sabato 2 giugno 2018

Sei giorni tra le Alpi prima dell'estate

Passo Solarie
Domenica 27 maggio: arriviamo a Gorizia che ci sono 28 gradi. Il bastione è caratteristico e offre una gran bella vista sulla città (o le città, visto che ci sarebbe da considerare anche Nova Gorica).
In Piazza Transalpina c'è il confine, Ma la stazione è nascosta da una moltitudine di sloveni in festa (non ho idea di che tipo di festa sia, ma c'è troppo sole per fermarsi e chiederglielo) scegliamo quindi, di andare a visitare l'ossario di Oslavia, dove 'riposano' se si può così dire, quasi 58 mila soldati della prima guerra mondiale. 
Ci rimettiamo in marcia per raggiungere il Passo Solarie, l'Isonzo e poi Caporetto.
Il Passo Solarie merita una visita, la strada in Slovenia è assolutamente senza traffico, in cima al passo invece, dove c'è il rifugio nel versante italiano, c'è una cerimonia con Alpini e autorità.
Ovviamente torniamo in Slovenia e raggiungiamo il museo all'aperto di Monte Kolovrat, dove è possibile  visitare trincee e fortificazioni della Prima Guerra Mondiale. Una sosta meritatissima. 
Ci dirigiamo a nord sempre seguendo il corso dell'Isonzo (strada bellissima) e raggiungiamo il Sacrario Militare di Caporetto.
Fino a Uccea la strada è puro divertimento, poi c'è la strada più stretta ed impegnativa che porta a Sella Carnizza. Raggiungiamo Resia e poi Sella Nevea. Sella Nevea è un accozzaglia di palazzoni semi disabitati e ci passa assolutamente la voglia di fermarci lì. Passiamo il bel Lago del Predil, ma non vediamo alberghi, quindi scegliamo di raggiungere Tarvisio. Troviamo nell'Hotel Haberl un hotel davvero notevole per cortesia, grandezza della stanza e soprattutto per una cenetta notevole con costolette d'agnello, verdure e un ottimo in vino Merlot. Oggi ha fatto molto caldo, ci siamo disidratati, quindi oltre qualche litro d'acqua, anche un buon bicchiere di vino ha la sua importanza. Ed ora a nanna presto! Buonanotte.

Vrsic Pas
Lunedì 28 maggio: ripartiamo da Tarvisio dopo un'ottima colazione. Il tempo minaccia pioggia e teniamo le antipioggia a disposizione. Passiamo il Predil, attraversiamo le postazioni confinarie ormai abbandonate ma, purtroppo, troviamo la strada per il Mangart ancora chiusa.
Delusi, scendiamo verso sud fino a Bovec ed affrontiamo la cinquantina di tornanti del Passo Vrsic (o Moistrocca). Nella parte nord, tra l'altro, ci sono i famosi tornanti in porfido, ma questa volta sono asciutti, quindi nessun problema. 
A Kraninska Gora facciamo benzina a 1,350 al litro. Bello. 
Poi facciamo rotta per il Lago Bohinj. Siamo dentro al Parco, solo boschi e stradine in qualche caso anche sterrato. Ma con una Multistrada non ci facciamo certamente intimidire per la mancanza dell'asfalto. Al lago ci sono molti turisti, scattiamo qualche foto poi tiriamo dritto, diriggendoci a Bled. Il lago è molto caratteristico, ma il castello è pieno come un uovo di turisti anche cinesi (o giapponesi: come dice Marescotti, sono tutti gialli, quindi mica si riconoscono ;-) ), quindi facciamo a gambe levate puntando al confine austriaco. 
LoiblPass
Affrontiamo il Loiblpass, molto selvaggio è divertente. In cima il monumento che ricorda i prigionieri dei tedeschi che, durante la seconda guerra mondiale, hanno costruito il tunnel.
Tunnel che, purtroppo, ci toglie il gusto di raggiungere la cima. Al termine della galleria gli austriaci hanno rioccupato il posto di controllo di confine e ripristinato il controllo dei documenti alla frontiera e ci chiedono (gentilmente) i 'passport'. Li guardo con un misto di sorpresa, delusione e rabbia, mormorando che si dovranno accontentare di due carte d'identità. Che tristezza vedere così maltrattato quello spirito europeo che dovrebbe farci sentire orgogliosi di quei posti di frontiera abbandonati...
Siamo di nuovo in Austria, ma io sbaglio ad impostare la rotta sul nuovo TomTom (ancora sono un apprendista, dopo 17 anni di Garmin) e, anziché andare per laghi, tiriamo dritto verso nord. Me ne accorgo solo dopo un bel po' di km, quindi decidiamo di proseguire direttamente per il Solk Pass. Ma è ora di una sosta: troviamo un paesino che ci ispira: siamo a Freisach, paese medioevale molto bello... e Claudia, per punizione, mi fa fare prima e dopo cena, migliaia di scalini, per visitare il Castello e altri vari ruderi che offrono però una gran bella vista sulla cittadina, le sue mura, il fossato ancora pieno d'acqua...
L'hotel Metnitztaler Hof - Villa Bucher è davvero ottimo, così come il brasato di manzo con canederli e mirtilli!!! 
Dopo una schnapps ed altri scalini, ben prima delle 10 siamo a nanna !

