mercoledì 7 ottobre 2015

Contro gli estremismi dei taleban-ciclisti

Lo scorso 1° ottobre, in occasione della ripresa della discussione della legge delega per la modifica al Codice della Strada, la FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta ha presentato la propria campagna nazionale #30elode, sul tema della sicurezza nelle città. Tra le modifiche richieste per il Codice della Strada, molte riguardano chi si muove in bicicletta: ma a riguardare davvero TUTTI, è quella di inserire il limite dei 30 km/h come standard di velocità sulle strade urbane.

Io vado in bici, come in moto, come in auto ed anche a piedi... e sono assolutamente contrario alla richiesta della FIAB di estendere a tutta la città il limite dei 30. E' una di quelle estremizzazioni che fanno odiare i ciclisti da tutti gli altri utenti della strada

E, taleban-ciclisti a parte, vorrei sapere chi di noi, da automobilista o motociclista (perchè di solito non si va solo in bici), si sentirebbe di appoggiare una simile assurdità... affermando che, su certe strade (e magari in certi orari) i 30 sono un limite sensato con i mezzi di oggi.
Occorrerebbe chiedere, piuttosto, che si comincino a controllare le strade, perchè più che la vertiginosa velocità dei 50 all'ora, sono ben altri i motivi degli incidenti: il mancato rispetto delle precedenze, svoltare senza avvertire, aprire le portiere o far manovra senza guardare gli specchietti, distrarsi con i cellulari... e, per questo, occorre che si torni a vigilare le strade con le pattuglie, non con un telelaser a beccare chi va ai 40!
Mah... ormai di strada e di viabilità, tutti si sentono degli esperti :-(