domenica 20 dicembre 2020

Un governo di deficienti

Il cosiddetto 'decreto Natale' è l'estrema riprova che abbiamo un governo di deficienti.

Innanzitutto il fatto che Sia arrivato nella tarda serata del 18 dicembre, dopo giorni e giorni che le regioni facevano la corsa per passare da 'rosse' o 'arancioni' a 'gialle', per poter ridare fiato al commercio e all'economia, e che quindi ha impattato in maniera drammatica sul mondo del turismo e della ristorazione (facendo saltare prenotazioni già confermate, scorte già fatte, impegni già presi), è la dimostrazione di un esecutivo che NON ha un'idea di cosa significhi gestire un'azienda e non farla 'saltare' (con tutto quello che ne consegue anche in termini occupazionali).

Inoltre, entrando nel dettaglio delle nuove prescrizioni presentate nella solita conferenza stampa notturna dall'azzeccagarbugli del popolo: se rispetti le regole, non puoi neppure andare a fare una passeggiata al mare o un giro in campagna o in collina, che sono le cose più sane che ci siano, ma puoi andare a trovare parenti e amici e chiuderti in casa con loro... mentre sappiamo che i contagi in ambito amicale e familiare sono i più diffusi.

Ora: che governare l'Italia sia difficile, non c'è dubbio, ma questi ci mettono del loro.

A ottobre e novembre, quando era possibile ridurre i contagi in un momento fiacco per l'economia, occorreva prendere provvedimenti seri per arrivare bene a fine anno, e salvare un periodo che vale buona parte del fatturato annuale per molte aziende. 

Invece, DPCM dopo DPCM, Conte ed il suo governo hanno cincischiato, provocando tutto questo (BLOG). Hanno dimostrato di non avere avuto coraggio, di avere svivacchiato per non scontentare nessuno, ma così non hanno inciso sufficientemente sull'espansione dei contagi.

Sono responsabili sia di aver lasciato contagiare e morire migliaia di persone che si potevano salvare, sia di provocare oggi danni gravissimi alle aziende e al bilancio del Paese. Perchè non dimentichiamoci che anche i tanto decantati (e insufficienti) stanno provocando un enorme innalzamento del debito pubblico, che ci schiaccerà per generazioni (maggiore pressione fiscale, minore capacità di spesa e competitività internazionale... quindi anche meno posti di lavoro).

In uno Paese serio, dopo questi tre mesi e quattro DPCM di errori, quanto meno avrebbero dovuto chiedere scusa e farsi da parte. Invece, ancora una volta, hanno dimostrato tutta l'arroganza di chi si canta le lodi per aver fatto tutto bene, mentre le 'colpe' sono solo dei cittadini cattivoni che non rispettano le regole.

Quando una maggioranza parlamentare si affida ad un governo così, è certo che alle elezioni successive perda. Peccato che le opposizioni che godranno di queste cialtronate sia impresentabile e inaffidabile. Il che significa che questo governo e questo 'presidente del consiglio' passeranno alla storia anche per aver provocato questo ulteriore danno al Paese.

domenica 13 dicembre 2020

Giretto scalda-olio lontano dalla folla

Domenica 13 dicembre 2020: una (fredda) giornata di sole che non poteva passare senza un giretto scalda-olio alla Multistrada... fino a Portico di Romagna, il paese dei presepi diffusi, e su e giù per quattro passi secondari del nostro Appennino romagnolo (Valico delle Forche, Valico di Centoforche, Valico del Trebbio e Passo di Monte Corno) ma con tante curve e panorami mozzafiato. In questa domenica di polemiche sui troppi affollamenti riscontrati nelle strade dello shopping delle nostre città, o anche sugli ingorghi nelle poche località di montagna innevate degli appennini, ci sono méte che possono ancora permettere di girare in moto e camminare tranquillamente ed in sicurezza. Questo giretto ne è un esempio, così come una piadina gustata sotto il sole di dicembre, garantisce gusto, economicità e distanziamento interpersonale.


P.S.: nelle due giornate di questo w-e, i Concessionari Ducati hanno presentato la nuova Multistrada V4. Ovviamente Claudia ed io abbiamo fatto un salto dagli amici di Moto Europa a dare un'occhiata. Innanzitutto va detto che la nuova Multi, dal vivo, è molto più riuscita esteticamente di quanto mostrassero le foto. Inoltre, nel salirci sopra, si dimostra assolutamente azzeccata per ergonomia e bilanciamento, dando l'idea di essere davvero ben costruita e persino più leggera delle bicilindriche. Splendido il display formato tablet con funzioni di mirror link per lo smartphone.

