giovedì 26 giugno 2008

Normandia & Bretagna - day 5

Arromanches
Giovedì 26 giugno 2008:
E' la giornata dedicata alla Memoria dello Sbarco di Normandia. Abbiamo osservato con attenzione le tante foto appese ai muri del Churchill Hotel, ma ora viene il momento di andare a vedere dal vivo ciò che più volte abbiamo osservato in video, e solo ultimamente con Salvate il Soldato Ryan o Band of Brother.
Arromanches
Da Bayeux in pochi chilometri raggiungiamo Arromanches sur Mer. Sulla spiaggia, con la bassa marea, sono adagiati i resti di quel porto artificiale galleggiante che fu trasportato qui direttamente dall'Inghilterra, e che consentì alle navi da trasporto di scaricare l'indispensabile materiale ed i mezzi pesanti che furono indispensabili ai G.I. per non essere ricacciati in mare. Nonostante non siano più molti i tratti del porto ancora presenti, la distanza tra questi, lungo tutta la baia di Arromanches, dà l'idea della grandezza di quell'idea e quella realizzazione: il D-Day fu anche un incredibile ed unico sforzo logistico e produttivo… l'Asse aveva sfidato il gigante americano, e questo errore fu fatale (per fortuna) alle tre dittature.
Longue Sur Mer
Passiamo in fretta Port-en-Bessin e ci dirigiamo subito a Longues-Sur-Mer, dove è stata conservata una batteria tedesca composta da quattro cannoni in altrettanti bunker. Credo sia l'unica batteria dl genere ancora conservata in Francia. Tre dei quattro bunker hanno ancora i loro cannoni puntati sull'Oceano, e da quella posizione rialzata, sulla falesia, dimostrano quanto debba essere stata dura l'impresa di espugnarli. Solo un bunker è stato distrutto dai bombardamenti areo-navali, gli altri sono stati presi dalla fanteria, con il più classico e pericoloso degli assalti.
Omaha Beach
E dopo pochissimi chilometri è già Omaha Beach. Una delle più famose e sanguinose spiagge dello sbarco. Il memoriale ed il cimitero delle croci bianche ai morti americani è rialzato, rispetto alla spiaggia. Il silenzio per questi giovani sacrificati alla lotta alla barbarie nazi-fascista non può però farmi pensare a quanto debba essere stato difficile uscire allo scoperto da quei mezzi da sbarco: i tedeschi erano qui in alto, ben trincerati. 
Omaha Beach
La spiaggia, che oggi si raggiunge tramite un ben tenuto sentiero che parte direttamente dal cimitero, è laggiù in basso. Presa in infilata dai fucili e dalle MG tedesche. Sì, anche se oggi ad Omaha Beach non ci sono più cavalli di frisia o reticolati, scendere e risalire immaginando come potesse essere farlo senza riparo dal fuoco nemico, mi ha fatto letteralmente accaponare la pelle...
Passiamo Grancamp, Saint-Come-du-Mont e raggiungiamo anche Utah Beach. Qui è stato lasciato qualche ricordo dello sbarco, ma fancamente è Omaha Beach che ha segnato la mia giornata dedicata al D-day.
Omaha Beach
Utah Beach
Utah Beach
L'ultima fermata bellica è per il manichino di John Steele, il paracadutista americano che la notte del 6 giugno '44 rimase sospeso al campanile della chiesa di Sainte-Mère Eglise e che si finse morto riuscendo così a sopravvivere.
Sainte-Mère Eglise
Dopo Sainte-Mère Eglise si torna a guardare soprattutto il mare, con le sue scogliere, i suoi porticcioli colorati e pescosi, i suoi fari. Mappa del quinto giorno: i luoghi del D-Day Non troviamo neppure una stanza nella piccola e deliziosa Barfleur (i due alberghi presenti contano in tutto solo 13 stanze) e torniamo indietro di pochissimi chilometri per dormire a Saint Vaste la Hogue. Fa freddo: scaldiamo il dopo cena con un buon bicchiere di Calvados

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