lunedì 30 maggio 2011

Una bella giornata per gli italiani

A Berlusconi (che per primo aveva voluto "giocare" la carta del test nazionale su sè stesso) sono arrivati due schiaffoni giganteschi (più altri meno importanti, ma comunque dolorosi come Cagliari, Trieste etc.).

Bene. Ci volevano.

Pisapia potrà dare un'occhiata anche agli enormi (e non sempre limpidi affari) che Moratti, Formigoni & c. stavano facendo con i miliardi dell'Expo.

Il risultato di De Magistris (che dovrebbe metter su una squadra di giovani tecnici molto slegati dalla vecchia classe politica napoletana) è uno splendido e sonoro schiaffone anche alla "vecchia" casta napoletana bassoliniana/dalemiana che tanto male ha fatto allo stesso PD e a tutto il centrosinistra... Governo Prodi compreso.

E' una bella giornata, questa, a mio avviso.

Ora va capitalizzata.Ma finalmente, è la prova che un'alternativa è possibile.

Che Berlusconi si può battere e che la gente non gli crede più ogni volta che racconta favole, bugie o barzellette.

E forse è il segnale che può smuovere anche il centrodestra a ricercare una nuova leadership ed un nuovo modo di fare politica, magari più vicino a quella destra moderna, moderata ed europea, liberista e legalitaria, così distante dall'arrogante e cialtronesco berlusconismo.

Rispetto agli ultimi tempi, oggi ci si vergogna un po' meno, ad essere italiani :-)

E, mi raccomando, non prendete impegni per il giorno dei referendum: dobbiamo raggiungere il quorum!

domenica 29 maggio 2011

Vallarsa e Altipiano dei Sette Comuni

Alle 6.40 di mattina, Claudia ed io siamo già sulla Stelvio. Imbocchiamo l'autostrada a Ravenna e dopo poco più di due ore (a velocità codice) siamo a Piovene Rocchette, per dirigerci verso Schio ed imboccare la Vallarsa. Strano: da quelle parti sono stato un sacco di volte, ma non ho mai percorso tutta la Vallarsa, e Pian delle Fugazze "manca" alla mia collezione di passi :-) 

Dopo Schio, la zona del Pasubio porta ancora i segni delle fortificazioni della prima guerra mondiale: 

Pian delle Fugazze... scendendo verso Rovereto è una pista :-) 

A poche centinaia di metri da Pian delle Fugazze, in direzione Passo di Campogrosso (purtroppo chiuso al traffico) c'è l'Ossario del Pasubio. Vi sono i resti di quasi 6.000 soldati morti durante il primo conflitto mondiale. Qui riposa anche il Maresciallo d'Italia Pecori Giraldi, morto nel 1941. 


Dall'Ossario del Pasubio si dominano monti e vallate... 

A pochi chilometri c'è il Passo di Campogrosso, ma la strada è vietata al traffico a motore. 
Riscendiamo quindi fin quasi a Rovereto, ma a San Colombano non possiamo non ammirare l'incredibile eremo costruito in una nicchia della parete rocciosa... veramente incredibile... 


Bella la strada che sale in costa a Valduga, poi a Serrada. Prima di Folgaria svoltiamo per il Passo Coe, dove ci fermiamo per una breve sosta rifocillatrice al rifugio della vetta. Dopo il Passo Coe la strada diventa ancora più selvaggia e panoramica: è la Forcella Valbona. 

I panorami sono splendidi 

Dopo essere scesi fino al Passo della Vena, si risale verso il boscoso e verdissimo Altopiano dei Fiorentini. 
Sosta a Forte Cherle, fortificazione austriaca della prima guerra mondiale semidistrutta dalle artiglierie italiane dislocate a Forte Campomolon... una breve passeggiata e siamo dentro ai ruderi del forte... 



Nelle feritoie del forte ci sono ancora i supporti per le armi leggere 


Dal forte si domina l'Altipiano 

L'ultima vista di Forte Cherle prima di ripartire 

Prima del Passo di Vezzena ci fermiamo per pranzo al Bar Ristorante Rivetta... bello pranzare sull'erba e sotto il sole. Casualmente le due Multistrada parcheggiate a fianco della nostra Stelvio sono ravennati, e hanno il portatarga dello stesso concessionario :-) 



Dopo il Passo di Vezzena si apre l'Altipiano dei Sette Comuni e la splendida Statale della Val d'Assa 

"...il fabbricato è lungo la via che sin dai tempi più remoti collega il Veneto con il Tirolo... Con il decorso dei secoli divenne mulattiera e ai tempi delle epidemie di Peste, nel 1631, dove c'è l'Osteria venne costruito il ricovero in tronchi per la Guardia Sanitaria... Poi, sempre in tronchi squadrati, venne edificata l'Osteria per ristoro e rifugio dei viandanti. Dopo ancora molti decenni, quando i tronchi incomincirono a guastarsi - si era nell'epoca della Rivoluzione francese e fu uno degli ultimi atti della Reggenza - l'edificio venne ricostruito in muratura." (Mario Rigoni Stern - "Osteria di confine" da "Sentieri sotto la neve") 
L'Osteria del Termine
Un po' di formaggio ed una bottiglia di Kranebet... 

Evitiamo gli smanettoni del Costo e scendiamo da Rotzo a Pedescala 

Poi: Velo d'Astico, l'autostrada fino a Padova, Piove di Sacco, la statale Romea fino a casa, dove arriviamo prima di ora di cena. 
Quasi 650 chilometri, una dozzina di ore di moto, una mezz'ora dedicata a parlare della Stelvio a chi mi chiedeva informazioni... la Stelvio è una moto meravigliosa. 
Questo il percorso (trasferimenti da/per Ravenna esclusi) 


domenica 8 maggio 2011

Montefeltro e Gola del Furlo

Giretto in Montefeltro, oggi, Ravenna/Gola del Furlo cercando ovviamente strade storte e meno trafficate.
Da Bivio Montegelli si sale subito verso il Passo Santa Maria in Riopetra... siamo a pochi minuti dalle affollate e fighette spiagge adriatiche, ma è già tutto un altro mondo:


In cima al Passo S. M. in Ripetra


La strada del Passo del Grillo è ufficialmente chiusa... ma si passa  :mrgreen: 


Sono le strade della Nove Colli: panorami, tranquillità, silenzio, ma anche salite, sudore, fatica.


San Leo:



Dopo Acqualagna eccoci al Furlo... un po' di fila al Bar Chiosco presso l'Abbazia S. Vincenzo...

...ma ne valeva la pena :-)

La Gola del Furlo:

...sembra un Verdon in piccolo:

...colori del Montefeltro:

Rientriamo per Urbania, S. Angelo in Vado, Piandimeleto, Passo Cantoniera...


,,,Pennabilli, Novafeltria, S. Agata Feltria, Sarsina, Passo Ciola, Linaro, Cesena...

Un po' più di 300 chilometri, su strade sempre belle, anche se a volte molto dissestate e mosse... ma la Stelvio si è dimostrata ancora una volta una moto confortevole, facile, agile, che non stanca mai...


Adesso ho raggiunto i 1.500 chilometri... prossimamente primo tagliando e rodaggio finito ;-)