lunedì 24 marzo 2008

Guzzi Stelvio: due giorni con la nuova 1200 di Mandello

Claudia ed io abbiamo provato la Stelvio, il nuovo maxienduro Guzzi con l'altrettanto nuovo motore ottovalvole.
Prova sotto la neve
al Passo della Colla
Lo abbiamo provato grazie alla cortesia e alla fiducia degli amici di Moto Europa che ci hanno prestato la Stelvio nel week-end pasquale. Peccato che il tempo non sia stato clemente, ma tra domenica e lunedì siamo comunque riusciti a fare alcune centinaia di chilometri... e con tutte le condizioni meteo, neve compresa. 
Del giorno di Pasqua abbiamo messo online un breve report, mentre del lunedì di pasquetta, e della splendida nevicata trovata in cima al Passo della Colla, vedete le foto qui a destra.
Ma veniamo alla moto: dal vivo ci piace molto: sembra costruita con cura. Componentistica ed accessori sono di alto livello: splendida la forcella Marzocchi da 50 millimetri, ma a me piace moltissimo anche il marmittone che, nella vista laterale, riempie il posteriore che sarebbe stato troppo "leggero" rispetto all'insieme cupolino-serbatoio. La strumentazione è ben leggibile e di facile consultazione grazie al comando unico posto nel blocchetto sinistro (però le funzioni sono molte, e quindi occorre studiare il manuale!).

In sella: non troppo alta (con il mio 1.80 pianto ancora tutte e due le suole a terra), molto spaziosa e comoda. 
Anche il passeggero ha una notevole porzione di sella e Claudia dice di sentirsi "quasi in piedi". L'imbottitura è abbastanza dura, però anche dopo alcune ore non c'è alcun indolenzimento. Buona la conformazione antiscivolo per il passeggero ed anche i maniglioni laterali.

Girata la chiave, il rombo è cattivo e molto più coinvolgente di quello della Norge e di molte altre moto.

La Stelvio è molto maneggevole. Sembra molto più leggera di quel che dice la bilancia. E' facilissima e la posizione in sella ti permette di dominare la strada in ogni frangente. Il cupolino protegge abbastanza bene e senza vortici già nella posizione più bassa: alzandolo aumentanta un po' la rumorosità sulla visiera del casco, ma anche la protezione alle intemperie.

I freni mi sembrano ben dimensionati e ottimamente modulabili: a me pare che si comportino più o meno come quelli della Norge (e quindi ottimi).
Il motore è potente. Ai regimi più bassi non ha una coppia entusiasmante, e quindi ti porta a tenerlo più allegro. Però la moto è agile e leggera, e allora ti trovi a guidare sportivamente, accelerando ad ogni uscita di curva. E quando ti avvicini ai 5000 giri trovi una "castagna" entusiasmante.
La Stelvio non è certamente la classica e tranquilla Guzzi che ti aspetti: ha un carattere che si avvicina ad una Ducati: è diverente ed adrenalinica, ed il rombo ignorante che ti accompagna ti fa sentire ben poco mototurista.

Il cardano è ottimo, sembra ancora più a punto del già ottima Carc che conosco bene sulla Norge: anche sulla neve non si è mai scomposta, e le Scorpion si sono dimostrate sempre a loro agio.

Io non sono molto abituato alla ruota anteriore del 19, ma non mi ci è voluto molto a prendre le misure alla Stelvio, una moto che anche in città si dmostra facile e gestibile.

Difetti?
Beh, sicuramente una moto turistica dovrebbe avere un serbatoio più capiente. Giunti a 190 km (neppure fatti troppo velocemente) si è accesa la spia della benzina, e ci sono stati 13 litri di benzina (quindi abbiamo fatto circa 15 km/litro... ma temo che se ci si fa prendere la mano il consumo possa aumentare :)
Con il bagnato, poi, la Stelvio spruzza abbasanza fango sulla schiena del passeggero... non ci sarebbe male un parafanghino, come non ci starebbero male i paramani per proteggere con il freddo le mani di chi guida.

Lo sportellino a destra del serbatoio, invece, è comodo e si è rivelato assolutamente impermeabile: bravi!




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