mercoledì 21 giugno 2023

World Motorcycle Day

21 giugno 2023. 
La Giornata Mondiale della Motocicletta si celebra ogni anno il 21 giugno come giornata per promuovere la libertà sulla strada. Poiché il 21 giugno è il giorno più lungo dell'anno, la festa viene sempre celebrata in quel giorno. 
Questa giornata è dedicata agli appassionati di moto e a chiunque sia coinvolto nel settore. 
June 21 2023. World Motorcycle Day is celebrated every year on June 21 as a day to promote freedom on the road. Since June 21 is the longest day of the year the holiday is always celebrated on that day. This day is dedicated to motorcycle enthusiasts and anyone involved in the industry.
Auguri a tutti gli appassionati, quindi, ma anche a tutti i tecnici, i progettisti, gli operai ed i meccanici, i rivenditori, i giornalisti e gli scrittori che divulgano il bello di questa passione. Dovremmo far conoscere di più, soprattutto noi italiani, questa giornata 😉

lunedì 19 giugno 2023

Non c'è bisogno di andare in capo al mondo per trovare itinerari interessanti

Ci sono volte che hai bisogno di rilassarti, di saltare in sella e gironzolare cercando anche qualche posto mai visto prima, ma senza dover affrontare grandi distanze o percorsi troppo caotici e trafficati. E allora, soprattutto se si viene da una primavera non ancora sbocciata e si è al primo w-e di previsioni prettamente estive, è necessario accantonare le strade più famose e conosciute, e 'accontentarsi' di itinerari e valichi 'minori'. E 'minori' non sempre vuol dire meno belli o interessanti. Ecco un breve report di un girello di due giorni tra Veneto e Trentino.

Partiamo da Ravenna con calma, trotterelliamo a velocità Codice la Romea, anche per non aver l'angoscia di frenare ad ogni (e sono tanti) autovelox, e a Mestre imbocchiamo la A27 solo per una quarantina di chilometri fino a Vittorio Veneto.

L'obiettivo è aggiungere alla Collezione il Passo Praderadego, stretta stradella che per molti anni è rimasta chiusa a causa di una frana. Già a Cison di Valmareno la strada si presenta un bel po' strettina... non è certo da smanettare. E due auto fanno fatica senza darsi il passo!

Già da Valmareno la strada del Praderadego si presenta strettina...

Prima il bosco, poi i tornanti e la falesia ci accompagnano in una bella arrampicata fino in cima al passo.

Purtroppo gli anni di chiusura della strada e l'affermarsi del parallelo Passo di San Boldo, come punto di passaggio, hanno portato alla chiusura della vecchia osteria e dell'albergo, mentre il rifugio degli Alpini pare aperto di domenica.


Praderadego
Il Praderadego però è un bel passo, a la voglia di fermarci un po' a riposarci quassù, è contrastata solo dall'altrettanto forte motivazione di proseguire il percorso.

Il versante nord è più guidabile e scendiamo tranquillamente verso Mel e poi attraversiamo il Piave e passiamo Feltre e Pedavena, per poi salire il bel Passo di Croce d'Aune.

Passo Croce d'Aune
In cima al Croce d'Aune, svoltando subito a sinistra, si raggiunge il Col de Gnao (esiste! Non me lo sono inventato per aggiungere una voce alla Collezione! 😁 ), dove una bella osteria fa pregustare non solo ottimi piatti, ma anche una splendida vista sulle non lontane Dolomiti.

Osteria al Col de Gnao
Purtroppo è ancora presto per il pranzo, quindi proseguiamo, e in pochi chilometri raggiungiamo il Col Falcon (dove notiamo il Ristoro La Casera). Qui la strada che dal Col Falcon scende fino al Ponte Serra sul Torrente Cismon si fa molto più bella e guidabile. Infatti, giunti al ponte, decidiamo di rifarcela in salita e poi fermarci proprio al Ristoro La Casera.

Col Falcon

Fantastico lo Schiz al ristoro La casera del Col Falcon!!!
Mai scelta fu più azzeccata: oltre al divertimento nella guida, al ristoro sul Col Falcon abbiamo trovato nel menù lo Shiz... e ci siamo ribaltati. Non solo per la quantità, ma per la squisitezza dello Schiz. E per un rapporto qualità-prezzo che in Romagna ce lo sogniamo! Consigliatissimo.

