domenica 4 maggio 2025

Tre giorni sulle Alpi a maggio

Mi è dispiaciuto non partecipare con gli  altri ducatisti al We Ride As One 2025 previsto per sabato 3 maggio, ma dopo tanti week end rovinati dal maltempo, Claudia ed io non abbiamo resistito al richiamo delle Alpi, e abbiamo approfittato del 'ponte' del 1° maggio.

Un giretto classico, tre giorni spensierati a zonzo per valli e passi ben conosciuti, ma che comunque siamo riusciti a 'riempire' con alcuni brevi tratti ancora a noi sconosciuti.

Avendo scelto di fare base a Falcade, abbiamo prenotato la stanza all'Hotel Ombrettola. Falcade è posta in posizione particolarmente adatta per un anello tra i passi più famosi di Alpi e Dolomiti, è molto meno cara di altre località turistiche e, a nostro parere, è anche più accogliente di tante méte più blasonate che poi fuori stagione sono dei veri e propri 'mortori' di attività rigorosamente chiuse per ferie. 

Giovedì 1° maggio siamo partiti da Ravenna sulle 8 e mezza, abbiamo percorso con tranquillità la Romea ed imboccato la A27 a Mestre, poi la A28 per uscirne già a Sacile.

Da lì siamo arrivati nei pressi di Aviano per salire la splendida Via Monte Cavallo che sale con ampi curvoni fino a Piancavallo. Ovviamente lo abbiamo fatto da fuorilegge, perchè qualche pessimo pubblico amministratore ha posto l'assurdo limite dei 40 all'ora. Limite impossibile da rispettare, anche per mototuristi fermoni e fifoni come me, ed assolutamente infranto anche dai ciclisti in discesa, grazie all'impunità offerta dalla mancanza di targa... ora: che in una strada così ci sia chi corre, non c'è dubbio. Ma pensare che, con i mezzi odierni, i 40 all'ora siano un limite sensato, è da imbecilli. E' solo un sistema per togliersi qualsiasi responsabilità in caso di incidente, ovviamente. Così facendo, però, anche gli utenti della strada più sensati si abituano a non rispettare le norme, perchè davvero assurde. E questo contribuisce a ridurre il già precario rispetto delle leggi da parte dei nostri connazionali. Una vergogna.

Trotterellando comunque alla sovversiva velocità di 60 all'ora, e godendoci il bel panorama sulla pianura, raggiungiamo Piancavallo (bella la posizione, non certo la località turistica) e poi possiamo correre alla follia in discesa verso Barcis, dove una strada dissestata, stretta e piena di stretti tornanti, non vede però alcun limite di velocità :-) :-) :-)

A Barcis c'è un sacco di folla, richiamata dalla giornata festiva calda e soleggiata... per pranzare noi preferiamo quindi raggiungere Cimolais, dove in centro il Bar Ristorante Alla Rosa ci sfama con degli ottimi panini, un quartino di rosso e sana ospitalità e gentilezza. E subito dopo pranzo ne approfittiamo per andare alla scoperta della bellissima Val Cimoliana, a noi ancora sconosciuta.

Paghiamo i 2 euro di ingresso, e ci troviamo di fronte a circa 11 chilometri di stradella che si incunea tra le montagne. Strada stretta. a tratti in mezzo ai boschi, a tratti a fianco di pareti di roccia, in molti tratti asfaltata, in altri sterrata e ghiaiata... bello il passaggio nel ghiaione del torrente Cimoliana... due euro ben spesi.

Tornati a Cimolais ci dirigiamo verso il Passo Sant'Osvaldo, poi Erto, Casso, la diga del Vajont... la strada della Valcellina è meravigliosa, peccato che qualcuno la scambi per una pista, mettendo a rischio anche chi lo incontra... tra porre limiti insensati e correre come se si fosse in un circuito senza nessun altro di fronte, credo che il buon senso stia in mezzo. E che si possa girare in moto anche con un buon ritmo senza dover correre o addormentarsi...

Scendiamo su Longarone buoni ultimi di un gruppetto di smanettoni che hanno dovuto ridurre la velocità perchè avvertiti della presenza delle Forze dell'Ordine... ecco: le strade vanno presidiate. Poi i cretini rallentano.

Dopo Longarone prendiamo la bella Val Zoldana, poi affrontiamo l'ultima fatica della giornata, il Passo Duran, sotto il magnifico Civetta.

Arrivati a Falcade, doccia, spritz e cena... un bel modo di festeggiare il 1° maggio, questo!


Venerdì 2 maggio: ho preparato un itinerario di strade ben conosciute. Non so quante curve saranno, non credo che qualcuno le abbia mai contate. Ma i passi sì, 10: Passo Giau, Passo Tre Croci, Passo Cimabanche, Passo Falzarego, Passo Pordoi, Passo Sella, Passo Gardena, Passo Campolongo, Passo Fedaja e infine Passo S. Pellegrino.

Sono tutti passi molto conosciuti, non c'è granchè da raccontare, se non il gusto di viaggiare senza pensieri in una stagione ancora senza traffico. 