Il Solk Pass è ancora chiuso
Martedì 29 maggio: decidiamo di salire direttamente al Solk Pass, ma lo troviamo chiuso...
Abbandoniamo quindi l'idea di salire verso nord (e di raggiungere Hallstatt ed il Mandling pass) per fare invece rotta per la Nockalmenstrasse. Bello il tracciato per il Prebersee Sattel (con lo strano tiro a segno sul lago), ma quando arriviamo a Schonfeld, ecco che troviamo un'altra chiusura: il tratto per Innerkrems. Ci tocca tornare indietro ed affrontare il Katschberg Pass e perdere almeno un'oretta.
Finalmente eccoci di nuovo sulla Nockalmenstrasse, uno dei tracciati più belli che io abbia mai percorso... tra l'altro l'asfalto si sta asciugando, di martedì non c'è nessuno... goduria! Così come è godurioso mangiare il wurstel 'alla svizzera' in cima all'EisentalHohe, nonostante il vento freddo dei 2042 metri.
Nockalmstrasse
Dopo ricomincia a piovere... noi passiamo dal Millstattersee, poi da Winklern ed arriviamo a Dollach...
...Frau Gertrude ci saluta dal terrazzo della sua Pension Kahn... siamo a casa ;-)
Sono ormai almeno 15 anni che, ogni volta che capitiamo da queste parti, ci ospita con la sua splendida cortesia e gentilezza. Ovviamente per cena ci prenota un tavolo al Post.
Prima di cena, per sgranchirci, andiamo in esplorazione trovando, tra l'altro, una peculiarità di Dollach che non avevamo mai visto, le grotte delle miniere ed i forni.

Foto ricordo con Frau Gertrude
Mercoledì 30 maggio: ripartiamo da Dollach con il pranzo nel baule (panini e torta), ovviamente offerto da Frau Gertrude (pane e torta fatti in casa, tra l'altro). Se capitate da queste parti, sappiate che alla Pension Kahn NON ci sono nè phon nè TV in camera, però la colazione è stratosferica e, anzichè i cartelli con scritto 'vietato asportare cibo non consumato', Frau Gertrude vi fornirà persino i sacchetti richiudibili per farvi i panini e portarli via... compresi nel prezzo, naturalmente ;-)
Il Grossglockner è assolato, la temperatura è alta per la stagione, e infatti anche la neve rimasta non è molta, se si considera che è stato un inverno molto nevoso e freddo.
Nonostante qualche cantiere di inizio stagione, si guida divertendosi da matti. Edelweisspitze, Hocktor, Fuscher Lacke, Franz-Josefs Hohe (dove ci inoltriamo nel tunnel della ex miniera a -4°)...sì, il biglietto è salato, ma questo è un vero e proprio parco giochi!
Grossglockner
E' quasi mezzogiorno quando decidiamo di uscire dall'Alpenstrasse e dirigerci verso l'Italia.
Passiamo Lienz, puntando verso sud e la verdissima Defereggental... poi la corsa, insieme ad altri due motociclanti tedeschi, per prendere il verde in cima al Passo Stalle e non dover attendere tre quarti d'ora al semaforo (wow!). Dopo la prova speciale, sosta-pranzo sul lago di Anterselva, poi dalle parti di Bressanone soffriamo i quasi 30 gradi... dopo Vipiteno saliamo verso il Giovo e raggiungiamo Moso in Passiria prima del temporale che ci insegue... Moso è una scoperta (in positivo): alcuni alberghi, ristoranti, bar, e negozi.. u paese vivo!
La Gasthof Lanthaler offre davvero un bel rapporto qualità-prezzo, la cena è informale e gradevole. Un posticino da appuntarsi e tenere a mente per i prossimi passaggi in zona!

