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...quando te la consegnano con gli auguri sul cupolino :-) |
Il Monte Pelmo domina lo Staulanza |
Sosta-caffè-e-foto che si allunga un po' per le chiacchiere con i pochi motociclisti presenti, mentre i muri di neve circondano ancora auto e moto parcheggiate. Bello!
Dopo un caffè scendiamo in direzione Pocol e poi saliamo sul Falzarego. Qui le piste di sci sono affollate, così come quelle che 'incontriamo' e costeggiando salendo poi sul Pordoi dopo aver passato Arabba. Sul Passo Pordoi, dopo aver guidato gustandoci la vista dei muri di neve che ci circondavano, ci 'stravacchiamo' dalla Maria, al sole, per uno spritz pomeridiano che sembra il più buono mai bevuto. In una mezzoretta passano un GS e poi una Multistrada... per il resto solo sciatori. Siamo proprio in anticipo sulla stagione :-)
Passo Giau |
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Passo Giau |
Passo Pordoi |
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Moto da bar :-) |
Scendiamo in Val di Fassa e la percorriamo tutta fin quasi a Moena, dove svoltiamo per il Passo San Pellegrino e poi scendere fino a Falcade.
Non avevamo mai fatto tappa qui, ma scopriamo una chicca che forse ci vedrà tornare: l'Albergo Ombrettola si fa davvero apprezzare in tutto e per tutto. Un albergo piccolo, tenuto benissimo, pulizia e ordine assoluti. Prezzi decisamente accettabili e una gestione familiare che garantisce una buona cucina e un'accoglienza molto piacevole. Consigliatissimo.
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Falcade |
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Falcade by night vista dall'Albergo Ombrettola |
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Falcade, l'Albergo Ombrettola |
La mattina dopo Falcade ci regala un'altra gradita scoperta. La storica macelleria Sperandio, che avevamo notato passeggiando la sera prima. Decidiamo di acquistare un po' di salumi e formaggi (e polenta) locali per riempire il bauletto. La scelta di prodotti tipici è davvero notevole. Ci mettiamo a chiacchierare... al di là del bancone troviamo un harleysta ed un più veloce 'collega' dotato di Superduke. Dopo aver pagato e salutato, mentre già stiamo mettendo in moto, uno di loro esce dal negozio con un (ottimo, lo abbiamo poi già assaggiato) salame di cervo come 'omaggio per i motociclisti che arrivano a inizio stagione senza paura di freddo e neve'. Grazie ragazzi ;-)
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Falcade, la Macelleria Sperandio |
Dobbiamo tornare a casa, ma ovviamente abbiamo pensato ad un percorso più che divertente... raggiungiamo Voltago Agordino e da lì saliamo in mezzo ai boschi fino a Forcelle Aurine. Da qui al Passo Cereda c'è solo divertimento di guida ed assoluta assenza di traffico. Dovrebbe sempre essere così ;-)
Dopo Canal San Bovo inizia la salita verso il Passo Brocon... prima di Vaia qui c'era un bosco fitto ed ombreggiante, ora purtroppo migliaia di alberi sono stati spazzati via. Ma almeno ci si gode il panorama, anche se in qualche punto la strada stretta e lo strapiombo bene in vista fanno un po' impressione... comunque, anche sul Brocon, gli sciatori sulle piste sono molto, ma molto più numerosi dei rari motociclisti.
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Salendo al Passo Brocon... prima di Vaia qui il bosco era impenetrabile, oggi ci si gode il panorama :-( |
Impianti aperti nei pressi del Passo Brocon |
Scendiamo a Pieve Tesino, passiamo il Passo Forcella e approfttiamo della superstrada per arrivare velocemente nei pressi di Caldonazzo per affrontare la stretta ma meravigliosamente panoramica salita sull'Altopiano dei Sette Comuni rappresentata dalla Strada del Menador. A Lochere la strada è chiusa, occorre andare a prenderla da Monterovere.
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I laghi di Levico e Caldonazzo visti dalla Strada del Menador |
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Canederli al Ghertele! |
Dopo un paio di fermate per ammirare il panorama sui laghi di Caldonazzo e Levico, siamo in cima. Da lì, arrivare al Passo di Vezzena è solo divertimento. Passiamo di fronte a Malga Fratte (per comprare l'ottimo formaggio Vezzena, o la ricotta affumicata, o la tosella di Malga Fratte, occorrerà attendere ancora più di due mesi) e poi all'Osteria del Termine (chiusa anch'essa), quindi decidiamo di fermarci per pranzo Al Ghertele.
Se da fuori l'edificio non dà grande fiducia (il tempo ha lasciato molti segni, e l'insegna 'albergo' - ma da decenni è solo ristorante - li rappresenta tutti), dentro è un'assoluta sorpresa in positivo. Il ristorante Al Ghertele è un posto d'altri tempi, caldo, accogliente. Menù semplice, ovviamente tipico. I canederli, sia con i funghi che con il cervo, erano spettacolari. La torta di ricotta con i frutti di bosco, sublime. Un fiasco da mezzo litro, una bottiglia d'acqua e due caffè, per un totale di 41 euro in due. Ci fermeremo ancora, su questo non c'è dubbio.
Dopo pranzo c'è poco da raccontare. Scendiamo dal Costo in mezzo agli smanettoni, poi c'è la A31, e la pianura, lunga, fino a Ravenna.
Arriviamo a casa con il contachilometri che segna un totale di 998. Domani, dopo l'indispensabile pulizia per togliere fango e sale, si accenderà la spia che mi ricorderà il controllo previsto dopo i primi 1.000 chilometri.
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Rodaggio finito :-) |
Un gran bel rodaggio, perchè le montagne, con la neve, sono davvero molto, ma molto più belle.
La Multistrada V2s non è molto diversa dalla 950s, e ci si sente a casa fin da subito. Forse è ancora più agile tra le curve, l'altezza sella è di pochissimo ridotta, la sella comoda. La Multi è facilissima, protettiva, comoda e sicura in qualsiasi momento ed anche a pieno carico.
Come avevo già accennato qui sopra, quando uscì la 1200 DVT, a fine 2014, quella linea mi colpì particolarmente. E ancora oggi, dopo nove anni, mi piace moltissimo. Inoltre trovo che i due fanali a led, alti e distanziati, la rendano maggiormente 'percepibile' dagli altri utenti della strada, rispetto a tante moto nuove dotate delle più moderne luci diurne. Gran moto anche questa miniMulti ;-)
Le mappe dell'intinerario:
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