giovedì 7 giugno 2018

E vogliamo fare politiche turistiche sul mototurismo ed il cicloturismo?

Un divieto vergognoso apparso da qualche tempo anche sulle strade della Romagna, ed esattamente su una provinciale nei pressi della  'vecchia' Tiberina sul valico di Verghereto (Provincia di Forlì-Cesena).
L'ennesima figuraccia di un Paese incapace di essere civile agli occhi di residenti e di turisti: e poi ci lamentiamo se, nonostante il nostro patrimonio storico, culturale, ambientale, i turisti preferiscono Spagna, Francia, Austria e via elencando?
Cicloturismo e mototurismo (ma poi anche gli automobilisti non è che apprezzino di visitare borghi e colline rischiando ogni volta un cerchione o rinunciando ad un minimo di comfort) rappresentano settori molto importanti per il turismo. Sono turismi ad alto valore aggiunto: pagano per avere servizi che, ad esempio, i gruppi in pullman ed i camperisti, non chiedono e non acquistano. 
I pubblici amministratori devono comprendere che con questi divieti (facili ed economici da mettere, e così eliminano qualsiasi responsabilità dalle proprie spalle) fanno male al Paese, alla credibilità delle Istituzioni, a quel po' di 'senso dello Stato' che abbiamo come italiani.
Se l'Italia non torna ad essere una meta PIACEVOLE, avremmo perso una partita fondamentale per la nostra economia :-(

P.S.: qui sotto c'è il report della mia settimana di ferie tra Slovenia, Austria, Alto-Adige... in origine stavo preparando a passare quei giorni tra Sibillini, Gran Sasso, Abruzzo e Basilicata, ma le 30 strade vietate alle moto dalla Provincia de L'Aquila, mi hanno fatto cambiare obiettivo. Quanti altri come me? Quanti Euro avranno perso le strutture turistiche (ricettive, di ristorazione, di vendita prodotti enogastronomici e souvenir) grazie a queste scelte sciagurate? I pubblici amministratori devo essere chiamati ad essere responsabili di questo.

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