E' di ieri, 20 maggio, questa notizia "battuta" (uan volta c'erano le telescriventi, oggi sarebbe più corretto utilizzare il termine pubblicata) dall'agenzia ADN-Kronos:
Boom di 'sbattezzi' a Milano, nel 2009 già 200 richieste.
Mons. Manganini si dice amareggiato per la consistente crescita del fenomeno: "Ne devo firmare anche 5 o 6 in un giorno". Il religioso intervistato dal 'Giornale'.
Roma, 20 mag. (Adnkronos) - "Come pastore mi preoccupo. E soffro dovendo firmare come ho fatto anche stamani, cinque o sei richieste del genere...". Lo afferma Monsignor Luigi Manganini, vicario per la disciplina dei sacramenti della diocesi di Milano, che in un'intervista a "Il Giornale" si dice amareggiato per la consistente crescita del fenomeno degli "sbattezzi": nel 2008 erano stati in tutto 200, nei primi cinque mesi di quest'anno sono già più di 200 e tutto lascia credere che possano raddoppiare."Sbattezzo" è un termine improprio, usato da alcune associazioni come l'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) per indicare il gesto volontario con il quale una persona chiede sia formalizzato l'abbandono della religione di appartenenza. Fenomeno in costante crescita, che risente probabilmente di un clima politico-mediatico nel quale la Chiesa cattolica è rappresentata come "Chiesa dei no" (questo il titolo di un libro-inchiesta del vaticanista Marco Politi edito da Mondadori).
A Milano non si registrano ancora "celebrazioni" come quelle che si svolgono nei circoli anarchico-repubblicani della Romagna, dove esiste una vera e propria "cerimonia di sbattezzo", ma la frequenza dei casi preoccupa non poco il cardinale Dionigi Tettamanzi e i suoi piu' stretti collaboratori. Era stata l'Uaar nel 1995 a intraprendere un'iniziativa per il riconoscimento legale della volontà di non essere pià considerati cattolici.
"E' del tutto fuori luogo parlare di 'sbattezzo' - spiega Manganini al 'Giornale' - dato che il battesimo è un sacramento irreversibile per chi crede, che non puo' essere cancellato in alcun modo. Di fronte alla richiesta esplicita chi vuole sia attestato il suo abbandono della fede cattolica, la Chiesa si limita a segnalare questa volontà nel registro dov'era stato trascritto l'atto di battesimo".
Il prelato definisce "inquietante" il considerevole aumento dei casi. La procedura prevede che la persona interessata compili un modulo con la richiesta e si rivolga al proprio parroco il quale a sua volta invia la comunicazione all'ufficio per la disciplina dei sacramenti della curia."
'Per prima cosa - aggiunge il vicario del cardinale Tettamanzi - invitiamo il parroco a parlare con la persona che ha chiesto la cancellazione. Se poi questa insiste, cerchiamo di convocarla noi per un colloquio. Ma non vengono quasi mai. Si tratta infatti solitamente di persone molto determinate. Si prepara allora un documento della curia con il quale si autorizza il parroco che conserva il registro di battesimo a trascrivere la volontà espressa dal soggetto». Nella pagina dov'è' riportato l'atto di battesimo, si scrive pertanto che la persona «ha notoriamente abbandonato la fede cattolica".
L'annotazione non e' irreversibile, "c'e' sempre la possibilità, e la speranza - dice monsignor Manganini - di un ravvedimento".
Di fatto, quest'atto equivale all'apostasia, e dunque chi si "sbattezza" è automaticamente scomunicato, cioè interdetto dai sacramenti e dai funerali in chiesa.
Colpisce anche il dato relativo all'età dei milanesi che chiedono lo "sbattezzo": "Capita che ci sia qualche anziano - rivela il prelato - ma la maggioranza è tra i quaranta e cinquant'anni. Si tratta cioè di persone ancora nel pieno della loro vita, che intendono troncare definitivamente e polemicamente la loro appartenenza alla comunità cristiana.
Questo obbliga noi cristiani a interrogarci su quale sia la testimonianza che stiamo offrendo ai nostri fratelli, anche perchè nel caso italiano, l'abbandono del cattolicesimo non può avere alcuna motivazione economica, come invece accade in Germania, dove chi rinuncia smette di versare una tassa obbligatoria alla propria comunità di appartenenza".(fine)
Paese civile, la Germania, mi pare di poter commentare. Comunque questa è nel complesso una notizia molto positiva ed un segnale che i cittadini possono inviare ad un vertice, quello della chiesa cattolica, sempre più becero, bigotto, intollerante e lontano dalla vita reale di tutti noi. Questo, almeno, è il mio parere.
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