C'è un aspetto che mi ha colpito in negativo, però: lo stato dell'asfalto delle strade tra veneto e Trentino è peggiorato moltissimo. Asfalti martoriati dai lavori di interramento della fibra o dei cavi elettrici, oppure dai tanti mezzi di lavoro per portar via il legname frutto degli abbattimenti di Vaia o da bostrico... insomma, guidare una moto (o anche una bici) è meno divertente e un po' più pericoloso, rispetto a qualche anno fa. Peccato, perchè mototurismo e cicloturismo rappresentano fatturati non da poco. Credo che i pubblici amministratori dovrebbero riflettere anche su questo, oltre che sui limiti stupidi.

Gli aspetti positivi però sono tanti: traffico quasi zero, le cime delle montagne ammantate di neve le rendono decisamente più belle ed affascinanti. Il Giau è sempre meraviglioso, così come Pordoi, Sella, Gardena... la Marmolada vista dal Rifugio Castiglioni è qualcosa che non smetteresti mai di ammirare. 

Arriviamo a Falcade che ancora non si è accesa la spia della Riserva. Anche tra queste curve, la miniMulti ha percorso più di 20 chilometri con un litro. A 100 metri dall'albergo c'è un piccolo distributore con i prezzi più bassi che abbiamo visto durante il giro, e molto, molto più economici che tra Cortina, Val badia e Val di Fassa... Falcade si conferma un'ottima scelta in tutto e per tutto.

Doccia, spritz e cena. un bel modo di festeggiare anche questo 2 maggio :-)


Sabato 3 maggio.

Caricare le valigie per tornare a casa è sempre un po' triste, ma almeno la prima parte dell'itinerario di rientro sarà divertente.

Scendiamo infatti per il Passo Valles ed il Passo Rolle, che offrono ancora scenari innevati bellissimi. 

Passiamo San Martino di Castrozza, Fiera di Primiero, Imer, poi a Ponte Oltra svoltiamo a sinistra per Sorriva. In mezzo a boschi e prati raggiungiamo il Col Falcon e poi Faller... che bella strada, peccato finisca troppo presto!

Noi poi attraversiamo Fonzaso, Arten e andiamo ad imboccare la SP 148 in direzione Cima Grappa!

E' la Strada Cadorna, bella, spesso stretta, prima in mezzo ai boschi poi in quota panoramica, sale e scende tra piccoli e sconosciuti passi (Colle dei Zanghi, Sella del Col Zaloppa, Sella Prassolan, Passo Forcelletto, Sella Val di Mellin) per poi incrociare la SP 148 che sale fino al Sacrario di Monte Grappa.

Scenderemo poi per Sella di Camposolagna, dove la gentilissima Nadia, ex maestra ora in pensione, ha aperto un chioschetto dopo la chiusura del rifugio/ristorante, quattro o cinque anni fa. Nadia vende miele, formaggi e liquori del posto, e ti rifocilla anche con un panino, una bibita, un caffè o una fetta di torta. La gentilezza merita una fermata. Così come il panorama sulla pianura.

E proprio in pianura scendiamo, ammirando decine e decine di parapendii che svolazzano.

Noi abbiamo ancora tre ore di strada per essere a Ravenna, ma grazie al comfort offerto dalla Multistrada neppure questo sarà un problema.

Arrivederci, Montagne.

La vista sulla pianura dalla strada che sale a Piancavallo

Bar Ristorante Alla Rosa, in centro a Cimolais

Bar Ristorante Alla Rosa, in centro a Cimolais

Val Cimoliana

Val Cimoliana

Val Cimoliana

Val Cimoliana

Val Cimoliana

Val Cimoliana

Val Cimoliana

Erto

Monte Toc: da qui si staccò la frana che riempì il Lago del Vajont

Lassù, la diga del Vajont

Passo Duran

Falcade by night dal terrazzo dell'Ombrettola

Venerdì: di prima mattina siamo già ad Alleghe

Vista panoramica dal Passo Giau

Passo Giau

Passo Giau

La vecchia strada del Passo Giau

Il Lago di Misurina

Nei pressi del Falzarego si scia ancora

Passo Falzarego

Salendo da Arabba al Passo Pordoi

Sosta-pranzo al Passo Pordoi

Passo Sella

Passo Gardena

Passo Gardena

In valle è già primavera

Il Lago del Fedaja è ancora ghiacciato

La Marmolada vista dal Rifugio Castiglioni

Il Lago Fedaja ghiacciato

Val di Fassa

Passo San Pellegrino

Falcade

Sabato 3: si torna a casa, partendo dall'Hotel Ombrettola

Passo Valles

Passo Valles

Con Claudia al Passo Valles

Passo Rolle

Passo Rolle

Verso il Col Falcon

Verso il Col Falcon

Col Falcon

Nei pressi di Faller

La Strada Cadorna

La Strada Cadorna

Passo Forcelletto

Il Grappa

Il Sacrario del Monte Grappa

Il Sacrario del Monte Grappa

Cima Grappa

Scendendo dal Grappa

Scendendo dal Grappa nei pressi di Camposolagna

Si scende da Camposolagna

Parapendii

Romano d'Ezzelino





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