Ecco un'altra ideuzza per un simpatico giretto tra le curve dell'Appenino toscoromagnolo ;-)
Diciamo che partiamo da Forlì (comoda da raggiungere con la Via Emilia o con la A14)...
Ci dirigiamo verso Predappio, località famosa per avere dato i natali ad un dittatore sciagurato che tutt'oggi viene venerato da qualche migliaio di deficienti che danno peraltro da vivere ad alcune attività commerciali predappiesi specializzate in fascisterie...
Giunti a Strada San Zeno, troviamo sulla destra la strada che ci porta a Rocca San Casciano attraverso il Passo Centoforche. E' un percorso divertente (anche se i primi tornanti sono un po' rovinati) e fattibile anche d'inverno, visto che la quota è bassa.
A Rocca S. Casciano ci dirigiamo per il Passo del Muraglione. Non c'è bisogno di scrivere nulla sul Muraglione, è uno dei passi mitici del nostro Appennino: strada divertente, panorami più che piacevoli in un'ampia e verdissima vallata del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Occhio ai decerebrati che, a bordo delle loro moto, scambiano questa strada per una pista, mettendo a repentaglio la loro e la nostra salute. E grazie a questi decerebrati che i nostri passi sono stati infarciti, da altrettanto decerebrati pubblici amministratori, di limiti di velocità astrusi, assurdi e inaccettabili (30, 40, 60) che rendono fuorilegge anche il più tranquillo e sensato mototurista...
Scesi a Dicomano seguiamo le indicazioni per Londa e Stia.
Tra queste due località ci sono 25 chilometri di wilderness... ovvero i 25 chilometri del Passo di Croce ai Mori, strada bellissima che attraversa solo boschi e alture, garantendo panorami mozzafiato e in autunno i colori di un bosco infiammato dalle foglie pronte a cadere.
In cima al passo, in questi giorni, una breve sosta ci garantisce la possibilità di raccogliere le prime castagne da un paio di alberi proprio a bordo strada... e stasera, sul fuoco di legna del camino, inizieremo a sentire i sapori dell'autunno che, pur in ritardo, sta arrivando.
Di nuovo in moto. E la fame comincia a farsi sentire.
Raggiunta Stia svoltiamo a sinistra per il Passo della Calla. Queste sono le mie curve preferite dell'Appennino. Credo siano state disegnate da qualcuno che, magari inconsciamente, le ha disegnate per noi motociclsti... e, tra l'altro, in mezzo ad uno scenario naturale di impareggiabile bellezza: le faggete delle Foreste Casentinesi.
Ci fermiamo all'Alpen Bar (il chiosco sulla strada all'altezza di Campigna) per una piadina bollente con prosciutto e formaggio (Claudia invece si fa tentare da una polenta con i funghi). Diamo un'occhio anche alla MotoGP rischiando di addormentarci... che noia queste 800...
Poi scendiamo verso Santa Sofia, Galeata e da qui prendiamo la strada che passando per il Passo delle Forche ci riporta a Strada San Zeno, e dal di qui verso la pianura.
N.B.: scendendo abbiamo fatto una deviazione divertente: dal centro di Predappio, sulla destra, c'è la stradella che conduce a Rocca delle Caminate (sì, siamo sempre nel ventennio: lì c'era la residenza del Crapùn...). Sono 18 tornanti in salita in pochissimi chilometri. E' un'ottima palestra per prendere le misure ai tornanti stretti.
E dopo un caffè nel barettino in cima, eccola discesa verso Meldola. Questo tratto di strada è molto dissestato a causa di un terreno che "si muove" fin troppo, ma il panorama sulla pianura merita comunque il passaggio.
La rocca di Meldola:
Da Meldola a Forlì o a Cesena (quindi alla Via Emilia o alla A14 è cosa di pochi minuti). Questo itinerario si percorre in quattro/cinque ore escluso trasferimenti, e soste per ricerca/raccolta castagne ;-)
Un lampeggio!
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