domenica 26 luglio 2020

E se la passione finisce?

In quest'ultimo periodo è un continuo susseguirsi di notizie poco piacevoli per gli appassionati di mototurismo: limiti sempre più bassi (e addirittura, in alcune strade, pericolosamente fissati più bassi per le moto che per auto, camper, camion 😔), valli vietate a moto (sempre solo le moto) con emissioni sonore superiori a 95 db (anche se regolamente omologate e appena immatricolate), proposte di vietare la circolazione nei week end (una follia tedesca dell'ultima ora), il controllo dei motociclisti con l'elicottero sull'Appennino forlivese (il 23 luglio scorso)...
Da dove nasce tutto questo accanimento è chiaro: il comportamento di molti, troppi motociclisti, che in strada corrono come se fossero in pista, senza alcun rispetto della sicurezza altrui (oltre che della propria).
Però, vorrei chiarire una cosa: chi corre, già NON rispetta le regole standard del Codice della Strada. Le moto moderne i 90 all'ora li superano in prima marcia.
Questi delinquenti in moto vanno sanzionati e fermati, proprio come vanno sanzionati e fermati tutti quegli utenti della strada che con i loro comportamenti diventano un pericolo mortale per gli altri.
Ma mettere, solo per le moto, limiti e prescrizioni assurdi, divieti di circolazione nei w-e o per moto regolarmente in vendita, significa colpire tutti, e soprattutto quella  stragrande maggioranza di motociclisti che, rispettando più il buonsenso che le regole stupide, non solo alimentano il comparto turistico di molte regioni, ma comprano moto, accessori e abbigliamento tecnico... insomma, tengono in piedi un settore importante e di tradizione.
Ma per quanto contineranno a farlo? Quante altre vessazioni sopporteranno, prima che la passione si affievolisca?
Credo che le Associazioni dei Costruttori ed importatori dovranno iniziare a muoversi. Ed in fretta
Se continuiamo così, il motociclismo in Europa finisce, ma finiscono anche fabbriche e reti di vendita, perchè non si comprano KTM, GS o Multistrada per andarci al lavoro dal lunedì al venerdì, per quello bastano scooterini e moto cinesi da poche migliaia di euro, o una bici a pedalata assistita... 

venerdì 24 luglio 2020

Boicottiamo il Trentino!

La mappa del territorio provinciale
da boicottare. Scegliamo un albergo
fuori da questo territorio.
Io da decenni mi fermo spessissimo a soggiornare in Trentino. Non solo Val di Fassa (Canazei, Moena, Vigo), ma anche Levico, Fondo. Ho bellissimi ricordi del rifugio in cima al Palade, ma anche Riva del Garda o di Torbole...
Bene, dopo aver letto con sgomento della decisione della Provincia di Trento, di porre, su alcune strade, un limite più basso per le moto che per gli altri veicoli, il sottoscritto cercherà di NON lasciare più un euro in questa provincia autonoma. E invita tutti gli altri motociclisti a fare altrettanto.
Mettere un limite più basso per le moto significa far correre più rischi ai motociclisti rispettosi delle regole (mentre gli imbecilli che corrono, come se ne fregano oggi, delle regole, lo faranno anche domani).
E' solo una scelta populista, idiota, cialtrona. Frutto di una politica fatta da cialtroni, populisti e incapaci, che allontanano sempre di più i cittadini di buonsenso dall'amore per il rispetto delle regole.
Ovvio che sulle strade del Trentino ci passeremo ancora. Ma dobbiamo fare male a questi ciarlatani della politica. E l'unico modo di farlo è toccare le tasche ed i bilanci dei loro elettori. 
Adesso bisogna boicottare il Trentino, pernottare da un'altra parte, e farlo sapere agli albergatori che hanno perso l'incasso. 
Non è più possibile accettare supinamente decisioni stupide e pericolose come queste. Il gesto di ognuno di noi varrà poche decine di euro, ma se siamo in tanti a passare di lì e tirar dritto fino al confine della provincia autonoma, qualcuno ci penserà alle cazzate dei cialtroni.
QUI la notizia pubblicata sul sito de L'Adige

mercoledì 15 luglio 2020

Una minoranza che ci sta facendo del male

La riflessione di Nicolò Bertaccini
su InMoto di Agosto 2020
Oggi ho letto, sul nuovo numero di InMoto, questa bella, semplice e condivisibile riflessione dell'amico Nicolò Bertaccini. Temo però che anche queste righe saranno inutili. D'altronde non sono neppure frutto di novità particolari, sono ormai anni ed anni che con l'aumentare delle prestazioni e del numero delle moto in circolazione, si vedono in giro sempre più numeri 'da circo', pericolosi per chi li fa e per chi si trova per caso ad assistervi. 
Un riflessione, infatti, che mi ha ricordato questo mio post, sul blog, di ben 15 anni fa...
Non solo il clima, quindi, citato nel mio post di un giorno di Capodanno, ha facilitato l'andare in moto per tutti. Da allora sono aumentate incredibilmente le potenze e la facilità delle moto, anche grazie all'elettronica, che ci porta a sentirci quasi invincibili. Eppure non c'è elettronica che possa fare i miracoli se sbagliamo una curva e ci troviamo qualcun altro che arriva dall'altra parte, o se arriviamo a centocinquanta all'ora ad un attraversamento pedonale o ad un incrocio dove una Panda od un camion si stanno immettendo non prevedendo l'arrivo di un missile. 
Troppo facile o... troppi imbecilli
(tristi riflessioni di Capodanno)?
Il post del 1° gennaio 2005
su questo blog.
Abbiamo contato molti morti e feriti, in questi anni, abbiamo visto le campagne di stampa 'contro i motociclisti pericolosi e cattivi' e vissuto quelle dei Forestali con l'auto civetta a 40 all'ora sugli Appennini. Ora stanno arrivando i limiti differenziati (assurdi e pericolosi, tra l'altro) e le strade vietate alle moto (una vergogna, per chi ha una moto in regola). Ma purtroppo quando l'opinione pubblica ha una categoria nel mirino, i politici seguono la 'pancia' della maggioranza degli elettori... e noi motociclisti NON siamo maggioranza
Io ormai ho un'età che credo mi consentirà di viaggiare in moto fino a quando ne avrò voglia o ce la farò, ma se i giovani vogliono evitare di trovarsi di fronte all'estinzione dell'oggetto moto sulle strade, sarà meglio che inizino veramente a isolare e fermare i nostri più grandi nemici, ovvero i motociclisti senza buonsenso 🙄

giovedì 9 luglio 2020

Non sono un appassionato di frigoriferi

Il nostro frigorifero (così come il telefonino, il pc portatile, il tablet) è stato costruito da un robot da qualche parte, in Cina.
La mia Ducati è stata progettata e realizzata da degli uomini e delle donne in Via Cavalieri Ducati 3 a Borgo Panigale, nella nostra Motor Valley.
Non sono un appassionato di frigoriferi, di telefonini, di pc portatili o di tablet. Ma di moto e motori, sì.
Quindi mi auguro che in questo Paese rimangano motociclisti appassionati, in grado di conoscere, comprendere, valorizzare, difendere la cultura e le manifatture italiane. Mi spiacerebbe non trovare più, tra qualche anno, una Ducati, una Moto Guzzi, una MV Agusta o una Vespa, disegnate, progettate, sviluppate e costruite in Italia.