sabato 24 settembre 2016

Burro, formaggio e ricottina affumicata...

Sabato 24 settembre. Le mucche stanno abbandonando l'Altopiano di Vezzena per scendere a quote più basse. E' il segnale che la bella stagione è alla fine, e le malghe stanno per chiudere. 
Le previsioni meteo sono positive, quindi ne approfittiamo per andare a fare le ultime compere a Malga Fratte Il burro, messo in freezer, garantirà meravigliose ciambelle e biscotti per tutto l'inverno).
Naturalmente evitiamo una sgroppata autostradale... e basta... la Multistrada può anche trasportare la borsa termica per burro e formaggio, ma è sempre una Ducati (e che Ducati!!!), quindi servono anche delle curve per giocarci un po'.
Dopo la statale Romea e ed tratto di Transpolesana, a Padova entriamo in Autostrada, prima in direzione Milano, poi il Valdastico. Usciamo a Thiene-Schio, e proprio da Schio parte quella strada splendida che è la Vallarsa, che passando dal Pian delle Fugazze porta a Rovereto.
Siamo sverniciati da parecchi smanettoni, ma noi ci gustiamo più ritmo e panorama. A Pian delle Fugazze facciamo una sosta e andiamo anche a fotografare il cippo che, scolpito nella roccia, definiva l'antico confine tra l'Impero Austroungarico ed il Regno d'Italia.
Ammiriamo l'eremo di San Colombano, poi svoltiamo a destra per la bella strada di Valduga. Poi arriviamo al Passo di Sommo per ora di pranzo :-)
Dal passo di Sommo a Vezzena, la strada è breve e regala solo di divertimento... visto che è ancora presto facciamo anche qualche divagazione: A Forte Cherle sull'Altopiano dei Fiorentini, a vedere il piccolo Lago di Lavarone e, infine, a Malga Laghetto, dove gli anni 70 hanno lasciato un vero e proprio ecomostro in uno degli angoli più belli delle Alpi...
Poi siamo a Malga Vezzena: burro, ricottina affumicata, formaggio... una delle cose che ci manca di più, d'inverno, sono i profumi ed i sapori di questo posto...
Rientriamo dall'Altopiano dei Sette Comuni scendendo da Pedescala per evitare gli smanettoni del Costo poi, come sempre, la noia della pianura... 
...arrivederci nell'estate 2017, quindi ;-)
Qualche foto e la mappa dell'itinerario in questo album su FLICKR
Su FLICKR qualche foto e la mappa


mercoledì 14 settembre 2016

Caro luigino...

Caro luigino (di maio, quello che era convinto di essere adatto a diventare premier): lasciamo perdere il 4 in geografia (per aver confuso il Cile con il Venezuela). Parliamo di cose serie: davvero l'attuale Vicepresidente della Camera e componente del Direttorio 5 Stelle ha paragonato Renzi a Pinochet?
Beh, allora in storia ti becchi un 3, perchè "...il Rapporto Rettig e altre documenti, redatti dopo la dittatura, si occuparono del conteggio delle vittime dei militari e contarono ufficialmente 3508 morti (2.298 assassinati o giustiziati, 1.210 sparizioni forzate, desaparecidos anche nei voli della morte) e 28.259 vittime di tortura, di persecuzione, esilio forzato o prigionieri politici, per un totale di circa 31.000-32.000 persone vittime a vario titolo del regime...". 
Dittatura, omicidi, sparizioni ed incarcerazioni senza processo di decine di migliaia di avversari politici, studenti, insegnanti universitari, giornalisti. Questo è stato il regime di Pinochet in Cile. Quindi: 3 in storia, e vai a casa a studiare..
Ma se davvero volevi invece fare seriamente quel paragone, allora caro il mio luigino, allora è più grave. Perchè significherebbe che sei solo un povero cazzaro, un cialtrone inaffidabile e pericoloso per la democrazia, un seminatore di odio. Un parolaio inadatto a ricoprire qualsiasi posto di responsabiltà nella Repubblica Italiana.
Scegli tu, luigino...

domenica 4 settembre 2016

Stelvio, Gavia e... anche tre nuovi Passi nella Collezione ;-)