Passo del Rombo
Giovedì 31 maggio. Dopo l'ottima sosta a Moso, saliamo per il Passo del Rombo, dove alcuni muri di neve chiariscono che siamo ancora in primavera. Pagato il biglietto, parcheggiamo e andiamo a visitare il Top Mountain Motorcycle Museum (ovvero il museo motociclistico più alto d'Europa). Non è solo il più alto... credo sia anche il più bello: l'architettura (lego e vetro), l'illuminazione, l'area caffè-ristorante... tutto è davvero bello e coinvolgente. Le moto (e qualche auto, qualche strano veicolo dedicato alle nevi) sono moltissime. 10 euro di biglietto davvero spesi bene.
Top Mountain Motorcycle Museum
Ripartiamo dopo un bel po'... percorriamo tutta la valle dell'Otztal, poi il verdissimo Piller Hohe e raggiungiamo Resia... la webcam sullo Stelvio ci fa vedere che lassù ora piove, ma mentre andiamo verso la Svizzera siamo certi che lassù stia schiarendo... saliamo quindi dall'UmbrailPass e raggiungiamo lo Stelvio. Che dire? salire Umbrail e Stelvio a inizio stagione, con la neve ancora ai lati della strada, è un'emozione fortissima.
Stelvio
Mezzo panino come merenda, poi a Livigno per la notte. A noi Livigno piace molto, ma in questa stagione è tutto un cantiere... bisognerebbe organizzarci le vacanze di gruppi di Umarell, tanti sono i cantieri aperti...
Leggiamo su FB che domani il Gavia riaprirà... festeggiamo con gli Sciatt e con dei pizzoccheri metavigliosi al Ristorante del Cervo. Poi a nanna!

Gavia
Venerdì 1 giugno: il Gavia è il Gavia. Quando poi sali il primo giorno di apertura, sai perfettamente che troverai ancora un po' di ghiaia, di terra, di acqua da scioglimento della neve... però offre panorami mozzafiato ed una stradina (dalla parte di Ponte di Legno) con larghezza e strapiombi che danno ancora il gusto della piccola avventura.
Dopo il Gavia c'è il Tonale: ci facciamo sverniciare da parecchi smanettoni tedeschi, pa poi ne vediamo anche uno a terra in attesa di un'ambulanza... ma non è possibile andare in moto senza spegnere il cervello?
Cappelletti - Aldeno
Noi a Commezzadura abbandoniamo il traffico salendo per Costa Rotian e Campo Carlo Magno.
Ci facciamo un panino e poi facciamo rotta (purtroppo) per casa.
Prima ci regaliamo una sosta-shopping in fabbrica alla Cappelletti, ad Aldeno. Carichiamo tutte le bottiglie che ancora può ospitare il nostro già pieno bauletto.
Dopo c'è l'autostrada... da Carpi a Imola, tra l'altro, tutte le sardomobili sono in fila... noi passiamo a passo d'uomo tra le file. Stancante, ma almeno ci si muove.
Arriviamo a casa tardi, stanchi ed accaldati, ma ripartiremmo già domattina ;-)
P.S.: la Multistrada 1200s è la Moto migliore che abbiamo mai avuto. Per confort, per gusto di guida, per sicurezza percepita. Compimenti a Ducati, davvero!
Gattostanco, 2 giugno 2018

N.B.: su Google Foto l'album con un centinaio di FOTO e le MAPPE dell'itinerario: QUI.

Nessun commento: