domenica 19 febbraio 2017

L'appennino slow del disgelo

Domenica 19 febbraio. A Ravenna c'è un po' di foschia, e alle 10 non ci sono più di 2 gradi. Però le previsioni meteo sono buone, quindi saliamo verso la collina, che come sempre sa regalare un cielo più pulito ed un sole che scalda di più.
Non abbiamo fretta, vogliamo prendere meno freddo possibile, quindi evitiamo la E45 (la Ravenna-Orte) ma ci gustiamo il tracciato della vecchia statale Tiberina, che segue le curve delle montagne e delle vallate a poca distanza dai cavalcavia della superstrada. Oggi il traffico è quasi tutto sulla E45, ma il vecchio tracciato regala ancora emozioni senza tempo, soprattutto a chi ha la fortuna di guidare una moto ;-)
Se da Ravenna a Cesena la vecchia Tiberina è campagna, già dopo Borello cominciano le curve. Il tracciato è bello e vario, e solo qualche tratto è malmesso, per il resto si guida bene e senza traffico. Mercato Saraceno, Sarsina, la classica sosta a Quarto per il caffè, poi San Piero in Bagno e Bagno di Romagna, Verghereto... dopo la frazioncina di Le Ville passiamo sopra alla E45 e ci dirigiamo verso Valsavignone.


Sì, questo tratto, di una decina di chilometri, è abbandonato e chiuso al traffico. So di infrangere le regole, ma andando a passo d'uomo non Claudia ed io, in moto, non siamo un pericolo per nessuno. E quel tratto è troppo emozionante, e ci mostra come la natura, col tempo, si riprenda i suoi spazi. 
Per secoli si è passati di qui per raggiungere Roma dalle Venezie o dalla Romagna. Mio nonno, camionista, fino a tutti gli anni '60 percorreva queste curve con il suo OM... oggi la terra ed i sassi rotolano sull'asfalto, lo ricoprono, e l'erba nasce. I rovi riducono la larghezza percorribile, ed in un punto c'è una bella voragine che si sta aprendo...
Dopo essere rientrati nella legalità, da Pieve S. Stefano imbocchiamo il bellissimo tracciato del Passo dello Spino (difficile stare nei limiti: un po' perchè sono stupidi... 50 all'ora, ma per favore! ...un po' perchè questo è il tracciato di una corsa in salita e ci sono addirittura i cordoli verniciati a strisce bianche e rosse in stile Joe Bar... ma ci sono anche tanti controlli, quindi non bisogna esagerare) e raggiungiamo Chiusi della Verna.
L'eremo della Verna
Uno sguardo all'eremo (ma non ho grande simpatia per nessun tipo di religioso) e, dirigendosi verso Rimbocchi, Corezzo e Badia Prataglia, ci godiamo un tracciato davvero selvaggio e ben poco trafficato!


Badia Prataglia, la polenta con il capriolo del Bar Vittoria non solo scalda, ma è anche davvero buona!
Da Badia Prataglia saliamo per il Passo dei Mandrioli, dove il disgelo non è ancora completo, ma che, come sempre, regala una vista ed un gusto di guida eccellente (non a caso in più d'uno lo consideriamo il nostro 'piccolo Stelvio').

La vista dalla statale dei Mandrioli
Sul Passo dei Mandrioli il disgelo non è ancora completato :-)

Giunti a Bagno di Romagna, riprendiamo il tracciato della vecchia Tiberina e ce ne torniamo in Romagna.
Un po' meno di 300 chilometri in Appennino, a metà febbraio, sono il risultato di una domenica davvero divertente ;-)
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