sabato 25 febbraio 2012

Finalmente il disgelo... in Appennino :-)

Finalmente il disgelo... in Appennino :-)

Due o tre foto in regalo a quelli del nord che... quest'anno al neve la vedono solo sullo schermo del PC :-)

Dopo 20 giorni schifidi, finalmente febbraio ci regala alcune giornate fantastiche.

A S. Piero in Bagno, nonostante la temperatura primaverile, sono ancora in mezzo alla neve...


Il Passo dei Mandrioli


C'era proprio un bel Nevone quassù :-)


...qualche piccola slavina rotola ancora sulla strada...


Il vecchio ed abbandonato Raggio...


La vista dalla strada dei Mandrioli (che qualcuno chiama anche "il piccolo Stelvio") è eccezionale


Claudia purtroppo nel pomeriggio deve essere al lavoro, quindi non scendiamo in Toscana ma rientriamo per il Passo del Carnaio


Peccato che il cartello fosse traditore... il ristorante in cima al Carnaio è chiuso fino a marzo... nelle settimane scorse quassù hanno misurato cumuli di neve fra i tre ed i quattro metri d'altezza.



Giornate così sono da incorniciare... finiscono sempre troppo presto.

Lamps

sabato 18 febbraio 2012

Giretto scaldaolio ...al disgelo

Dopo troppi giorni di neve e temperature assurdamente basse...
...la Stelvio si è messa in moto in due secondi, come se non avesse dormito per più di due settimane in un box a qualche grado sottozero  ;-)
Un saluto in concessionaria a Lugo, poi via verso la Colla... peccato che le nubi in Appennino si facciano subito minacciose...

Il fiume ancora gelato a Marradi

La temperatura è alta, sempre sopra i quattro o cinque gradi.
Però prima di Casaglia comincia a piovere...


...peccato. Decido di tornare indietro, perchè avevo utilizzato un paio di pantaloni molto vecchi che ormai non danno più garanzia di impermeabilità... e di stare per più di un'ora bagnato d'inverno non mi fa voglia ... in fondo l'olio l'ho scaldato  ;-)


L'olio l'ho scaldato, ma porcamiseria se s'è insozzata  :-(



Lamps

domenica 12 febbraio 2012

Civiltà della neve e valore dell'esempio...

Civiltà è anche, a mio parere, pensare agli altri. E nelle piccole cose sentirsi parte di una Comunità. In questi giorni qui in Romagna è caduta parecchia neve. E se ognuno uscisse di casa, di tanto in tanto, a liberare dalla neve il marciapiede davanti a casa, tutti potremmo camminare senza dover intralciare il traffico in mezzo alla strada. Non solo: nei prossimi giorni potremo poi muoverci senza rischiare le scivolate nel ghiaccio o, successivamente, senza inzupparci al disgelo.

Noto che anche nella "civile" Ravenna, invece, siano ancora tanti gli incivili che pensano solo a liberare la propria adorata quattroruote, giungendo persino ad utilizzare il marciapiede per stoccare la neve rimossa.

Eppure dare l'esempio funziona. In questi giorni in un paio abbiamo cominciato a liberare non solo il marciapiede davanti a casa, ma pure quello a fianco, e un po' alla volta quasi tutti hanno iniziato a farlo (è brutto passare per incivili, quando non si è difesi dall'essere maggioranza diffusa).

Morale di queste quattro righe?Non c'è una morale vera e propria, però forse mi faceva piacere scrivere che ancora oggi è possibile, con il proprio esempio, smuovere l'apatia del menefreghismo. Anche in città. e pure senza arrivare alla solidarietà che nasce nelle piccole comunità.
Oggi ho letto un bell'articolo su La Stampa. Riguarda l'appennino romagnolo, quell'Appennino che amo così tanto gironzolare in moto quando la neve non ricopre l'asfalto. Quell'appennino ancora vivo, accogliente, civile, ospitale. Lo ripropongo:

“Lo Stato siamo noi”

Viaggio nel paese che si salva da solo

NICCOLÒ ZANCAN INVIATO A SANT’AGATA FELTRIA (Rimini)

Un volontario al lavoro per evitare il cedimento di un tetto Poche storie! C’è da liberare il tetto della Indel, altrimenti salta il lavoro della prossima settimana». Vanno in quattro dietro all’operaio Giovanni Partisani, con le pale e gli scarponi.Vanno anche se il sindaco del Pd è bloccato a casa in frazione Monte Benedetto, il vicesindaco leghista non riesce ad arrivare da Cesena, e il prefetto di Rimini non risponde al telefono.