Gli ultimi tornanti dello Stelvio
Le previsioni meteo ci assicurano un altro w-e senza pioggia. In pianura è ancora un caldo davvero antipatico, quindi la scelta di salire allo Stelvio (quest'anno ancora ci manca) e fermarci poi per la notte a Livigno, diventa abbastanza facile. Mettiamo quattro cose nelle valigie della Multistrada e sulle 7 e mezza siamo già in strada. Anche se è già settembre l'Autostrada del Brennero è davvero intasata. Ringraziamo l'ingombro laterale ridotto delle valigie della Ducati, e con attenzione (e a velocità ridotta) passiamo anche tra le file ferme, evitando la corsia di emergenza (che proprio non mi piace).
Umbrail
Anche la statale per Merano è bella 'murata', ma con fatica, finalmente, imbocchiamo la statale 38 e... ...l'animo è già sollevato, mentre per sollevarci davvero di altitudine cominciamo ad affrontare, uno dopo l'altro, i 48 tornanti che ci portano fino ai 2758 metri dello Stelvio.
Arriviamo in vetta a ora di pranzo. E, ovviamente, ci regaliamo uno dei 'mitici' panini con salsiccia-di-cervo-crauti-cipolla-e-senape che rendono indimenticabile l'arrivo qui a Cima Coppi :-)
Dopo aver smaltito qualche caloria con una passeggiata (in fondo lo Stelvio, col bel tempo, non è solo un motoraduno permanente, ma offre paesaggi davvero magici) scendiamo in Svizzera affrontando l'ormai facile UmbrailPass, da anno scorso purtroppo completamente asfaltato. Poi, a S.Maria in Val Mustair, svoltiamo a sinistra per affrontare lo splendido Fuorn (paesaggi davvero belli, ma anche un tracciato divertente) e infine dirigendoci al Passo Bernina, con le sue viste magiche sui ghiacciai ed un tracciato splendido in discesa.
Aperitivo a Livigno!
La Forcola ci porta a Livigno, dove troviamo una stanza nell'ottimo (e già conosciuto) Hotel La Baita.
Il 3 settembre è il nostro anniversario di matrimonio, e abbiamo quindi deciso di goderci un po' Livigno: un po' di shopping, un aperitivo ed una cenetta a lume di candela.
Domenica 4 settembre... quando andiamo a caricare i bagagli sulla Multistrada, ad ora di colazione, il termometro segna 8 gradi.
Ovviamente sotto il giubbotto traforato mettiamo l'antivento... ed anche una magliettina termica non sarebbe male... ma la colazione è ipercalorica, e poi ci riscalda anche il pieno... all'orlo, con il prezzo della benzina a 0,93 Euro al litro :-)
Con calma, quindi, ci godiamo il Foscagno, poi scendiamo a Bormio, a Santa Caterina Valfurva e saliamo su un altro Passo che amiamo incondizionatamente: il Gavia.
Scendendo dal Gavia
E proprio perchè lo amiamo incondizionatamente, troviamo indecente e vergognoso che l'asfalto di uno dei Passi più belli e famosi delle Alpi, mèta di mototuristi e ciclisti di tutto il mondo, sia ridotto in questo stato! E' davvero una vergogna (nonchè pericoloso, soprattutto per le due ruote a pedali).
In cima, però passa tutto: il cappuccino bollente ci rimette in sesto, mentre i panorami sono un toccasana per l'anima.
Scendiamo, facendo un po' di attenzione soprattutto a causa delle tante moto che risalgono il versante di Ponte di Legno. Due moto non hanno problemi a passare affiancate neppure nello stretto Gavia, ma le protezioni sono zero, e bisogna sempre stare concentrati. I panorami, però, in questa discesa, sono grandiosi!
Andiamo a sgranchire i pistoni sul Tonale: l'asfalto qui è per buona parte nuovissimo, e qualche smanettone... un po' esagera.
Brutture del Tonale
Il Tonale è un bel tracciato: peccato che gli uomini ne abbiano rovinato in maniera indelebile la bellezza, costruendo orrendi palazzoni proprio là in cima :-(
Scesi dal Tonale ci dirigiamo verso Madonna di Campiglio: il Passo di Campo Carlo Magno è davvero godibile, poi scatta la caccia a qualche passo che ancora manca alla Collezione: il primo è il Passo Durone.
Si tratta di un passo secondario, non certamente difficile, ma bellino, perchè in mezzo al verde. Ci saremmo anche fermati per pranzare nell'unico bar-ristorante in cima al passo (in effetti ci siamo fermati, ma dopo un quarto d'ora che, nonostante lo avessimo chiesto, nessuno ci abbia badato, neppure per chiederci cosa volevamo da bere, e con un locale non certamente pienissimo, ci siamo alzati e ce ne siamo andati) ma evidentemente le nostre facce di motociclisti non gli andavano a genio, e hanno fatto finta di non vederci. Vabbeh, pietra sopra a quel locale.
Passo S. Barbara
Non molti chilometri dopo siamo al Passo del Ballino e poi ecco una bella discesa su Riva del Garda, con viste meravigliose sul lago e su Arco! Risaliamo per raggiungere il terzo passo mancante della Collezione: il Passo di Santa Barbara, con una bella ed impegnativa salita nel bosco e poi immersi in prati verdissimi.
Pochi metri dopo il passo, sulla sinistra, ecco la stradella (stretta, molto stretta) in mezzo al bosco che ci conduce ai pratoni del Passo Bordala.
E' ormai pomeriggio inoltrato: scendiamo in ripidi e ben guidabili tornanti su Nogaredo ed è già autostrada... ci aspettano i 34 gradi toccati tra Modena e Bologna... per fortuna a Ravenna si respira un po' meglio, ma non certamente come stamattina a Livigno.
Andare per monti con la Multistrada è un'attività davvero emozionante e divertente. Non vedo l'ora di tornare 'su' ;-)
In quest'album di Google Foto qualche FOTO e le mappe dell'itinerario
Un lampeggio!