mercoledì 10 settembre 2008

Com'è difficile avere a Roma la pillola del giorno dopo

Come prescrizione d'urgenza, dovrebbe essere dovuta ma il personale degli ospedali spesso si rifiuta
di MARINO BISSO (su www.repubblica.it)

Niente pillola del giorno dopo nella metà degli ospedali romani. Lo rivela una video-indagine dell'Associazione radicali di Roma che per due mesi ha monitorato nei fine settimana i pronto soccorso della capitale. Una coppia, con una telecamera nascosta, si è presentata in accettazione richiedendo la prescrizione del farmaco per evitare il rischio di una gravidanza non desiderata. "Il preservativo si è rotto e ora ho paura di rimanere incinta... Ho bisogno urgente che un medico mi prescriva la pillola del giorno dopo" spiega la donna nella video-indagine rivolgendosi agli infermieri e sanitari di turno.
Ma in dieci ospedali (per lo più cattolici) su venti la risposta è negativa: "Mi dispiace il nostro è un ospedale religioso, qui da noi ci sono solo medici obiettori di coscienza... Niente pillola, deve rivolgersi altrove".
La pillola in questione, Norlevo, (due compresse a distanza di dodici ore una dall'altra entro le 72 ore dal rapporto) non provoca aborto ma agisce inibendo e ritardando l'ovulazione cioè prima della fecondazione. Per averla in Italia ci vuole la ricetta medica che può essere richiesta al consultorio, al medico curante, alla guardia medica o in un pronto soccorso.
"Ma ottenere la prescrizione di notte e nei fine settimana è difficile se non impossibile negli ospedali romani - denuncia Massimiliano Iervolino dell'Associazione Radicali Roma - Eppure la pillola del giorno dopo è una prescrizione d'urgenza, il cui rilascio è dovuto in assenza di qualsivoglia possibilità di diagnosi e come tale i pronti soccorso sono tenuti a prescriverlo assicurando la presenza di medici".
Dal centro alla periferia, è impossibile trovare un medico che non sia obiettore negli ospedali religiosi: succede al Cristo Re, al Fatebenefratelli, alle Figlie di San Camillo, al San Carlo, al San Pietro sulla Cassia e al Santo Spirito. Al policlinico Gemelli un infermiere allarga le braccia e consiglia alla coppia di consultare Internet: "Lì potete trovare informazioni e anche il numero di telefono di un medico che fa la prescrizione senza alcun problema".
Ma anche in due ospedali civili, il Cto Sant'Andrea e l'Aurelia Hospital il farmaco non viene prescritto. Nel primo mancano i moduli per il consenso informato; nel secondo pronto soccorso, i medici sono solo obiettori.
"L'esonero per i medici obiettori di coscienza è consentito solo per l'interruzione della gravidanza - sottolinea Iervolino - La pillola del giorno dopo, invece, è un farmaco per la contraccezione d'emergenza perciò non è possibile l'obiezione di coscienza. Se un medico la invoca deve indicare il rifiuto sul documento della prestazione".
All'ospedale San Giovanni, invece, il personale invita a presentarsi il giorno dopo al consultorio "tanto ci sono tre giorni di tempo per prendere il farmaco" rassicurano. Nelle altre strutture, comunque, ottenere la pillola non è facile e comunque bisogna sottoporsi a lunghe attese e spesso le notizie date dal personale sanitario sono imprecise.
Solo in tre strutture (Sandro Pertini, Grassi di Ostia e al Policlinico Umberto I) vengono fornite spiegazioni esaurienti.
"Il farmaco deve essere assunto tempestivamente. Ma negli ospedali non viene detto oltre ad essere posticipata la somministrazione a volte per ragioni burocratiche. Entro 12-24 ore dal rapporto sessuale la pillola riduce la possibilità di rimanere incinta fino al 90-95% - incalza Iervolino - Successivamente l'efficacia si riduce e se assunta tra le 48-72 ore il rischio di una gravidanza è maggiore di 6-8 volte".
La Repubblica, 10 settembre 2008

Nessun commento: