lunedì 22 settembre 2008

Ultimo w-e alpino 2008

Sabato 20 e domenica 21 settembre 2008: prima dell'inverno un saluto alle strade più belle delle nostre Alpi
Partiamo da Ravenna alle 8 precise. Il freddo in questi giorni è già pungente, e le levatacce che sono gradevoli d'estate, beh... un paio d'ore in più a nanna non fanno schifo.
Autostrada a velocità codice (e tutor!), Bologna, Modena, A22 del Brennero. C'è traffico, ma neppure insopportabile.
Usciamo a Rovereto, svoltiamo per Volano e ci dirigiamo subito verso il Passo di Sommo (facile: basta seguire le indicazione per gli Altopiani di Folgaria e Lavarone). La strada del Passo di Sommo è molto bella.
Troviamo facilmente la deviazione a sinistra per il Valico della Fricca, ed in mezzo ai boschi scendiamo sul Lago di Caldonazzo.
Siamo a Pergine Valsugana e teniamo la direzione nord, per il Passo Redebus (un altro per la mia 'collezione'): in cima al passo non vediamo il cartello: forse è nascosto dalle decine di auto di fungaioli... qui in questi boschi di porcini devono essercene parecchi.
In un attimo siamo a Sover, poi prendiamo la strada per il Passo San Lugano (che ormai più che un passo è un vero e proprio paese).
E' spuntato il sole a stemperare la temperatura quasi invernale: vediamo un chioschetto sulla sinistra e ci concediamo due megapanini con due wurstel stratosferici. Ripartire è più dura, ma almeno abbiamo incamerato energia!
I curvoni della statale 48 che scende in direzione Ora sono velocissimi e ben raccordati, ma presto si trova strada che, sulla destra, con un ardito ponte scavalca il fiume in direzione Aldino e poi conduce all'altopiano del Passo Oclini con una splendida vista sulle cime circostanti.
Dalla vetta dell'Oclini scendiamo in Val d'Ega, per poi affrontare il veloce e divertente Costalunga che ci porta a Vigo di Fassa
Ricordo la Val di Fassa di quand'ero bambino e ci andavo in vacanza con i miei: trent'anni fa Vigo, pozza, Pera, Campitello & c. erano singoli paesini. Oggi per buona parte della valle non c'è soluzione di continuità nella sfilza di seconde case, alberghi e pensioni... peccato. In compenso le strade e le cime circostanti sono ancora molto belle.
Affrontiamo un Passo Sella ancora trafficato di pullman e camper (speravo ci fosse meno traffico il 20 di settembre), poi scendiamo dal Sella, passiamo il Gardena e a Corvara svoltiamo a sinistra per La Villa. Da lì si va al Passo Valparola, ben meno trafficato! Da Valparola al Falzarego ci sono pochissimi chilometri.



Dal Falzarego scendiamo fino quasi a Cortina, ma a Pocol troviamo le indicazioni per il Passo Giau, uno dei più belli delle Dolomiti, a mio parere.

La targa posta sul Passo Giau
Sole, poco traffico, strada pulita, curve meravigliose: una vista a 360 gradi sulle Dolomiti... non mi stancherei mai di guidare quassù!
Un saluto alla targa che ricorda Marcello Bertolani (che è stata spostata: ora è posta sulla facciata della chiesetta davanti al rifugio), due cappuccini bollenti e siamo pronti per ripartire. C'è ancora da passare il Colle di Santa Lucia, scendere su Arabba ed affrontare il Pordoi dal versante che amo di più: sono tornanti ben raccordati, non troppo secchi ma neppure troppo veloci. Sì, il Pordoi salito da Arabba è una giostra che mi piace un sacco!!!
Quando scendiamo a Canazei sono già le 18. Abbiamo percorso, da Ravenna, 600 chilometri. E' ora di una doccia calda e, la sera, di un bello stinco con polenta e funghi, annaffiato da un buon Marzemino. E a nanna presto!

La domenica mattina alle 9 abbiamo già fatto colazione e pagato il conto del B&B. Facciamo benzina e saliamo verso la Marmolada. Il sole non riesce a scaldare l'aria fresca della mattina, ma quando ci fermiamo sulla diga del Passo Fedaja, la pelle si riscalda subito. Caffè, maglietta della serie Light Hunter per Claudia, raccolta di 40 cartoline degli anni 30... come lasciare 40 euro al Bar/Souvenir del Fedaja ed essere contenti!
Ma la strada ci chiama. La discesa ripidissima ci fa passare in un attimo Malga Ciapela, poi la strada è tranquilla ma poco divertente fino ad Alleghe.
Da Alleghe però risaliamo tra le montagne affrontando prima il Passo Valles (molto belli i boschi nelle parti meno alte, mentre in quota, oltre i 2000 metri, sono solo distese di verdi pascoli) e poi il Passo Rolle.
La temperatura oggi è molto rigida. Già nella discesa verso Alleghe il sole è scomparso, e nuvole nere e minacciose schermano ogni raggio solare... il clima è francamente invernale, e solo la presenza delle foglie sugli alberi ci fa capire che siamo ancora all'inizio dell'autunno. Pensavamo di inanellare i passi Gobbera e Brocon, per poi salire sull'Altipiano di Asiago dalla stretta provinciale che sale da Lago di Caldonazzo... ma proprio per evitare guai in caso di pioggia, scegliamo la veloce e facile statale che porta ad Arsiè. Da qui, saliamo sull'Altopiano dei Sette Comuni dalla bella strada di Enego


Sull'Altopiano, nonostante sia già passato mezzogiorno, la temperatura non supera i 6 gradi. I camini fumano, ed è veramente piacevole il profumo della legna che arde.
Foza, Gallio, Asiago. Troviamo rifugio all'Osteria del Termine, dove un'ottima grigliata ed un mezzo litro di vino ci scaldano a dovere.
Prima di scendere raggiungiamo ancora quasi la vetta del passo di Vezzena: poco prima della vetta troviamo Malga Fratte. Da anni, ogni volta che passiamo da queste parti ed abbiamo un po' di posto nel bauletto, compriamo un po' di formaggio da portare a casa. Oggi, vista la temperatura, mi faccio dare una bottiglia di ghiaccio per assicurare il freddo della borsa termica e porto a Ravenna anche del burro... Come sempre tutto ottimo... peccato che la Malga stia per chiudere (per l'inverno) e ci abbia dato appuntamento a "non prima di metà giugno 2009"! E' la degna chiusura della stagione alpina per chi, come Claudia ed il sottoscritto, abitando in pianura non può certamente affrontare le Dolomiti in poche ore, d'inverno. E anche per noi, allora, dopo questi 1000 chilometri in due giorni, diciamo alle 
Dolomiti: arrivederci al 2009!




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