Ripartiti, un po' appesantiti, ripassiamo Faller, scendiamo di quota e attraversiamo il Torrente Cismon e saliamo per Pian del Vescovo fino a Castello Tesino. Da qui prendiamo la bellissima strada provinciale di Celado (SP 246) e, dopo una breve sosta all'Osservatorio del Celado, raggiungiamo prima il Passo Cima di Campo, poi con un paio di chilometri di stradella ghiaiata, Forte Leone.

CIAO!

La Cascatella nei pressi di Castello Tesino

La bella provinciale del Celado

Ossevatorio del Celado

Passo Cima di Campo


Forte Leone

Forte Leone

La ghiaiata di Forte Leone

Dopo Col Perer scendiamo a Fastro e poi passando in mezzo ai resti della Tagliata della Scala a Primolano. Da qui si attraversa la Brenta e si sale sull'Altipiano: Enego, Stoner, Foza, Gallio. E' già tardino, le curve sono state molte... evitiamo di raggiungere Asiago, tanto la 'movida' del sabato sera oggi proprio non ci attrae. Ci fermiamo all'Albergo Valbella. Il prezzo e l'accoglienza sono quelli giusti. Buonanotte 😉

Col Perer

Tagliata della Scala

Albergo Valbella, Gallio
Domenica 18 giugno.

La Multistrada si stiracchia i pistoni dopo essere stata nuovamente caricata dei bagagli. Fatta benzina, il primo appuntamento di oggi è una delle mia strade preferite, la Statale della Val d'Assa. E lo è tutt'ora, anche se VAIA nell'ottobre del 2018 ha distrutto parte di quei boschi meravigliosi che la circondavano senza soluzione di continuità. 

La statale della Val d'Assa
Ma è ancora una gran bella strada da percorrere, soprattutto di prima mattina, quando ancora il traffico domenicale non l'ha invasa, e gli smanettoni stanno ancora salendo dalle pianure circostanti.

Noi, che smanettoni proprio non siamo, ci fermiamo poche centinaia di metri prima del Passo di Vezzena, a Malga Fratte. Dove riempiamo di formài la borsa termica che ci siamo portati dietro da Ravenna, previdenti. Io amo il Mezzano di Vezzena! 

Malga Fratte

Malga Fratte

Malga Fratte

Malga Fratte
Dopo che i 114 cavalli della Multi devono portare in giro anche molti chili di pregiato formaggio, siamo ancora più tranquilli e polleggiati... Passiamo Lavarone, Carbonare, il Passo di Sommo, salutiamo gli Agenti della Polizia Locale che a Folgaria guardano con curiosità una Ducati così lenta 😁 e andiamo a goderci la tranquillità del lungo e poco trafficato Passo della Borcola.

Passo di Sommo

Strada per il Passo della Borcola

Vista dalla strada per il Passo della Borcola

Strada per il Passo della Borcola

Strada per il Passo della Borcola

Passo della Borcola
Scesi, tra boschi & tornanti, prima di Posina svoltiamo a destra per il Passo Xomo. Da qui, tenendo la destra nella stretta, molto stretta (ma bella) strada per Valli del Pasubio, raggiungiamo l'incrocio della Trattoria di Ponte Verde

Scendendo dalla Borcola

Verso lo Xomo

Passo Xomo
Dallo Xomo svoltiamo a sinistra sulla Provinciale 46 e a Valli del Pasubio saliamo a destra per il desolato Passo Xon

Il Pasubio

Scendendo dallo Xomo

Passo Xon
Scesi nell'assolata Recoaro Terme proseguiamo verso Novale, dove facciamo una deviazione non prevista per il Passo Zovo e riscendendo poi dalla stessa strada fino a Valdagno, da dove saliamo ai 690 metri del Passo Rocolo Rossato (Monte di Maio).

Villa Ada a Recoaro Terme

Deviazione non prevista ma piacevole al Passo Zovo

Passo Rocolo Rossato

Da qui il TomTom (colpa mia che non ho avuto molto tempo per controllare bene questa parte del percorso) comincia a suggerirci passaggi in stradine sterrate, carraie... avevo puntato un WP sul Passo di Priabona, ma a questo punto lo abbandoniamo e cominciamo a scendere verso la bassa, evitando il centro di Vicenza e di doversi infilare prematuramente in autostrada. Puntiamo i Colli Euganei, e siamo a Ravenna per l'ora dell'aperitivo ;-)

Le colline finiscono, e in pianura non si fanno foto. Quindi: stop ;-)

La miniMulti si è comportata splendidamente, in ogni frangente. E' una vera (comoda, sicura e parsimoniosa nei consumi) Multiruolo. E noi ci siamo guadagnati una meritata doccia, perchè l'estate è arrivata ;-)  

Le mappe (fotografate direttamente con gli appunti) dell'itinerario. Alla prossima 😉




lunedì 12 giugno 2023

Umana pietà, niente di più.

