domenica 19 aprile 2009

Chi ha nascosto la primavera?

Staulanza
L'inverno dovrebbe essere finito da un mese, eppure...
Due giorni di aprile da dedicare alla moto. Le previsioni che non erano il massimo ma neppure orribili. E allora cosa c'è di meglio che dirigere le tubeless della Multistrada verso le Dolomiti, per fotografare quel nevone che da anni non ammantava le nostre montagne?
Sabato mattina: statale Romea, a Mestre si imbocca la A27 fino a Ponte delle Alpi e già si vedono le montagne innevate. Per noi, abitanti della pianura padana, le Alpi innevate hanno sempre un fascino incredibile.
A Longarone uno sguardo veloce alla Diga del Vajont e svoltiamo per la Val Zoldana. E' ancora freddo, piante e alberi stanno appena mettendo fuori qualche gemma e poche foglie.
Salendo verso il Giau
Saliamo per la Forcella Staulanza, e già la neve la fa da padrona.
A Selva di Cadore un paio di Canederli in brodo ci riscaldano per il prosieguo della giornata in attesa che smetta di piovere (sì, un bel nuvolone nero si era portato sulle nostre teste...).
Saliamo al Passo Giau, uno dei miei passi preferiti, in assoluto. La neve trasforma la strada in una pista da bob (no, l'asfalto è ottimo, ma la sensazione che si prova a NON vedere il panorama a causa dei muri di neve a bordo strada non l'avevo mai provata). Il rifugio in cima al passo è chiuso: peccato. Ma la vista è fantastica.
Non possiamo raggiungere la targa che è stata posta a ricordo di Marcello Bertolani, ma purtroppo la chiesetta è irragiungibile.
Passo Giau
Passo Giau

Scendiamo godendoci lo sfarfallare della neve che scende. E in valle non piove. Bellissimo! Dopo Pocol si risale per il Falzarego, poi il Pordoi. E al Pordoi nevica quasi sul serio (vedi video qui sotto)... fuggiamo ovviamente in fretta, perchè la Multistrada non ha le catene, e dopo aver trovato una stanza ed un ristorante per la sera, a Canazei, chiudiamo la giornata andando a vedere il Fedaja, con il lago ghiacciato ed una splendida vista sulla Marmolada.







In serata, lo stinco del Ristorante dell'Hotel Laurin mi ha dato forza, e la vista dalla finestra del Garnì Ciamorc mi dà felicità: la domenica mattina c'è il sole :-)
Nonostante la temperatura ancora quasi sottozero, saliamo verso il Passo Sella (aperto fino alle 13, perchè poi con l'aumentare della temperatura viene ancora chiuso per pericolo valanghe). Claudia si congela ma non riesce a smettere di fotografare.
Dopo il Sella c'è il Passo Gardena. Ieri era stato chiuso per neve, ed infatti la parte all'ombra della strada è ancora parecchio ghiacciata. A passo d'uomo e cercando di guidare come sulle uova, raggiungiamo la cima!
Ma il rallentamento della velocità ci sta facendo raggiungere dalle nuvole... il sole sparisce e comincia di nuovo a minacciare neve. Passiamo il Campolongo e ci portiamo di nuovo ad Arabba per salie il Pordoi. Ieri nevicava... oggi pure! Però la strada è ancora quasi asciutta, e allora mi godo la pista da bob in mezzo ai muri di neve fino in cima.


Verso il Gardena c'è ancora molto ghiaccio
Dopo caffè e cappuccino in cima al Pordoi scendiamo. Attraversiamo una (stranissimo) deserta Val di Fassa e poi ci godiamo il San Pellegrino sotto la neve.
Il Gardena





La discesa per la valle agordina, poi di nuovo la pianura. E' stato solo un assaggio di primavera, anzi, forse più un avanzo d'autunno, ma ne valeva la pena: erano anni che non c'era così tanta neve sulle nostre Alpi. Io, in moto, non avevo mai guidato tra muri bianchi così alti. Bellissimo!

lunedì 13 aprile 2009

Alla Gola del Furlo per strade secondarie

Da Ravenna alla Gola del Furlo e ritorno cercando di evitare le strade più trafficate (e caotiche, il giorno della classica gita fuori porta del lunedì di pasqua). 

E allora via per le provinciali del Montefeltro, valicando i passi S. M. in Riopetra e del Grillo (che fanno parte del percorso della Nove Colli). 

Poi una bella salita fino a San Leo (lontano dal piazzale dei pullman, mi raccomando :-)  ), valico di Serra S. Marco, Sassocorvaro, Urbania... e, appunto, la Gola del Furlo. 

Rientro per S. Angelo in Vado, per il parzialmente sterrato Passo Spugna, Passo di San Cristoforo, Balze, Verghereto e poi la vecchia Tiberina fino a casa... 

...350 chilometri di divertimento, tre passi in più per la collezione  molti buchi (le strade del Montefeltro purtroppo sono molto "mosse") e neppure una goccia di pioggia ;-) 

L'itinerario: 
L'itinerario
S.M. in Riopetra
Valico del Grillo
San Leo
Serra S. Marco
Merenda rustica alla Gola del Furlo
Valico di San Cristoforo

venerdì 10 aprile 2009

Va bene tutto, e... Berlusconi è troppo bravo!

Quando a Napoli c'era troppo rusco, abbiamo visto il Presidente del Consiglio che, come un vero e proprio pendolare, tutti i giorni era a Napoli.
Ora purtroppo dobbiamo piangere quasi trecento vittime di un terremoto in Abruzzo, e tutti i giorni ci tocca vedere un Presidente del Consiglio che tutti i giorni è nei dintorni de L'Aquila e che, ovviamente seguito da un codazzo di guardie del corpo, fancazzisti presenzialisti del seguito, giornalisti, intralcia le operazioni di soccorso e chi deve operare in fretta per salvare vite umane e spostare tonnellate di macerie. Ed in questo, purtroppo, imitato da molti ministri alla ricerca di una foto, un miniservizio televisivo, un trafiletto sui giornali.
Sì, perchè le Elezioni Europee sono vicine, e gli italiani vedendo un Presidente del Consiglio sempre all'erta, anzichè chiedersi "ma non ha nulla di più importante da fare per il bene del Paese, in questo momento di recessione globale?", un po' come ai tempi del presenzialista Mussolini, ritratto a torso nudo mentre raccoglieva il grano o faceva il cemento inaugurando un cantiere edile, amano vedere i propri eroi dare l'esempio, presenziare in prima persona, figurare.
Sì, la cultura politica italiana è questa: figurare, rappresentare una realtà magari diversa dalla verità, comunque interpretare una commedia. Ma bisogna ammettere che Berlusconi in questo è bravissimo, ha una marcia in più.
Ve lo immaginate Prodi con casco da Pompiere in mezzo ai terremotati d'Abruzzo?
Tutte le TV lo avrebbero preso in giro per il ridicolo "phisique du rol" da Pompiere, Gasparri e Cicchitto avrebbero presentato un'interrogazione alle Camere per chiedergli conto di aver ostacolato i soccorsi, Berlusconi avrebbe tuonato che, se fosse stato Presidente del Consiglio, il terremoto non ci sarebbe stato o le case non sarebbero crollate.
Sì: Berlusconi è bravissimo ad incantare noi italiani. E ce lo dovremmo sopportare almeno fino a quando camperà. Mettiamoci il cuore in pace.