sabato 2 luglio 2011

Irlanda 2011 - day 9

Sabato 2 luglio. Come d'accordo la signora della Guesthouse ci aspetta per la colazione. Spendiamo solo 50 euro a stanza (colazione, appunto compresa). Non sarà certamente il Grand Hotel, ma la 'Town Clock' si è dimostrata pulita e accogliente. Dopo pochi chilometri vediamo un cartello con indicato un punto panoramico e troviamo un gioiellino di paesaggio di cui non sappiamo il nome...
...troviamo un gioiellino di paesaggio di cui non sappiamo il nome...
...ma oramai siamo a pochissimi chilometri dalla nostra mèta odierna... Malin Head, il punto più a nord d'Irlanda!
Essere giunti qui, a malin Head, con le nostre moto, ci dà una bella emozione. Un piccolo piazzale spazzato dal vento, i resti di una vecchia stazione di controllo e telecomunicazioni che gli Alleati utilizzavano durante la Seconda Guerra mondiale, più giù, vicino agli scogli, nell'ultimo spiazzo verde, con migliaia di sassi bianchi ben si legge la scritta 'EIRE'.
Malin Head, il punto più a nord d'Irlanda

Malin Head, il punto più a nord d'Irlanda

Malin Head, il punto più a nord d'Irlanda
Rimaniamo a guardare l'Oceano, a respirarne il profumo, a contrastarne il vento che oggi non è fortissimo ma che rende molto difficile la vita a qualsiasi pianta più alta di un metro...
Ripartiamo da Malin Head e raggiungiamo Greencastle, ma le foche, che pare 'abitino' anche nei pressi del porticciolo, proprio non si fanno vedere. I ruderi del castello non sono particolarmente interessanti, ma la passeggiata sotto al paese, lungo gli scogli, merita una breve sosta.
Greencastle
Ci dirigiamo verso Londonderry, nell'Irlanda del Nord. Non ci aspettiamo certamente una frontiera delimitata dal filo spinato, ma almeno un cartello di delimitazione, sì.
Invece nulla. Di essere passati 'dalla parte inglese' lo capiamo solo dal Gps e dai cartelli stradali con i limiti in miglia, e dai prezzi della benzina che nei distributori sono espressi in Sterline. Londonderry non è una città grande. Noi entriamo in centro e cerchiamo un parcheggio custodito. Il custode ci dice di parcheggiare le due moto in un unico stallo vicino al suo gabbiotto, in modo da controllarle. Con estrema gentilezza ci fa un sorriso e ci dice: "Free!". Non solo. Mentre leghiamo i caschi ci raggiunge e ci regala una piantina del centro, in modo da poterci orientare... anche la gentilezza degli irlandesi del nord... è simile a quella di tutti gli altri irlandesi ;-)
Scarpiniamo un po' nelle vie del centro, un centro molto raccolto ed ordinato, poi percorriamo le vecchie mura di cinta dalle quali si ha già una bella vista dall'alto dei murales.
Londonderry

Londonderry

Londonderry
Quando decidiamo di ripartire, poi, passiamo tra i murales anche con le moto per alcune foto ricordo. L'impressione è che a Derry la tensione si sia molto ridotta, rispetto agli anni successivi al Bloody Sunday, e questo è un fatto molto positivo.
Londonderry

Londonderry
GpStefano ci porta fuori da Londonderry in un attimo e senza incertezze, e ci dirigiamo naturalmente verso est. Siamo nuovamente fermi per una visita al Tempio di Mussenden ed ai resti del vicino castello. Il tempietto, spoglio, non dice granchè a noi ravennati 'abituati' alla bellezza dei nostri mosaici romanici e bizantini, ma la posizione in cima alla scogliera è molto suggestiva.
Tempio di Mussenden

La vista dal Tempio di Mussenden

La vista dal Tempio di Mussenden
E' sabato pomeriggio: a Portstewart e Portrush c'è la 'movida'. Noi evitiamo quindi di cercare qui un alloggio e proseguiamo. Passiamo velocemente dalle scogliere che ospitano i resti del Castello di Dunluce e raggiungiamo quindi il Giant's Causeway che è quasi sera.
Troviamo due stanze allo Smugglers Inn, un hotel posto a poco più di un chilometro dal parcheggio (il Giant's Causeway si visita a piedi).
Visto che i turisti sono numerosissimi, Stefano e Cristina hanno un'idea: cena subito dopo la doccia poi, in 'borghese' (scarpe da ginnastica, felpa... e solo il casco in testa), scendere alla scogliera e visitarla sfruttando le due ultime ore di sole. L'idea è azzeccatissima: la folla non c'è più, ed i 40.000 esagoni sono tutti per noi, illuminati tra l'altro dal sole che, dopo essere stato coperto per ore dalle nuvole, ci regala i suoi ultimi raggi per un tramonto indimenticabile. Siamo soddisfatti. Una serata perfetta, chiusa allo Smugglers Inn da 4 'Irish Coffee' al bar dell'albergo, ascoltando musica dal vivo.
Giant's Causeway
Giant's Causeway

Giant's Causeway
Giant's Causeway
Giant's Causeway
Giant's Causeway
The Smugglers Inn, nei pressi del Giant's Causeway
 L'itinerario della giornata:
La mappa
 

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