Solo due giorni liberi dagli impegni, ma tra settimana, quindi lontano dal traffico che nei w-e estivi rende poco piacevoli.
Giovedì 26 luglio. Partiamo con calma, affrontiamo la pianura fino a Casalfiumanese, poi salendo verso il Passo della Raticosa si comincia a godere del fatto che tra settimana il traffico è limitato e non ci sono molti smanettoni, quindi si prende il ritmo e si va gustandosi strada e paesaggi.
Breve fermata al Sasso di San Zanobi, strana formazione rocciosa dalle incredibili striature verdastre e violacee, di origine magmatica e sottomarina, poi al Colle di Canda (che non è indicato da nessun cartello, peccato) prima di raggiungere lo Chalet della Raticosa, uno dei passi più famosi e trafficati dell'Appennino bolognese.
Il Passo della Raticosa, sulla statale della Futa, non ha bisogno di presentazioni. E' su una delle strade più belle ed amate dai motociclisti, e qui ci vengono i collaudatori Ducati per provare i modelli nuovi, quindi... ;-)
Noi infatti svoltiamo proprio sulla statale della Futa in direzione Monghidoro, per poi lasciarla raggiungendo il Valico di Pian di Balestra.
Da qui, dopo aver scavalcato il Passo del Zanchetto, raggiungiamo il Lago di Suviana, su stradine secondarie e abbastanza dissestate che stanno preparandosi ad ospitare un rally di auto storiche.
Abbiamo deciso di raggiungere l'Abetone da sud, e su stradine secondarie e poco conosciute... i paesi che attraversiamo non sono certamente delle metropoli: Monachino, Acquerino... raggiungiamo il Valico di Fontana a Taona (anche qui un cartello indicatore sarebbe stato apprezzato, da un collezionista di passi!) maledicendo i tagli ai bilanci delle provincie... l'asfalto non vede manutenzione da anni, e le voragini sono profonde e pericolose.
Eccoci al Passo della Collina (o Passo della Collina Vecchia, che ancora mancava alla mia Collezione - ndr), dove ci fermiamo per un meritato panino annaffiato da un buon bicchiere di rosso, e scendendo verso Spedaletto troviamo un altro tratto di strada che ci fa vergognare di essere italiani :-(
Per fortuna le strade tornano ad essere degne di un Paese occidentale tra Sammomè e Passo dell'Oppio, perchè prendiamo una 'bomba d'acqua' di prima grandezza.
Abbiamo avuto il tempo di indossare l'antipioggia ad un provvidenziale distributore, ma la furia degli elementi ci lascia un attimo intimoriti, con veri e propri torrenti di acqua e fango che sgorgano dai fianchi della montagna invadendo la strada.
La Multistrada (anche grazie alle Pirelli Scorpion Trail II) dà un grande senso di sicurezza, ma quando la pioggia comincia ad essere piena di grandine, decidiamo di ripararci cinque minuti...
Ripartiti (asciutti... ottimo voto anche all'antipioggia Ducati di produzione Revit) facciamo una sosta-caffè a San Marcello Pistoiese, dove incontriamo un Multistradista Lussemburghese che ci chiede preoccupato informazioni e previsioni meteo, e poi saliamo tranquilli fino in cima al Passo dell'Abetone, godendoci per quanto possibile la bella strada (pur in presenza di asfalto bagnato e sporco di foglie cadute a causa della violenta grandinata).
Arriviamo all'Abetone che già altre nuvole nere incombono minacciose per un secondo round.
Decidiamo in fretta per l'Albergo Regina: il tempo di scaricare le valige e di ingrassare un po' la catena, ed il temporale torna a farsi sentire.
Noi però siamo già sotto la doccia, poi usciamo muniti di ombrelli per dare un'occhiata ai negozi e, alla fine, comprare marmellate di mirtilli (qui sono famosi).
Il sole torna ad ora di cena.
L'albergo Regina www.albergoregina.com |
La voglia di goderci il freschino, sapendo che a Ravenna ci sono 35 gradi ed un'afa pazzesca, ci porta a scegliere di mangiare fuori, ed è una scelta azzeccata, così come lo è stata la scelta dell'albergo.
La tagliata è notevole, il dolce tradizionale dell'Albergo, lo 'spumone' è fantastico, il Trebbiano va giù che è un piacere, il Mirto chiude bene la serata, ed al mattino troveremo pure che il tutto ha un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Un albergo davvero consigliato!
Venerdì 27 luglio: dopo un riposo splendido (finalmente un po' di fresco!) ed un'abbondante ed appetitosa colazione, lasciamo l'Abetone.
Andiamo in esplorazione prendendo la stradina che, partendo proprio di fianco all'Albergo Regina, porta ad Uccelliera e poi a Fiumalbo.
A Fiumalbo la sosta-caffè si prolunga un po', perchè è un paesino molto caratteristico e piacevole per una passeggiata tra vicoli e passaggi di carattere medioevale.
La voglia di guidare ci porta ad 'allungarci' fino al Passo delle Radici (asfalto un po' rovinato... ma ci stanno lavorando!) poi una stradina 'alta' e secondaria in direzione di Roccapelago, dalla cui rocca si gode una vista notevole.
Passiamo Sestola, e poi compriamo i panini per il pranzo di mezzogiorno, che decidiamo di gustarci a Rocca Cornetta! La vista che offre questo stretto sperone di roccia è strabiliante...
Facciamo benzina e ci godiamo le bellissime strada provinciale di Madolma (sp 57) prima di 'infilarci' nei boschi fittissimi di Granaglione.
Una sosta-caffè in questo paesino in mezzo alla fittissima vegetazione è d'obbligo, poi a Boschi ci fermiamo solo per una foto... questa deviazione che poi ci porterà a Molino del Pallone è davvero divertente e piacevole, sia per il gusto di guida che per il verde ed i panorami offerti.
Eccoci a Pavana, patria del GRANDE GUCCINI (da me amatissimo sia come cantastorie sia di scrittore), poi Sambuca Pistoiese, il Lago di Suviana e quello del Brasimone, con il suo reattore atomico dell'ENEA a dimostrare che non tutto il nucleare è 'cattivo'.
Dopo Castiglione dei Pepoli la salita a Baragazza e poi a Roncobilaccio è divertentissima, poi raggiungiamo il Passo della Futa.
Lasciamo l'enorme cimitero tedesco della Futa (oltre 30.000 caduti riposano lì dopo aver scontato con la vita l'assurdità della guerra nazista) e ci dirigiamo a Firenzuola.
Ci aspetta l'ultimo passo, il poco conosciuto ma bellissimo Paretaio, che ci porterà quasi fino alla pianura... poi è solo caldo e afa, ma ancora una volta la nostra Multistrada ci ha regalato emozioni e divertimento.
Alla prossima!
N.B.: qualche altra foto e le mappe dell'itinerario (circa 500 chilometri complessivi da Ravenna) sono in questo album pubblicato su Google Foto
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