La diga del Vajont e la frana che ha riempito l'invaso |
Lo scorso w-e lo abbiamo passato nei pressi del Vajont. Non solo per (ri)vedere i luoghi di quella tragedia, ma anche per godere di un'ospitalità gradevole tra montagne splendide ma tuttora solo lambite da un turismo ancora rarefatto e leggero.
Casso è un pugno di case arroccate sopra il bacino del Vajont, proprio di fronte alla 'M' della cicatrice sul Monte Toc... Consiglio di parcheggiare e poi, con una facilissima passeggiata in costa di dieci minuti, partendo dal piccolo cimitero, raggiungere il punto panoramico posto proprio sopra la diga. Da lì, potrete comprendere davvero quanto piccolo sia quell'ardito e robusto manufatto dell'uomo, rispetto a quella montagna di 250 milioni di metri cubi di terra e roccia che ha riempito il lago e lanciato i suoi 150 milioni di metri cubi di acqua sopra la diga, comprimendola nel canyon che poi l'ha fatta esplodere come una bomba spazzando via Longarone (N.B. il nostro Lago di Ridracoli, tanto per dare un'idea delle dimensioni dell'avvenimento, contiene al massimo 33 milioni di metri cubi d'acqua!!!).
Al Bar K2 di Casso: i prezzi sono inversamente proporzionali all'ottima qualità |
Non solo. Casso merita anche una breve visita tra le case, molte delle quali abbandonate dal 1963 (gli abitanti di Erto e Casso furono obbligati ad andarsene e gli fu impedito di tornare per anni). E poi ci sono due chicche dedicate a chi ama un turismo lento, tranquillo e non di massa:
- il Bar K2, che sembra essere fermo agli anni '70 come arredi e struttura. Però è pulito, ordinato, tenuto benissimo e con grande attenzione. Con pochi Euro, e solo un po' di pazienza (la fretta va lasciata in pianura) potrete assaggiare salumi e formaggi del posto seduti in uno dei quattro o cinque tavolini mentre osserverete i dettagli della cicatrice sul Monte Toc. Il telefono dovrebbe essere: 333.2038810
. poi c'è il Mercatino di Teresa, in mezzo alle case del paese. Noi ogni volta che passiamo di qui ci fermiamo a lasciare il nostro piccolo contributo a chi, più per amore e passione che per profitto, tiene aperto da queste parti. I formaggi di primissima qualità, alcuni biscotti 'fatti in casa' squisiti... libri... confetture... due chiacchiere e qualche ricordo. Ah, è anche possibile mangiare qui: c'è un tavolo dentro al negozio ed un tavolino fuori ;-) Non perdetelo (il telefono dovrebbe essere il 348 899 7884).
Erto |
Erto è l'altro paese che fu solo lambito dall'ondata dovuta alla frana, ma fu evacuato ed obbligatoriamente abbandonato (almeno per quanto riguarda la parte storica... dagli anni 70 fu costruita, ad una quota più alta, Erto Nuova... brutta ed impersonale, anche se c'è il laboratorio di scultura lignea di Mauro Corona, quindi una breve visita la merita).
Il centro antico da qualche anno, però, vede finalmente la ristrutturazione di alcune case, il ritorno di alcuni abitanti e la riapertura anche di due (ottime) osterie-ristoranti, il Gallo Cedrone e l'Osteria da Corona.
L'Hotel Erto |
C'è poi l'Hotel Erto: 320.6630738, proprio nel piazzale del Museo del Vajont, subito sotto la strada principale ed in posizione comodissima per lasciare auto e moto e scendere a piedi a visitare Erto vecchia. 70 euro una stanza doppia molto confortevole e con un'ottima colazione, una sosta all'Hotel Erto è assolutamente consigliabile
Certo: questi montanari avrebbero bisogno di un corso di formazione da parte degli imprenditori turistici romagnoli (mancano spesso insegne, siti internet aggiornati, materiale promozionale) :-) ma se li si riesce a trovare, ti lasciano ricordi che sanno di buono e ti viene subito voglia di tornare.
E poi non c'è solo la tragedia del Vajont: abbiamo scoperto molti sentieri per scarpinare, tra casere e rifugi meno affollati di quelli delle Dolomiti fassane, ma con scorci e vedute che ti fanno passare la stanchezza della salita... ad esempio, raggiunta in auto un piazzale sotto Casera Mela, in un paio d'ore abbiamo guadagnato il Rifugio Maniago (però, se tirava il sentiero ;-) ).
Mettete in agenda un w-e a Erto e Casso. Lo meritano!
Qualche FOTO in più in questo ALBUM su Google Foto.
Qualche FOTO in più in questo ALBUM su Google Foto.
Gattostanco, 11 giugno 2018
Il Rifugio Maniago è raggiunto dopo due ore di salita :-) |
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