sabato 30 aprile 2022

Sulparo: il passo vicino a casa ma dimenticato...

Dal 24 febbraio ad oggi, con una sanguinosa guerra di conquista ai danni di un Paese europeo, mi viene difficile scrivere di spensierati giri in moto. Ho anche meno voglia di divertirmi, ed anche di bruciare preziosa benzina così, giusto per passarmi una giornata.

Però poi, mi dico, quel dittatore criminale che sta al Cremlino non ha il diritto di rovinare anche la nostra vita. Non, almeno, finchè l'Occidente gli terrà testa, garantendo le nostre libertà individuali.

E allora è anche giusto coltivare la nostra passione, pur con l'angoscia nel cuore di chi, a Kiev, a Charkiv o a Odessa, da oltre 2 mesi non può tirar fuori la propria moto, ma è impegnato a difendere la propria patria sparando agli invasori russi o a salvare la propria vita in un rifugio.

Bando alle ciance: qualche settimana fa, passeggiando per le vie del centro di Civitella di Romagna, abbiamo notato una stradina stretta e ripida con l'indicazione stradale per il Passo Sulparo.

Controllando i miei appunti e la collezione su questo blog, mi sono accorto che la posizione ce l'avevo, ma negli ultimi 25 anni non mi era mai capitata l'occasione di passarci, forse perchè la strada parte dal centro abitato, mentre a Civorio, dove arriva, è in pratica una piccola secondaria tra le case.

Beh, senza millantarne bellezze paragonabili al Giau o alla Raticosa, la mezz'oretta necessaria a percorrere il tratto Civitella - Passo Sulparo - Monte delle Ruote - Civorio, è passata in modo molto piacevole.

Paesaggi verdissimi, poche case, asfalto buono nella parte forlivese, meno quella in discesa.

Completiamo il giro scendendo verso il Passo del Carnaio, poi seguendo il tracciato della vecchia Tiberina fino a Pieve Santo Stefano (percorrendo anche il tratto abbandonato ed ufficialmente chiuso - occorre andare a passo d'uomo - tra Canili e Valsavignone). Dopo un panino in un vecchio bar di Montalone, abbiamo fatto il Passo dello Spino e, a Chiusi delle Verna, svoltato per Rimbocchi e Corezzo. Quest'ultimo è un paesino molto carino, con le case in pietra ristrutturate ed una piazza dalla quale si gode un bel panorama. Ottima sosta per sgranchirsi un po'.

Riprendendo la strada si arriva presto a Badia Prataglia, su una strada divertente e ben poco trafficata ed abitata. Da qui, il Passo dei Mandrioli che ci riporterà a Bagno di Romagna (strada bellissima ma asfalto ancora molto dissestato e tanti cantieri), poi la vecchia Tiberina ed una deviazione per comprare il pane di Acquapartita, a parere di Claudia (ma anch'io sono d'accordo) uno dei più buoni dell'appennino, insieme a quello di Corniolo. Anche i biscotti meritano la deviazione. E' un consiglio 👍

Le foto sono in questo album su Google Foto.

La mappa dell'itinerario:



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