Oggi lo Stato sono loro. Decidono, fanno. E spesso, riescono. Miracolo in mezzo ai boschi della Valmarecchia.Tutti lavorano, nessuno si lamenta.Sono caduti due metri e quaranta centimetri di neve. Ancora viene giù. Certe volte tira vento e ti picchia in faccia come un cazzotto. «Roba mai vista», dice l’autotrasportatore Verardo Sabba.

Lui è venuto in municipio a cercare una piccola fresa meccanica, l’unico modo per tracciare dei solchi nel mare bianco che ha inondato tutto. Insomma, stanno insieme, studiano strategie e cercano di risolvere i problemi.

Dicono che forse il merito sia della Storia. «Fino al ‘68, a dieci chilometri da qui, c’era la miniera di zolfo di Perticara.E chi ha avuto un parente minatore non può essere incline alle lamentele » dice Domenico Ugolino, preside in pensione. Anche lui sta spalando insieme agli altri. «Mi ricordo che quando nevicava - racconta - tutti partivano a piedi e arrivavano in miniera in fila indiana, liberandosi la strada ». Dicono che forse sia anche merito di una questione geografica. «Siamo un popolo meticcio. Il nostro territorio confina con la Romagna, le Marche e la Toscana. Ci sentiamo un po’ di tutti, ma anche di nessuno». La signora Pia Borsani traffica nella cucina della piccola trattoria che porta il nome di famiglia, una stufa di ghisa è accesa al centro dell’unica sala. Ricorda bene i tempi della miniera: «Tempi belli.Eravamo quasi settemila residenti, oggi non arriviamo a duemila». Per cena aspetta i primi dodici rinforzi, annunciati in viaggio da Trento. «Faccio passatelli in brodo, salsiccia ai ferri, contorno e ciambella. Ho preparato anche il bustrengo, perché oggi il fornaio non è riuscito ad andare al lavoro». Il bustrengo è un impasto di pane raffermo, latte, uova, polenta e burro, tutto passato al forno. «Lo faceva mia madre quando restavamo isolati. Lo sai che è molto nutriente?».

Anche oggi non arriva nessuno, qui all’incrocio di queste tre regioni italiane.E sinceramente eravamo convinti che saremmo rimasti isolati almeno fino a lunedì. Faceva impressione ascoltare un agente della Forestale, raccontare l’insuccesso della prima missione della mattina: «Abbiamo cercato di raggiungere casa del sindaco, ma non ci siamo riusciti. La motoslitta non riesce a salire». E invece, lentamente, a forza di provare, l’uomo ha avuto il sopravvento.

Per dire, Omar Cappelli, 37 anni, proprietario dell’Hotel Falcon, ha unito le forze con il vicino Marco Davide Cangini.Con una piccola turbina sparavano alte colonne di neve asciutta come farina. Turbina e pala. Nel giro di tre ore hanno liberato tre auto. Anche la nostra. «Siamo abituati così - dice Cangini - fino a un metro non chiediamo nemmeno aiuto». Però anche lui, che è stato vicesindaco del paese e maresciallo della forestale, indica i muri ormai alti sulle nostre teste: «Così è troppo - dice - se non arrivano delle turbine enormi, non c’è più spazio».

Certo, sarebbe bello vedere l’esercito anche qui. Ce ne sarebbe davvero bisogno.

Almeno per raggiungere gli anziani che vivono nelle 27 frazioni isolate, tante cascine sparse, allevamenti e silenzio siderale. «Ma noi non siamo bravi a far sentire la nostra voce - dice con un sorriso Pia Borsani - non siamo mica come quelli di Roma. Ho visto certe signore con i tacchi che si stupivano di scivolare. Noi mettiamo i calzetti sulle scarpe, quando nevica...».Funzionano, in effetti.E così Gianluca Nucci, di mestiere installatore di pannelli fotovoltaici, libera il tetto del negozio da parrucchiera della moglie. E l’operaio della Indel Giovanni Partisani, libera anche il tetto del Municipio: «Svelti, oh... Che sta iniziando a scricchiare!». E dopo sette ore, si riesce di nuovo a camminare in paese. Poi, dalla sua azienda agricola specializzata in carni e legna, arriva giù con il trattore Pierluigi Paci.Ha attaccato uno spartineve davanti al bestione. Libera il benzinaio, poi spiana le strade fino a Sarsina, per 12 chilometri.E’ anche grazie a lui se siamo riusciti a ripartire, alle sette di ieri sera.

Però un posto del genere ti lascia addosso una repentina nostalgia.