mercoledì 28 giugno 2017

Orgogliosi di far parte della Motor Valley

Moto Sprint pubblica un bellissimo editoriale di Marco Masetti. E' dedicato alla Romagna. Anzi: ai Romagnoli ed alla loro passione per Il Motore (la moto, qui, è 'é mutòr', al maschile), e agli incredibili risultati ottenuti dai romagnoli che corrono (la tripletta al Mugello di Migno, Pasini e Dovizioso, ma anche i ravennati Melandri, Faccani e Caricasulo in SBK, STK e SS600 al Mugello). E alla Ducati, che da Borgo Panigale se la gioca con le multinazionali giapponesi.
Pubblico la pagina di MotoSprint perchè non la voglio dimenticare. Un numero di una rivista settimanale si può perdere o dimenticare, la Passionaccia tutta nostra per 'è Mutòr, per il Muraglione o la Colla, per la Futa o la Raticosa, ma anche per la Piadina, i Caplèt ed il Sansvèz... no, non si deve dimenticare. E non si può perdere ;-) 
MotoSprint nr. 2022 del 27 giugno/3 luglio 2017

domenica 11 giugno 2017

Stelvio, Bernina, Gavia, Crocedomini: il classico itinerario di un piacevole week end alpino

Cles, Val D'ultimo, Stelvio, Umbrail, Fuorn, Bernina e Livigno... poi, la domenica, rientro affrontando Gavia e Crocedomini... un itinerario classico ma sempre molto bello, soprattutto alla fine delle primavera, quando almeno c'è ancora qualche traccia di neve a far spiccare maggiormente le montagne a contrasto del cielo blu ;-)
Livigno è una sosta che apprezzo sempre molto: non solo per la benzina sotto all'euro al litro, ma anche perchè i pizzoccheri sono buonissimi, e alla Bottega della Luna vendono il quasi introvabile Thè Meßmer (e noi abbiamo riempito il bauletto della Multistrada, facendo quindi scorta per tutto l'inverno 2017/2018).





Qualche altra FOTO e la MAPPA dell'itinerario in questo album di FLICKR

domenica 4 giugno 2017

MTB: percorso di Cancellino e anello fino a Seghettina

Il Percorso di Cancellino non è una novità, qui sul Blog. E' considerato un tracciato su una delle strade forestali più belle d'Italia. Inoltre è abbastanza lungo per 'valere' un'escursione di una giornata e lo spostamento in auto, ma non è difficile. Il tracciato è quello dell'antica ferrovia, oggi scomparsa, che portava il legname dalla Foresta della Lama fino appunto a Cancellino, sulla strada del Passo dei Mandrioli. Da qui, i tronchi venivano caricati sui camion e distribuiti alle segherie acquirenti.
Ovviamente, dovendo svolgere questa funzione, il tracciato non poteva essere troppo ripido nè con curve troppo chiuse, pena il fatto che la motrice della piccola ferrovia non avesse dei problemi.
Oggi c'è un bel fondo sterrato, a volte con molta ghiaia, a volte con qualche pozzanghera, ma è una meraviglia.
Da Cancellino (dove c'è abbondante spazio per parcheggiare l'auto) si sale per i primi due o tre chilometri fino al Passo dei Lupatti, poi è pressochè tutta discesa fino alla Lama.
Lungo il percorso ci sono anche delle fonti (la Fonte del Re, la Fonte delle Cavalle, la Fonte di Francesco) ed anche alla casa dei Forestali della Lama è possibile attingere ad acqua freschissima (lasciate perdere, se non siete appassionati di termalismo, l'acqua della sorgente solforosa!!!).
E' anche un percorso molto ombreggiato, il che, unito al fatto di un dislivello relativamente modesto (500 metri), lo rende un itinerario piacevole anche in piena estate, ideale per chi comincia o chi vuole godersi 40 chilometri (20 andata, 20 di ritorno).
Giunti alla Lama (nonostante una scivolata in discesa di Claudia, per fortuna senza grosse conseguenze) abbiamo avuto voglia di pedalare un altro po'. 
Dalla Lama siamo saliti con facilità fino al Poggio della Seghettina (circa 250 metri di dislivello). 
Dal Poggio abbiamo seguito la carraia (discesa molto ripida e fondo in parte con ghiaia un po' smossa) giungendo ad una sbarra e ad un ponte. Abbiamo 'tenuto la destra' e raggiunto uno stretto ponticello di legno nel bosco da dove comincia un sentiero single track in salita (pedalabile in parte se allenati, ma se si ha paura del fogliame e della pendenza... se ne fa una buona parte a piedi).
Abbiamo quindi raggiunto Seghettina di Sotto (con una sola casa ristrutturata e ben tenuta) e, salendo subito a sinistra, Seghettina di Sopra, dove partigiani e prigionieri liberati inglesi si rifugiarono negli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale.
Un sentiero con tratti molto ripidi (anche con bici in spalla) ma molto bello, con dei tratti in crinale davvero panoramico ed esposto, ci ha ricondotto, piuttosto stanchi e accaldati, al Poggio della Seghettina, per tornare poi giù alla Lama e sul percorso di Cancellino ;-)
Un bel giro, anche se in parte fatto a piedi, che ci ha dato davvero soddisfazione :-)
L'album, con una decina di foto, è su FLICKR