lunedì 20 novembre 2017

Un bigotto antidemocratico ed irrispettoso delle Leggi dello Stato italiano

'Ha più morti innocenti sulla coscienza Totò Riina o Emma Bonino?' Il simpatico quesito è di un parroco bolognese, tal don Francesco Pieri (qui in foto, così sapete che faccia può avere un invasato del genere), su Facebook.
Pieri, tra l'altro docente alla Facoltà teologica dell'Emilia-Romagna ha replicato al telefono, alle sollecitazioni di chiarimenti di un quotidiano, con un no comment, ma su Facebook, rispondendo ai commenti, ha sottolineato che 'moralmente non c'è differenza' tra Bonino e il capo di Cosa Nostra e ha aggiunto, rispondendo a un utente che scrive, 'sicuramente la Bonino', 'il che non rende certo migliore Riina, ma dice qualcosa sulle nostre ipocrisie diffuse'.
Ovvero: la Bonino ha sulla coscienza l'aborto, legge della Repubblica Italiana, nonchè passata attraverso un referendum, da 40 anni, il compianto Totò no. Semplice vero?
Questo docente esaltato non è altro che l'ennesimo bigotto che merita molto di più di un profondo disprezzo. 
Non è, infatti, solo un povero credulone che presta fede alla favoletta di dio, gesùcristovenutoamoriresullacrocepernoi (a far che? perchè? non potrebbe fare cose più concrete e comprensibili... tipo evitare la nascita di Hitler o far venire un coccolone a Stalin prima che potesse succedere al povero Lenin?) e alla verginità della madonna (eh, sì, sai, gli arcangeli sono belli, biondi, giovani... puó capitare un cornino al marito falegname :-) ).
No. Questo è uno di quei bigotti che, da duemila anni, vogliono imporre il loro stupido credo e la loro idiota idea di vita ed abitudini a tutti, anche ai non credenti.
E' uno di quelli che ci vorrebbero proibire di scegliere. Un nazista della croce. E come tutti gli invasati antidemocratici va combattuto in ogni i modo, isolato, irriso, cacciato fuori dalla società civile.
...anche perché, la vera domanda da porre a questi cialtroni della fede, dovrebbe essere: quanti morti hanno provocato le vostre religioni del cazzo, bigotti dementi?

sabato 18 novembre 2017

Rodaggio innevato

La Multi NON è una moto da bar, quindi le va insegnato fin da piccola, al secondo giro di rodaggio, che ci si può divertire anche su strade bagnate, sporche, con il sale, e con la temperatura di solo 1 grado.
Eccoci quindi in direzione Acquapartita, per riempire il bauletto di pane e ottima schiacciata (forno consigliatissimo).

Poi, visto che è nevicato, si va verso il Monte Fumaiolo per 'vedere la neve', e qui troviamo davvero un clima tipico invernale.

Rientriamo per Balze e Verghereto, poi ci godiamo la strada asciutta del Passo del Carnaio, dove ci fermiamo per un pranzetto appetitoso ;-)

Calanchi e strade deserte tra Cusercoli, Voltre, Fratta Terme e Meldola... ed eccoci a Bertinoro a riempire le valigie della Multi con una dozzina di bottiglie di vino (la Cantina Celli ha, a mio avviso, un'ottimo rapporto qualità/prezzo).

Poi: bagnetto (per togliere il sale) e mettiamo a nanna la Multi... quest'anno il freddo è arrivato presto. Sarà un rodaggio faticoso, ma la 'S' è davvero uan Moto meravigliosa, le sospensioni Skyhook sono incredibili!!!
Qualche foto in più, e le mappe dell'itinerario, in questo ALBUM su Google Foto

sabato 11 novembre 2017

Multistrada 1200 ESSE ;-)

Ci stiamo inoltrando verso la stagione invernale, e giornate così belle non possono essere sprecate, se si ha un giochino nuovo da provare ;-)
Già: so perfettamente che sta uscendo la 1260, ma per me la Multi 1200 è già splendida, da guidare, questa S poi, con le sospensioni semiattive è incredibile! Quindi ho approfittato degli sconti di fine stagione e adesso me la godo tutta :-)
La giornata è splendida per il primo giro: quindi vai con strade conosciute! Passo del Carnevale, Passo dell'Eremo, una buona schiacciata da Giovanni al Passo del Muraglione, poi la discesa a San Benedetto in Alpe, dove ci sgranchiamo visitando il centro storico abbracciato alla vecchia abbazia.
Andiamo anche a controllare la frana sulla strada del Passo del Manzo... da anni la strada è chiusa, vuoi mai che non si riesca a passare (no, purtroppo no)?
Che dire della Multistrada 1200s ?
Avevo già la 1200 'base', e mi ci trovavo benissimo (c'è chi si lamenta del buco di coppia, ma francamente per me è più che potente e 'coppiosa').
I punti forti di questa S sono le sospensioni 'Skyhook' ed i fari full led. Le sospensioni sono davvero incredibili, ed assicurano più comfort ma anche più sicurezza. I fari: beh: mai avuto una moto con un'illuminazione così potente. Anche i freni mi sembrano diversi, ancora più pronti. C'è poi il display della strumentazione TFT a colori, ma io sono un po' daltonico, quindi per me è meno importante :-D
Scherzi a parte, trovo che Ducati stia lavorando molto bene, non ho dubbi.
Forse invidierò un po' chi si comprerà la 1260, ma per me già la Multistrada 1200 è una Moto emozionante, confortevole, bella e divertentissima, anche in coppia e a pieno carico.... quindi: buone strade a me ;-)
Ah: la mia 1200 'base' è ora in vendita presso MotoEuropa a Sant'Agata sul Santerno. Ha 34.000 km (quindi il prossimo desmotagliando è molto lontano, lo dovrà fare a 60.000km), non ha mai avuto problemi, mai caduta... potrebbe essere un acquisto interessante per chi vuole entrare nel mondo Multistrada 1200. Credo che Romolo abbia anche allungato la garanzia ufficiale Ducati a 4 anni, quindi fino alla primavera 2019... fate un po' voi: se volete info: www.motoeuropa-snc.com
Qualche altra foto e la mappa dell'itinerario in questo ALBUM su Flickr.