Considero Berlusconi il primo e più grande colpevole di aver trasformato la politica in un'arena di populisti, incuranti di regole e rispetto del vero.

Ha esaltato l'arrembaggio sociale insegnando ai giovani che estetica, assenza di regole e di morale, valgono più della cultura, dell'impegno, dell'onestà intellettuale.
Ha distrutto la televisione come servizio pubblico, creando un popolo di teledipendenti senza capacità critica.
Ha contribuito a distruggere i partiti tradizionali, dove (nonostante difetti e debolezze) l'appartenenza e la competenza erano alla base delle scelte di una base di iscritti, sdoganando quella del 'partito personale e proprietario'.
Ha picconato senza ritegno la Giustizia, dimostrando la forza del denaro e degli avvocati al proprio servizio, anche inserendo questi ultimi nelle Istituzioni.
Ha rappresentato l'esaltazione dell'ad personam, il contrario della res publica
🤬
Per degli anni, vergognandomi di essere italiano, ho viaggiato con questo adesivo appiccicato sulla valigia della Moto Guzzi. (qui sopra)..
No, personalmente non ne sentirò la mancanza. Quindi che riposi in pace, ma non fatene un disinteressato statista, eh
😉

venerdì 2 giugno 2023

Tra le frane dell'Appennino

Non si può sempre stare in lutto per le sfighe. Parti della Romagna sono andate sott'acqua, è vero, ma fermarsi, crogiolarsi nel dispiacere e smettere di vivere sarebbe l'errore più grande. E non da Romagnoli.

Oltretutto non c'è solo la riviera che vive di turismo, ma anche gli Appennini, e bisogna fare in modo che queste attività non chiudano, pena la morte di paesi e comunità. 

Le strade sono messe un po' così... molte frane, molta polvere, qualche restringimento... ma a parte pochi tratti chiusi, un giro si può fare ...ma facendo ancora più attenzione del solito, perchè la polvere e il fango quando si bagnano diventano molto scivolosi, e non vogliamo sottrarre uomini e mezzi ai soccorsi alle zone colpite.

Raggiungiamo Bivio Monetegelli, poi il Valico di Santa Maria Riopetra, il Passo del Grillo, e Novafeltria. A Ponte Messa seguiamo per Balze e saliamo fino in cima al Valico di monte Fumaiolo. Fin qui qualche frana, qualche senso unico alternato, ma nulla di preoccupante e di insolito: in questa zona del Montefeltro il terreno si muove sempre.

Sosta salvati-dal-temporale sul Monte Fumaiolo

Valico dell'Incisa, Acquapartita, San Piero in Bagno, ed eccoci in direzione del Passo del Carnaio. Qui si cominciano a vedere frane, colate di fango ovunque.
La strada del Carnaio si ferma sul passo, per raggiungere Santa Sofia occorre prendere, sulla destra, quella che va indirezione di Spinello, poi dopo qualche chilometro, di nuovo a sinistra si scende a Santa Sofia. Prima di Pianetto vediamo la prima, grande frana, che ha fatto chiudere la Bidentina per giorni.

Rinunciamo ad andare verso Campigna, visto il tempo che c'è lassù

Dal Carnaio a Santa Sofia non si va, occorre passare dalla strada che porta verso Spinello

A Galeata saliamo per il Valico delle Forche, e già prima di Strada San Zeno, occorre fare molta attenzione, perchè la pioggia rende molto (molto) sdrucciolevole e scivolosa la strada. Ma con un po' (molta) attenzione si va, soprattutto con una moto facile come la Multi e dotata delle Scorpion Trail.

Da Strada San Zeno a Tontola, la strada è continuamente costeggiata e sporcata da colate di fango, senza soluzione di continuità, mentre il fiumiciattolo si è ripreso centinaia di metri di spazio ad ogni ansa.



Rientriamo a Ravenna dalla Ravegnana, qui i campi sono ancora ricoperti dal fango, la statale, sull'argine, mostra ancora i muretti travolti dall'acqua e staccatisi... 

...ma oggi è la Festa della Repubblica, e la Repubblica è libertà. Andava onorata ;-)