mercoledì 3 giugno 2020

1-2 giugno 2020: ancora dentro i confini dell'Emilia Romagna

Lunedì 1 giugno, c'è ancora la limitazione di non poter uscire dai confini della propria Regione, ma un giro ci sta... partiamo da casa con la cifra tonda di 25.000 chilometri esatti sul contachilometri. Buon auspicio ;-)
Passiamo da Imola costeggiando l'autodromo... le vie sono intitolate a Tazio Nuvolari e Omobono Tenni. Le colline arrivano in un attimo.
Le provinciali che passano da Fontanelice a Sassoleone, e poi a Villa di Sassonero sono poco trafficate e rilassanti. Anche i panorami iniziano ad essere molto gradevoli, e presto il Cimone comincia ad essere in vista.
Passiamo il Passo Sella della Croce e poi il Passo Brasa. A Gaggio Montano ci fermiamo in un bar-alimentari (così dice l'insegna) per comprare un paio di panini da mangiare poi a pranzo... e scopriamo che tra i monti è possibile trovare un bar/alimentari che NON ha pane montanaro ma solo confezionato... Sgrunt. L'appennino tosco-romagnolo è differente :-D
Dopo la bella provinciale che passa da Rocca Corneta, raggiungiamo Fanano e ci dirigiamo per il Passo di Croce Arcana.
Raggiungiamo il Capanno Tassoni, dove finisce la strada asfaltata. Vorremmo arrivare al Passo di Croce Arcana... di solito gli sterrati non mettono in difficoltà la Multistrada, però qui le rcenti piogge hanno slavato parecchio la carreggiata, e spuntano grosse pietre... se fossi da solo, o se almeno non avessi montato le valige... ma così carica, mi sento responsabile e non voglio rovinare la moto o spaccare un gancio di una borsa... lasciamo perdere il Passo di Croce Arcana... la prossima volta torno almeno senza bagagli...
Torniamo indietro fino a Fanano e da qui riprendiamo verso ovest in direzione del lago della Ninfa... sono strade secondarie, spesso in crinale. Il traffico è nullo. Difficile correre, certo, ma ci si perde a guardare i panorami. Non ci sono le guglie delle Dolomiti, ma il verde è ovunque... rilassante, dopo questi brutti mesi.
Raggiungiamo il Lago della Ninfa, che sarebbe anche molto carino, ma dalla marea di tavoli e dalla dimensione dei parcheggi, immaginiamo che a fine lockdown, qui ci sarà un bel po' di affollamento. Troppo, e non certo per il coronavirus... e poi chi ha messo tutte quelle bandelle bianche e rosse? Mah.
Raggiungiamo il Passo Serre (o almeno al posizione è quella, ma di cartello manco l'ombra): uno splendido terrazzo di crinale con vista... ovunque ;-)
Dopo Piandelfalco è la volta di Sestola, un po' tristerella con ancora quasi tutti gli alberghi ed i negozi chiusi.
Noi continuiamo per Montecreto, Riolunato (dove notiamo sulla strada l'Hotel Cimone aperto) e ci dirigiamo al Passo delle Radici per stradine secondarie, passando da Roccapelago.
Al Passo delle Radici notiamo che il bar/rifugio chiuso... e in ogni caso sarebbe stato per noi irraggiungibile, visto che si trova in Toscana per un centinaio di metri. In questi giorni, farsi trovare dalle Forze dell'Ordine 'da quella parte', significherebbe un verbale da 500 euro :-(
Foto al dietro-front 'causa DPCM anti-pandemia' e riprendiamo la strada del ritorno, Questa volta sulla 'strada buona', passando quindi per Sant'Anna Pelago. Raggiungiamo il caratteristico paese di Fiumalbo, dove facciamo due passi e compriamo un po' di marmellata e succhi di frutta di mirtillo. A Fiumalbo notiamo ancora tutti gli alberghi chiusi, quindi cerchiamo su internet il 'Cimone' di Riolunato, prenotiamo una stanza e torniamo sui nostri passi...
L'Hotel Cimone è una struttura che dimostra di avere qualche anno, ma l'accoglienza è davvero ottima, il prezzo molto più che onesto, e ci consigliano per cena l'osteria del Trebbo nella piccola e caratteristica piazzetta pedonale del centro storico.
La serata sarà davvero ottima: cenare all'aperto, gustare una splendida tagliata (davvero splendida) annaffiata da una bottiglia di Lambusco di Sorbara (lo so che il Sangiovese gli è superiore, ma una volta che siamo qua...), un grappino e... a nanna... le curve sono state tante, e così anche i dossi e gli avvallamenti. Era ora. Ne avevo una voglia immensa. Mi sento di nuovo libero e vivo, nonostante la limitazione territoriale che ci confina in Regione.

