le indicazioni principali dei due sensi di marcia 'Roma' o 'Ravenna (che vi porterebbero immediatamente sulla E45)', si seguono le indicazioni dei vari paesi siti lungo la vallata, vi troverete su un tracciato pieno di curve e spesso in mezzo al verde.
Purtroppo l'asfalto non sempre è in condizioni esemplari, ma in moto ci si diverte molto, ma molto di più che ad utilizzare la brutta e pericolosa 'quattrocorsie' E45.
La Tiberina
La Tiberina
Se da Verghereto seguiamo l'indicazione Canili, percorrendo il moderno cavalcavia sulla E45, troviamo questo cartello :-(

Noi decidiamo di NON transitare... ma di sfruttare l'agilità della moto per andare almeno a fare qualche foto :-) :-) :-)
E' incredibile come la vegetazione, in trent'anni, si sia quasi ripresa tutto lo spazio della strada, abbia avvolto i guard rail, abbattuti i cartelli indicatori, nascosto le indicazioni...
La Tiberina abbandonata...
In qualche tratto la larghezza è molto ridotta
In realtà, facendo attenzione, non c'è alcun pericolo... cmq le foto le abbiamo scattate, e a Valsavignone torniamo alla legalità fuori dal divieto di transito :-)
La strada è ancora molto bella fino a Pieve Santo Stefano, dove abbandoniamo la Tiberina per salire lo splendido tracciato del Passo dello Spino.
Non è facile rispettare dei limiti spesso assurdi su una strada come quella dello Spino: qui la Forestale ha ritirato parecchie patenti, accanendosi a quanto pare soprattutto sui motociclisti.
Oggi, a dir la verità, l'unico smanettone che abbiamo visto guidava una Punto... che dal rumore e dallo stridio dei freni pareva peraltro alquanto taroccata.
Comunque neppure il tempo di mandargli quattro accidenti per come ha sorpassato in curva noi e l'auto che ci precedeva che... dopo cinque curve lo vediamo fermo con il motore che fuma... deve aver cotto qualcosa... ...allora forse Dio esiste :-D :-D :-D
L'unico vero smanettone da straccio-patente è un sardomobilista assatanato con una Punto taroccata... neppure il tempo di mandargli quattro accidenti per come ha sorpassato in curva e... lo vediamo fermo con il motore che fuma... deve aver cotto qualcosa... forse Dio esiste
...rispettare i limiti, sullo Spino. è proprio difficile :-( 
Mezzogiorno è passato ormai da una mezz'oretta. Decidiamo per la sosta-pranzo al Ristoro Stop&Go, proprio sullo Spino...
bello il parcheggio riservato alle moto e ben pavimentato!
Ristoro Stop&Go

Un'ottima sosta :-)
E' ora di iniziare il rientro verso casa... scendiamo giù dallo Spino fino a Chiusi della Verna, e da lì imbocchiamo sulla destra la splendida strada (non splendida come asfalto, che è purtroppo spesso mosso, ma come panorami e come Wilderness) che porta a Badia Prataglia.
Da lì saliamo il sempre-bello Passo dei Mandrioli e, una volta a San Piero in Bagno, facciamo il Passo del Carnaio.
Dal Carnaio svoltiamo a destra per un altro tratto molto 'selvaggio', che passa per Spinello-Sportilia, Civorio, Ranchio, Linaro. Giunti a Borello siamo di nuovo sul tracciato della 'vecchia' Tiberina, che seguiamo fino a Ravenna.
270 chilometri circa che, il 1° novembre, danno una gran soddisfazione, sia come curve che come panorami.
La moto fa bene, al fisico e all'anima ;-)
La Verna
Da La Verna a Badia Prataglia... decine di chilometri di vera wilderness

Da La Verna a Badia Prataglia... decine di chilometri di vera wilderness

Da La Verna a Badia Prataglia... decine di chilometri di vera wilderness
Il Passo dei Mandrioli

Scendendo dal Passo dei Mandrioli
La vista nei pressi del Passo del Carnaio
Un gran bell'inizio di novembre...
L'album 'sfogliabile' delle foto è anche su Facebook, cliccando QUI.
Un lampeggio!  Gattostanco, 1 novembre 2013

martedì 15 ottobre 2013

Addio (o arrivederci?) a Bicilindrica


Da un anno a questa parte guido una motocicletta giapponese. Che va maledettamente bene, purtroppo.

Quindi, anche alla luce dell'antipatia viscerale che mi sta montando per Colaninno & c. (e del fatto che non mi sembra di vedere grandi evoluzioni, nel Gruppo Piaggio, a favore dell'affidabilità complessiva e del rispetto dei propri Clienti) credo proprio che la mia aspettativa da 'guzzista' durerà ancora parecchio tempo.

Queste considerazioni mi hanno portato a disdettare anche l'abbonamento a Bicilindrica, la simpatica rivista trimestrale dedicata ai Guzzisti.
Questo post vuole essere un piccolo e modestissimo risarcimento all'editore ed all'appassionata redazione, chissà che qualche Guzzista, leggendo queste poche righe, non sia invogliato a dare un contributo al mio posto.
Qui l'archivio della rivista e le informazioni per l'abbonamento: http://www.motoitaliane.it/bicilindrica.html

Un lampeggio ;-)


Gattostanco

martedì 10 settembre 2013

Semplice w-e alpino di fine estate: Gavia e Stelvio senza folla, e poi la meravigliosa strada del Menador

A inizio settembre sulle Dolomiti c'è ancora troppo traffico, per divertirsi davvero, e allora ecco un piccolo itinerario alternativo ma davvero bello. 

Sabato 8 settembre... partendo di buon mattino da Ravenna, dopo aver percorso un'autostrada del Brennero ancora molto trafficata di turisti ed una breve sosta-caffè a Dermulo, ci troviamo sul Tonale. Il Crosstourer si rivela ancora un'ottima moto: i trasferimenti si fanno senza stancarsi, per cui non appena arrivano le curve e le salite c'è solo da cominciare a divertirsi ;-)
Il Tonale non mi ha mai esaltato, quindi neppure ci fermiamo... è il Gavia che vogliamo! Ci godiamo la strada stretta, i panorami mozzafiato, un tracciato d'altri tempi. Il Gavia merita certamente una sosta, anche per scattare qualche foto: ci siamo saliti tante volte, ma è sempre un Passo emozionante.
Passo Gavia
Passo Gavia
Passo Gavia
Passo Gavia
Ma è ora di pranzo, e nonostante il buon profumo che esce dalla cucina del rifugio, vogliamo raggiungere la cima dello Stelvio per addentare uno dei 'mitici' panini con salsiccia di cervo, crauti, cipolle e senape :-)
Panino allo Stelvio
Passo Stelvio, foto ricordo :-)

Stelvio: i tornanti del versante altoatesino
Riposati e con lo stomaco finalmente pieno, scendiamo i tornanti del 'muro' del versante altoatesino, ci sorbiamo parecchio traffico fino a Merano e poi, dopo Bolzano, imbocchiamo la meravigliosa Val d'Ega (peccato che un bel tratto della della strada che si infilava nella gola sia stata posta in galleria). Sulle Dolomiti ci sono ancora molti turisti, ma ci godiamo abbastanza le curve del Costalunga e, dopo una dozzina di ore dopo essere partiti da Ravenna, decidiamo di fermarci a Vigo di Fassa per una doccia, due passi e qualche acquisto... poi cena e... a nanna :-)
Passo Costalunga
I colori delle Dolomiti al tramonto
Vigo di Fassa, sosta per la notte
Domenica 9 settembre, decidiamo di lasciar perdere i passi dolomitici. C'è troppo traffico, e dover salire lentamente in colonna dietro a camper e pullmini di turisti, proprio non ne abbiamo voglia. Scendiamo allora fino a Predazzo, e ci andiamo a salire il Passo Rolle dopo aver costeggiato il Lago di Paneveggio... è un percorso non certamente entusiasmante come certi passi alpini, ma molto rilassante e poco trafficato.
Lago di Paneveggio
Passo Rolle
Nubi minacciose sul Rolle
Il caffè sul Rolle ci aiuta a svegliarci (anche se in realtà la temperatura molto 'frizzante' della mattina, ci ha già aiutati in tal senso... ci dirigiamo poi verso il Passo Brocon e poi scendiamo in Valsugana. Sono chilometri molto belli, a tratti anche aspri e selvaggi. Il Brocon è considerato un passo 'secondario', ma a noi piace molto.
Passo Brocon
Raggiunto velocemente il Lago di Levico, imbocchiamo la Strada del Menador, tracciata con enormi sforzi durante la prima guerra mondiale e che ancora oggi presenta alcuni tratti talmente stretti nei quali un'auto ed una moto non riescono a passare insieme. La vista sul Lago e sulla Valsugana perà è meravigliosa.
Il Lago di Levico visto dalla Strada del Menador
Strada del Menador
Strada del Menador
Giunti in cima siamo già a pochi chilometri dal Passo di Vezzena, sull'Altipiano di Asiago.
E visto che una nuvola nera e cattiva ci sta raggiungendo... decidiamo di pranzare al Rivetta dove fanno un'ottima tosella alla piastra con funghi e polenta... e dove i prezzi sono più che accettabili (consigliato).
Sosta sull'Altipiano
Resta da riempire la borsa termica che ci siamo portati dietro da casa: a Malga Fratte compriamo burro, formaggio e ricotta affumicata... qui sull'Altipiano le malghe chiudono prima di fine settembre, e noi potremo tornarci solo il prossimo anno... quindi va fatta un po' di scorta :-)
Scendiamo dall'Altipiano percorrendo il Costo (il Muraglione locale), cercando di... non intralciare chi è impegnato a fare il tempo... poi è solo autostrada, pianura, noia...
La pianura vicentina vista dall'Altipiano
...ma anche solo due giorni in moto sono sempre un'emozione da non perdere ;-)
La mappa dell'itinerario
 
Gattostanco, 10 settembre 2013