Ma, diciamocelo: per viaggiare bene, anche in coppia, sulle strade storte delle Alpi e degli Appennini, questa 950s è davvero più che sufficiente 😉  

Qualche immagine in più di questo breve itinerario è in questo ALBUM su Google Foto


sabato 12 dicembre 2020

Apperò: la nuova Multistrada V4 dal vivo

Week end di concessionari Ducati aperti per la presentazione dal vivo della nuova Multistrada V4. Una rivoluzione per la polivalente Multi di Borgo Panigale: quattro cilindri anzichè due, niente più Desmo nè telaio a traliccio, niente più anteriore da 17 pollici e neppure gommone posteriore con monobraccio. Certo: sulla carta tutte queste innovazioni hanno motivazioni tecniche legate all'utilizzo ed alle prestazioni di questa moto, ma la Multi è la Multi... ed in più d'uno hanno sollevato qualche dubbio che non si sia esagerato. Oltretutto, in foto, la linea della nuova V4 non pare certamente essere quel capolavoro di linee coordinate e scattanti che hanno fatto innamorare della 1200.

OK. Innanzitutto bisogna ammettere che dal vivo la Multistrada V4 rende molto di più che in foto. E' una moto moderna, grintosa.

Ottima l'ergonomia: a salirci sembra addirittura più leggera della bicilindrica. Probabilmente si è lavorato più che bene su baricentro e bilanciamento... bellissimo poi il display formato tablet, può essere collegato allo smartphone e con funzioni di mirror link. 

L'aerodinamica poi sembra essere stata curata davvero tanto: feritoie e canalizzazioni tra carena e motore sono in funzione dei flussi di aria.

Insomma: da ducatista integralista e un po' prevenuto, devo ammettere che la nuova Multi mi ha colpito in positivo, e che sono curioso di provarla. 

Io però rimango un estimatore del bicilindrico, quindi dubito che un pur meraviglioso V4 possa farmi venire voglia di cambiare. Inoltre, va detto, la Multistrada 950s è davvero più che sufficiente per viaggiare divertendosi in sicurezza, anche in coppia e a pieno carico, tra le strade storte e ripide delle nostre montagne. Da tranquillo e prudente mototurista, sinceramente, credo che 170 cavalli siano una potenza più utile su moto da pista, e che debbano essere utilizzati da chi, oltre ai neuroni funzionanti, abbia anche una buona dose di manico. 

giovedì 10 dicembre 2020

Grazie, signor Rossi.

Nel 1982 seguivo ancora il Calcio. Era ancora quello di un campionato che si giocava tutto alla stessa ora della domenica pomeriggio, mentre le Coppe, tutte, andavano di mercoledì sera. Era un Calcio che ancora non aveva travalicato il sopportabile, e lasciava ancora qualche spazio agli altri sport. Quindi era ancora un Calcio - se non assolutamente pulito e irreprensibile - che poteva essere considerato uno sport.

Ricordo bene quel Mondiale 1982 (mentre, al contrario, non ho seguito nessuna partita di quello del 2006, che ho vissuto 'di striscio' solo perchè ero a zonzo in moto per i Pirenei, e nei locali, la sera, c'erano i maxi schermi, impossibili da non notare): avevo la patente da un mese ma non la macchina, quindi per la chiassosa festa strombazzante per le vie di Ravenna, dopo l'eins, zwei, drei, Rossi, Tardelli, Altobelli! presi in prestito la 126 di mia madre, rischiando di cuocerle il motore perchè, in fila a passo d'uomo, la bandiera stesa a mo' di mantello copriva le griglie del raffreddamento ad aria del motore posteriore...

Ricordo bene anche come Paolo Rossi abbia sempre incarnato l'esempio dello sportivo pacato, tranquillo, 'normale'. Mai sguaiato, mai sopra alle righe. 

E siccome non ho mai amato (e neppure sopportato) i fenomeni, i supponenti, i patacca (come si dice in Romagna), se per la scomparsa di uno come Maradona mi viene da pensare che in buona parte se la sia cercata, con i propri comportamenti e le proprie debolezze (buttando alle ortiche la grande fortuna che la natura gli aveva regalato, con quella bravura da fenomeno innato), la morte di Paolo Rossi, prematura e frutto di una malattia che ancora non riusciamo purtroppo a contenere, mi rattrista profondamente, perchè 38 anni fa quel 'signor Rossi' aveva davvero incarnato la rivincita delle persone normali e volonterose contro i fenomeni presuntuosi

Quindi, anche se oggi il calcio proprio non mi dice più nulla, grazie per aver reso ancora più indimenticabile quell'estate dei miei diciott'anni, signor Rossi 😉