lunedì 6 novembre 2017

Orgoglio Rosso (no, i comunisti non c'entrano, anche se l'Emilia Romagna sì) ;-)


Ieri sera lo show mondiale in diretta streaming (anche su SKY, ma io non pago per vedere la TV, quindi mi sono collegato via web) di Ducati, che ha così anticipato di qualche giorno l'EICMA per la presentazione dei Modelli 2018. Evidentemente erano tanti i ducatisti collegati, perchè il server ha sofferto e balbettato un bel po'. 
Ma non è stata solo la presentazione dei modelli nuovi. E' stato davvero uno show, con i Piloti, il management, le community di ducatisti. Un Evento, che come ha giustamente rilevato l'arguto Riccardo Matesic su Netbikers, non aveva il limitato scopo di svelare i modelli nuovi, bensì a dare un'immagine forte di squadra, di azienda in grado di competere a livello globale ma anche di conservare un'identità forte ed unica. Ed in questo Claudio Domenicali, a mio avviso, è stato davvero bravo.
Ducati è nella Motor Valley italiana, rappresenta una bella fetta di storia e tradizione italiana del motociclismo. Una storia certamente più recente (ma anche più vicina a noi appassionati praticanti di oggi) di altre, come ad esempio Moto Guzzi, Mondial, Laverda & c., ma certamente da alcuni lustri più sentita e coinvolgente… il Desmo dell'Ingegner Taglioni, le vittorie in SBK, la sfida della MotoGP, il rumore inconfondibile delle frizioni a secco e la snellezza delle linee della 916 disegnata da Tamburini, e poi le splendide ed inconfondibili 1098 e Panigale che si incontrano oggi sui Passi alpini ed appenninici… senza dimenticare le decine di migliaia di appassionati che per anni hanno pistolato i Monster per renderli tutti uno diverso dall’altro ;-)
Questo, imho, è l’orgoglio ed il senso di appartenenza di Community unica, un Popolo Rosso (quella appunto dei Ducatisti) che Domenicali ha voluto rafforzare, in un momento nel quale è sempre più difficile affermare le proprie peculiarità e diversità (tra normative Euro4 e scopiazzature cinesi).
Non credo sia facile, per Ducati, concorrere contro colossi multinazionali del calibro di Honda, Yamaha e Kawasaki… ma la piccola azienda italiana che spesso si prende delle belle soddisfazioni facendo suonare l’Inno di Mameli sui circuiti, e che ti fa parcheggiare la tua Ducati quando vai a Borgo Panigale a visitare la Fabbrica o il Museo… beh, è una bella storia, che se la sai raccontare hai già mezzo venduto duemila moto in più 😉
Sulle moto presentate (premesso che sono di parte, perchè un po’ tifoso delle Rosse di Borgo Panigale…): secondo me da qualche anno in Ducati non stanno sbagliando nulla. E anno dopo anno stanno pure migliorando il migliorabile sui modelli in listino.
La Multistrada DVT per me è meravigliosa. Qualcuno si lamenta del ‘buco’ d’erogazione? O qualche crucco dice che c’è qualche oscillazione sulle autobahn a 200 all’ora? E loro ti fanno il 1260 e ci piazzano un forcellone più lungo. Ma rimane bellissima perchè è solo un restyling di mezza-carriera della My2015 (che comunque ergonomicamente è perfetta, così come per il comfort).
La Panigalina 950 è perfetta (e bellissima) per chi vuole divertirsi con una moto sportiva senza l’assillo del cronometro… cioè, immagino che la moto vada anche parecchio, ma non ha certamente le prestazioni dei 1000 plurifrazionati o della Panigale V4.
Le Scrambler sono divertentissime già ora (la Desert Sled in primis), con la 1100 ora ci si andrà anche forte.
La Panigale V4… beh, quella serve per dare la caccia a Rea, quindi è una sorta di Desmosedici con targa e fanali (però, in foto pare anche bellissima, mantenendo una snellezza e sportività che spesso manca alle quattrocilindri della concorrenza).
Tutto rose e fiori?
Ovviamente no. Ad esempio i prezzi sono sempre sensibilmente alti, e la manutenzione costa sempre un po’ di più di quella della concorrenza.
E’ vero che si tratta di moto quasi tutte incasellate nei cosiddetti ‘segmenti premium’ (e nessuno, se si compra un’auto di alta gamma Mercedes, Audi & c., pensa di spendere come a comprare una Ford e di spendere le stesse cifre nei tagliandi)… però il prossimo step di miglioramento potrebbe essere diretto a ridurre un po’ questo gap che spaventa molti motociclisti.
In bocca al lupo, Ducati!