venerdì 21 aprile 2017

Buon 25 Aprile, nonostante l'ANPI!

Ormai l'ANPI è in ostaggio di qualche migliaio di sinistroidi, che l'hanno screditata e non rappresentano che sè stessi. Se qualcuno non lo aveva ancora compreso, dopo l'aberrante comportamento in occasione del referendum del 4 dicembre, la manifestazione del 25 aprile ne è purtroppo la conferma.
I valori della Resistenza sono delle Brigate Giustizia e Libertà, delle Brigate Garibaldi, così come delle formazioni cattoliche, della Brigata Ebraica, degli ufficiali e soldati monarchici che tornarono a rischiare la propria vita per combattere i nazifascisti.
Oggi l'Anpi è gestita in maniera antidemocratica, in spregio al significato stesso di Resistenza e di democrazia. Sono quei piccoli cialtroncelli sinistroidi che l'hanno occupata, ad insultare il significato del 25 aprile. D'altronde non è stato particolarmente difficile: i veri Partigiani rimasti, iscritti all'ANPI, sono meno di 5.000 su poco più di 100.000 iscritti. Nonostante la loro abitudine ad essere minoranza perdente, nel Paese, evidentemente iscrivendo poche migliaia di 'giovani sinistroidi' antioccidentali, anti israeliani e un po' troppo vicini a quelle zucche vuote che stazionano nei centri sociali, i rappresentanti della frammentatissima e litigiosa sinistrella italiana hanno preso possesso di un Marchio (una volta) prestigioso e rispettabile qual'è quello dell'ANPI.
Peccato. A questo punto, l'ANPI non rappresenta più un cazzo.
Ed ha assolutamente ragione la presidente della Comunità Ebraica di Roma Dureghello, che ha preso le distanze dalla manifestazione in cui sfileranno anche i rappresentanti palestinesi (quei palestinesi che erano vicini ad Hitler nel corso della seconda Guerra Mondiale, sperando che finisse per bene il lavoro cominciato con l'Olocausto: «L’Anpi che paragona la Comunità Ebraica di Roma a una comunità straniera è fuori dalla storia e non rappresenta più i veri partigiani. Oggi c’è bisogno di celebrare la giornata del 25 aprile senza faziosità e senza ambiguità. Il 25 aprile torni ad essere festa di chi crede nella Costituzione e nei valori dell’antifascismo»
I valori dell'antifascismo non sono quelli del comunismo. Anzi: la Storia, quella vera, ha dimostrato tra l'altro che si trattava di due dottrine non molto distanti, in quanto a negazione della democrazia e delle libertà individuali.
E il 25 Aprile continua ad avere un grande valore anche senza la sigla dell'ANPI! 
W la Repubblica, W la Democrazia, W la Libertà. 

domenica 9 aprile 2017

Disgelo dolomitico 2017

Tutti gli anni, all'arrivo della primavera, ci piace regalarci un w-e a zonzo per i Passi dolomitici. Alcune volte abbiamo sofferto il freddo, in altre occasioni abbiamo trovato ancora alcuni passi chiusi per ghiaccio o pericolo slavine.
Quest'anno, per impegni familiari, siamo arrivati un po' lunghi (di almeno un paio di settimane) ma il w-e dell'8-9 aprile ci ha offerto due giornate quasi primaverili.
Purtroppo abbiamo anche dovuto registrare la sofferenze delle nostre montagne: la pochissima neve caduta nel corso dell'inverno è già quasi sparita, e gli ultimi sciatori, sulle piste del Pordoi o della Marmolada, sembravano più impegnati nello sci d'acqua :-(
Per variare un po', all'andata, siamo usciti dall'autostrada ben prima di Ponte nelle Alpi e abbiamo affrontato la breve ma caratteristica salita del Passo San Boldo, con i suoi tornanti in galleria, stretti e a senso unico alternato.
Poi Agordo, Alleghe, lo splendido Passo Giau (dopo aver acquistato bibite e panini in una 'bottega' vecchio stampo di cui rimangono purtroppo pochi esempi nel nostro Paese), lo splendido Passo Pordoi (che a me piace da matti salire da Arabba), il Sella, il Gardena, il Campolongo... e poi di nuovo il Pordoi per arrivare a Canazei... le auto incrociate o sorpassate da contarsi su una mano, pochi i sorpassi e sempre sicuri, data l'assenza di traffico, potersi fermare in ogni momento per una foto... questa stagione mi piace!
Mi piace meno l'accoglienza di Canazei: arrivato all'ottimo Garnì Ciamorc, i titolari, costernati, ci hanno informato che in tutta la cittadina ci sarebbe stato un unico ristorante-pizzeria aperto!
In effetti, anche passeggiando in paese, abbiamo notato come la maggioranza di bar e negozi era chiusa per ferie (e su questo nulla da dire) e moltissimi avrebbero riaperto solo in giugno, addirittura senza tenere neppure in considerazione che il prossimo 24 maggio Canazei sarà sede di tappa del Giro d'Italia.
Forse nella stagione invernale e in quella estiva a Canazei gli operatori economici fanno fatturati fin troppo abbondanti, ed i relativamente modesti introiti offerti dai viaggiatori fuori stagione non gli interessano granchè. Mi sa che al Disgelo Dolomitico 2018 ci fermeremo un una località meno rinomata e un po' più accogliente tutto l'anno ;-)
Domenica 9 aprile.
Cmq il Garnì Ciamorc merita. Per cortesia, per rapporto qualità/prezzo e per la colazione.
Dopo essercela presa comodi, visto che fuori la temperatura era solo di 1 grado, andiamo a farci un caffettino sul Fedaja, poi scendiamo dal Passo Staulanza godendoci una strada meravigliosa poi fino a Longarone.
I pochi tornanti-da-pista ci lanciano sulla Diga del Vajont, dove la manetta lascia spazio al tempo della riflessione su ciò che è stato...
Parcheggiamo nel piazzale del centro visite di Erto e passeggiamo perle antiche vie della Erto vecchia, che fu obbligatoriamente evacuata nel 1963, per paura che, dopo la frana, smottamenti e scosse di assestamento potessero provocare altre vittime. Oggi Erto (e la vicina Casso) sono paesi fantasma, anche se qualche casa è stata ristrutturata ed oggi persino abitata tutto l'anno. Ci sono anche una osteria-ristorante ed un'enoteca. Noi scegliamo questa: l'Enoteca Corona, e non sbagliamo! 
Dopo pranzo torniamo in moto, attraversiamo il torrente Vajont dalla stradina stretta con poca manutenzione (limite 30) che scende più o meno dalla frazione San Martino, in modo da avere una visuale completamente diversa della massa franosa, di Erto, di Casso... la strada infatti ci riporta a sbucare nei pressi proprio di Casso passando sopra a quella che fu la frana!
A Casso ci sono il Bar K2 (con una vista notevole sul Monte Toc e sulla 'cicatrice' dovuta al distacco della frana) e Il Mercatino di Teresa (in mezzo alle case del paese). Noi ogni volta che passiamo di qui ci fermiamo a lasciare il nostro piccolo contributo a chi, più con amore e passione che per profitto, tiene aperto da queste parti. I formaggi di primissima qualità, alcuni biscotti 'fatti in casa' squisiti... libri... confetture... e tante chiacchiere: difficile ripartire... ma dobbiamo farlo.
Riscendiamo in pianura e anche questo inverno è finalmente e ufficialmente alle spalle ;-)
L'album fotografico (50 foto) è su Google Foto o Facebook  ;-)