Martedì 2 giugno. Il fatto che siamo gli unici due clienti dell'Hotel non gli impedisce di essere gentili, premurosi e di presentarci un'ottima e varia colazione. C'è ancora tanta paura, in giro, ma con un po' di attenzione credo che ci si possa muovere con una certa tranquillità. E anche solo due giorni di relax, fanno davvero bene.
Ho tracciato un itinerario che passa per il Passo Cento Croci e poi per la strada panoramica Pievepelago - Lama Mocogno... dopo una prima fermata ad ammirare il Ponte della Fola, ci dirigiamo a Sant'Andrea Pelago e a Case Guerri, dove diventa sterrato fino al Passo Cento Croci. Una strada bianca che si può fare con tutte le moto... occorre solo prestare un po' di attenzione, se a pieno carico come noi, ai fossettini che tagliano il tracciato per far correre l'acqua, che sono spesso con le sponde rialzate e sui quali è facile toccare...
Però merita... natura selvaggia a perdita d'occhio: è la 'Via Vandelli'. Giunti al Passo Cento Croci voltiamo a destra per Barigazzo.
Il percorso è davvero molto bello, spesso in cresta, e finalmente l'asfalto non è male. Prendiamo un caffè nel piccolo paese di La Santona (ancora ad una quota di oltre 1.000 metri) e poi ci fermiamo a comprare formaggio e grana allo spaccio del Caseificio Rio San Michele.
Querciagrossa, Villa Bibona... la strada di Ponte Samone è davvero bella. Facciamo due passi per il piccolo ed arroccato borghetto di Montalbano e poi, prima di raggiungere Dozza, facciamo una deviazione per vedere da vicino i caratteristi Sassi di Roccamalatina. Zocca, Tolè, Vedegheto... poi siamo nel Parco di Monte Sole, nei pressi di Marzabotto. Il parco è molto bello, ben tenuto, verde... ed è difficile NON pensare ai crimini di cui si macchiarono i nazifascisti tra queste montagne ed in questi paesi... ma oggi è la Festa della Repubblica, c'è un po' troppa folla per i nostri gusti... ripartiamo presto. A Quercia passiamo sotto all'Autostrada A1 e la strada risale velocemente per San Nicolò verso Monzuno, e poi di nuovo per tornanti verso Bibulano e Loiano. Passiamo Quinzano e San Benedetto di Querceto, e a Bisano svoltiamo per Villa di Sassonero e Sassoleone.
Qui prima ci dirigiamo verso Gesso, poi imbocchiamo una provinciale che non abbiamo mai percorso, la Valsellustra... un nastro d'asfalto incastonato tra caratteristici calanchi. Davvero bella e selvaggia, per essere a pochi chilometri dalla pianura e da Dozza. E infatti, per evitare di scendere verso Dozza, svoltiamo a destra per Croara e Casalfiumanese. Per evitare il traffico della Montanara, appena possiamo seguiamo per Codrignano e poi siamo di nuovo a fianco dell'autodromo di Imola... Via Omobono Tenni e Via Tazio Nuvolari... dopo di che è solo pianura in direzione Ravenna...
Due giorni. Meno di 600 chilometri, ma infinite curve, molti dossi, anche un po' di polvere sulle strade bianche, ma finalmente il sapore della vita normale che riprende, e poter alternare al lavoro il gusto di tornare alle proprie passioni e a godere del proprio tempo libero.
L'album con le foto e le mappe dei percorsi è disponibile su Google Foto: QUI

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