venerdì 1 novembre 2013

La vecchia statale Tiberina e...

Fino a trent'anni fa tutto il traffico, anche pesante, che da Ravenna e Cesena si dirigeva a Perugia e Roma, passava di qui, dalla vecchia strada statale Tiberina. Cesena, Borello, Mercato Saraceno, Sarsina, Quarto, Bagno di Romagna, Verghereto... se anziché seguire le indicazioni principali dei due sensi di marcia 'Roma' o 'Ravenna (che vi porterebbero immediatamente sulla E45)', si seguono le indicazioni dei vari paesi siti lungo la vallata, vi troverete su un tracciato pieno di curve e spesso in mezzo al verde.
Purtroppo l'asfalto non sempre è in condizioni esemplari, ma in moto ci si diverte molto, ma molto di più che ad utilizzare la brutta e pericolosa 'quattrocorsie' E45.
La Tiberina
La Tiberina
Se da Verghereto seguiamo l'indicazione Canili, percorrendo il moderno cavalcavia sulla E45, troviamo questo cartello :-(

Noi decidiamo di NON transitare... ma di sfruttare l'agilità della moto per andare almeno a fare qualche foto :-) :-) :-)
E' incredibile come la vegetazione, in trent'anni, si sia quasi ripresa tutto lo spazio della strada, abbia avvolto i guard rail, abbattuti i cartelli indicatori, nascosto le indicazioni...
La Tiberina abbandonata...
In qualche tratto la larghezza è molto ridotta
In realtà, facendo attenzione, non c'è alcun pericolo... cmq le foto le abbiamo scattate, e a Valsavignone torniamo alla legalità fuori dal divieto di transito :-)
La strada è ancora molto bella fino a Pieve Santo Stefano, dove abbandoniamo la Tiberina per salire lo splendido tracciato del Passo dello Spino.
Non è facile rispettare dei limiti spesso assurdi su una strada come quella dello Spino: qui la Forestale ha ritirato parecchie patenti, accanendosi a quanto pare soprattutto sui motociclisti.
Oggi, a dir la verità, l'unico smanettone che abbiamo visto guidava una Punto... che dal rumore e dallo stridio dei freni pareva peraltro alquanto taroccata.
Comunque neppure il tempo di mandargli quattro accidenti per come ha sorpassato in curva noi e l'auto che ci precedeva che... dopo cinque curve lo vediamo fermo con il motore che fuma... deve aver cotto qualcosa... ...allora forse Dio esiste :-D :-D :-D
L'unico vero smanettone da straccio-patente è un sardomobilista assatanato con una Punto taroccata... neppure il tempo di mandargli quattro accidenti per come ha sorpassato in curva e... lo vediamo fermo con il motore che fuma... deve aver cotto qualcosa... forse Dio esiste
...rispettare i limiti, sullo Spino. è proprio difficile :-( 
Mezzogiorno è passato ormai da una mezz'oretta. Decidiamo per la sosta-pranzo al Ristoro Stop&Go, proprio sullo Spino...
bello il parcheggio riservato alle moto e ben pavimentato!
Ristoro Stop&Go

Un'ottima sosta :-)
E' ora di iniziare il rientro verso casa... scendiamo giù dallo Spino fino a Chiusi della Verna, e da lì imbocchiamo sulla destra la splendida strada (non splendida come asfalto, che è purtroppo spesso mosso, ma come panorami e come Wilderness) che porta a Badia Prataglia.
Da lì saliamo il sempre-bello Passo dei Mandrioli e, una volta a San Piero in Bagno, facciamo il Passo del Carnaio.
Dal Carnaio svoltiamo a destra per un altro tratto molto 'selvaggio', che passa per Spinello-Sportilia, Civorio, Ranchio, Linaro. Giunti a Borello siamo di nuovo sul tracciato della 'vecchia' Tiberina, che seguiamo fino a Ravenna.
270 chilometri circa che, il 1° novembre, danno una gran soddisfazione, sia come curve che come panorami.
La moto fa bene, al fisico e all'anima ;-)
La Verna
Da La Verna a Badia Prataglia... decine di chilometri di vera wilderness

Da La Verna a Badia Prataglia... decine di chilometri di vera wilderness

Da La Verna a Badia Prataglia... decine di chilometri di vera wilderness
Il Passo dei Mandrioli

Scendendo dal Passo dei Mandrioli
La vista nei pressi del Passo del Carnaio
Un gran bell'inizio di novembre...
L'album 'sfogliabile' delle foto è anche su Facebook, cliccando QUI.
Un lampeggio!  Gattostanco, 1 novembre 2013