Claudia ed io abbiamo provato la Stelvio, il nuovo maxienduro Guzzi con l'altrettanto nuovo motore ottovalvole.
Prova sotto la neve al Passo della Colla |
Lo abbiamo provato grazie alla cortesia e alla fiducia degli amici di Moto Europa che ci hanno prestato la Stelvio nel week-end pasquale. Peccato che il tempo non sia stato clemente, ma tra domenica e lunedì siamo comunque riusciti a fare alcune centinaia di chilometri... e con tutte le condizioni meteo, neve compresa.
Del giorno di Pasqua abbiamo messo online un breve report, mentre del lunedì di pasquetta, e della splendida nevicata trovata in cima al Passo della Colla, vedete le foto qui a destra.
Ma veniamo alla moto: dal vivo ci piace molto: sembra costruita con cura. Componentistica ed accessori sono di alto livello: splendida la forcella Marzocchi da 50 millimetri, ma a me piace moltissimo anche il marmittone che, nella vista laterale, riempie il posteriore che sarebbe stato troppo "leggero" rispetto all'insieme cupolino-serbatoio. La strumentazione è ben leggibile e di facile consultazione grazie al comando unico posto nel blocchetto sinistro (però le funzioni sono molte, e quindi occorre studiare il manuale!).
In sella: non troppo alta (con il mio 1.80 pianto ancora tutte e due le suole a terra), molto spaziosa e comoda.
Anche il passeggero ha una notevole porzione di sella e Claudia dice di sentirsi "quasi in piedi". L'imbottitura è abbastanza dura, però anche dopo alcune ore non c'è alcun indolenzimento. Buona la conformazione antiscivolo per il passeggero ed anche i maniglioni laterali.
Girata la chiave, il rombo è cattivo e molto più coinvolgente di quello della Norge e di molte altre moto.
La Stelvio è molto maneggevole. Sembra molto più leggera di quel che dice la bilancia. E' facilissima e la posizione in sella ti permette di dominare la strada in ogni frangente. Il cupolino protegge abbastanza bene e senza vortici già nella posizione più bassa: alzandolo aumentanta un po' la rumorosità sulla visiera del casco, ma anche la protezione alle intemperie.
I freni mi sembrano ben dimensionati e ottimamente modulabili: a me pare che si comportino più o meno come quelli della Norge (e quindi ottimi).
Il motore è potente. Ai regimi più bassi non ha una coppia entusiasmante, e quindi ti porta a tenerlo più allegro. Però la moto è agile e leggera, e allora ti trovi a guidare sportivamente, accelerando ad ogni uscita di curva. E quando ti avvicini ai 5000 giri trovi una "castagna" entusiasmante.
La Stelvio non è certamente la classica e tranquilla Guzzi che ti aspetti: ha un carattere che si avvicina ad una Ducati: è diverente ed adrenalinica, ed il rombo ignorante che ti accompagna ti fa sentire ben poco mototurista.
Il cardano è ottimo, sembra ancora più a punto del già ottima Carc che conosco bene sulla Norge: anche sulla neve non si è mai scomposta, e le Scorpion si sono dimostrate sempre a loro agio.
Io non sono molto abituato alla ruota anteriore del 19, ma non mi ci è voluto molto a prendre le misure alla Stelvio, una moto che anche in città si dmostra facile e gestibile.
Difetti?
Beh, sicuramente una moto turistica dovrebbe avere un serbatoio più capiente. Giunti a 190 km (neppure fatti troppo velocemente) si è accesa la spia della benzina, e ci sono stati 13 litri di benzina (quindi abbiamo fatto circa 15 km/litro... ma temo che se ci si fa prendere la mano il consumo possa aumentare :)
Con il bagnato, poi, la Stelvio spruzza abbasanza fango sulla schiena del passeggero... non ci sarebbe male un parafanghino, come non ci starebbero male i paramani per proteggere con il freddo le mani di chi guida.
Lo sportellino a destra del serbatoio, invece, è comodo e si è rivelato assolutamente impermeabile: bravi!
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