Le previsioni non sono granchè, ma di rimanere in casa... no, grazie: senza un giro in moto ogni tanto ci si ammala!
A Ravenna c'è il sole, ma se i "Bernacca" prevedono pioggia in collina, stiviamo le antipioggia nelle borse e... via, in direzione Passo della Consuma, per una sana (ed unta) schiacciata con i funghi porcini.
Ravenna, Forlì, un caffè prima di Castrocaro... ecco le prime colline e le prime nuvole nere.
Passiamo il Muraglione senza neppure fermarci.
Scendiamo a Dicomano e, raggiunto il paesino di Scopeti, ritroviamo la "nostra" stradina tra i meravigliosi ulivi e viti di Pomino e di Rufina.
Sono venti/trenta minuti di relax: la strada è stretta ed anche mossa, ma il traffico è minimo. Sbuchiamo a Borselli, sulla strada che porta al Passo della Consuma dove... troviamo lo Chalet in cima al passo "chiuso per ferie" (fino a domani).
Sgrunt!
Proseguiamo allora fino a Scarpaccia, dove anneghiamo la delusione a suon di prosciutto e formaggio nel Bar Alimentari proprio all'incrocio per Stia... e anche con un goccio di ottimo Chianti, tra l'altro.
Le nuvole sembrano avanzare dalla Toscana e allora dopo Stia, Pratovecchio, Soci, saliamo verso Badia Prataglia.
Una piccola sosta per ammirare l'Arboreto Siemoni (dietro al Centro Visite del Parco) e poi le prime gocce di pioggia ci fanno ripartire, e siccome sui Mandrioli le nuvole sono molto minacciose, ci dirigiamo verso Chiusi La Verna. Sono chilometri di strade selvagge, che attraversano pochi e piccoli paesini. Bello!
Il Valico dello Spino è bello bagnato,oggi, quindi la velocità va ridotta nonostante le splendide ed ampie curve.
Eccoci a Pieve S. Stefano: qui ci passa la E-45 Ravenna-Roma, ma a noi piace di più la "vecchia" Tiberina, la consolare che per secoli, prima della costruzione della superstrada, ha collegato il Veneto e la Romagna alla capitale.
E' un po' la nostra "Route66": ogni tanto si incontrano i resti di un distributore abbandonato, di un ristorante chiuso da anni, di un piazzale di servizio ormai in disuso.
Quasi tutta la vecchia statale è comunque in uso. Certo, l'asfalto non sempre è perfetto,ma vuoi mettere le curve della Tiberina contro la noia della superstrada?
C'è poi un tratto, di questa statale, chè veramente abbandonato (e ufficialmente chiuso al traffico): va da Valsavignone (a nord di Pieve Santo Stefano) a Montecoronaro.
Occorre fare attenzione ai sassi, alle buche, ai restringimenti dove una parte di sede stradale è crollata o dove l'erba e la natura stanno riprendendosi il loro territorio.
Qui, per decenni, i vecchi Fiat, Bianchi, Lancia, OM hanno sbuffato in salita e sciolto i ferodi in discesa. Oggi il nulla. E a cento metri, tra gli alberi, si intravvedono i piloni ed i viadotti della E45.
Spioviggina, ma noi proseguiamo fino a casa su questo vechio tracciato. Le curve, le salite, le discese, i paesi sono il terreno ideale per i motociclisti e per moto come la Multistrada... perchè buttarsi su un nastro d'asfalto dritto che ti fa finire la giornata un'ora prima?
Note: la mappa del percorso (322 km a/r da Ravenna):
L'itinerario |
Panorama sulla Toscana dalla strada della Consuma |
Badia Prataglia |
Badia Prataglia |
La Tiberina abbandonata |
La Tiberina abbandonata (sullo sfondo la E45) |
La Tiberina abbandonata |
La Tiberina abbandonata |
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