sabato 19 giugno 2010

Due giorni sulle Alpi con la Stelvio NTX

Doveva essere una settimana di vacanza, ma è necessario sapersi accontentare... con un bell'itinerario alpino!

Stelvio al Crocedomini ;-)
Prenoto con un po' d'anticipo il tagliando di 24.000 per la Multi... sì: manca ancora qualche chilometro, ma questa settimana siamo in ferie, ed avevamo progettato di passare otto giorni sulla Route des Grandes Alpes per poi tornare da Svizzera ed Austria... ...così avevo pensato di anticipare appunto il tagliano... visto che a 24.000 si cambiano le cinghie non volevo problemi per eventuali sfighe...
Ma le sfighe colpiscono comuque:
- mio suocero ha un problema di salute e, nei giorni scorsi, Claudia ed io decidiamo di NON star via tutta la settimana... magari due o tre giorni di Dolomiti o Grossglokner, ma cmq non ce la sentivamo di sparire per tutta la settimana.
- quando porto la Multi dal concessionario, nel parlare con il capo officina, gli dico "eh... mi sa che tanto sulla RdGA non ci andremo...". Prendo la Multi 1100 sostitutiva e me ne torno a casa.
- venerdì mi dice "sai, non ho avuto tempo di finirtela... tanto hai la nostra 1100, poi mi hai detto che non partite"
Sgrunt!: una cosa è NON partire per star via una settimana, un'altra è NON aver neppure una borsa o un portapacchi per farsi un w-e sulle Alpi.
Morale della favola, mi dice: "Beh, visto che la tua moto è qui smontata, vieni a prendere la nostra NTX! L'abbiamo appena lavata e tagliandata, ha le borse ed il portapacchi... e poi ci giri dove vuoi finchè non è pronta la tua"
Come si fa ad arrabbiare???
Detto fatto. Domenica mattina alle 6 e un quarto eravamo già in strada ;-) Lasciata l'autostrada a Desenzano abbiamo raggiunto il Lago D'Idro per salire al Passo del Maniva avvolto dalle nubi basse... ...peccato che siamo anche dovuti scendere perchè la strada sterrata che porta al Crocedomini era interrotta (e non avevo visto indicazioni...).
Ridiscesi a Bagolino abbiamo raggiunto il Passo Crocedomini e ovviamente parcheggiato la Stelvio a fianco di altre due sorellone (delle quali una, tedesca, carica all'inverosimile). Tempo di un caffè e di una crostata, riprendiamo la moto e ci dirigiamo verso la Valtellina. Seguendo le indicazioni per Edolo e poi per il Gavia (siamo senza GPS, questa volta, ma ormai tra queste valli non ci perdiamo più).




Salire sul Passo Gavia è sempre un piacere. Certo: i tornanti sono stretti, la strada pure (e la larghezza delle Trax non aiuta in certi passaggi), ma lassù sembra veramente di toccare il cielo. La neve è ancora alta, il passaggio del Giro lascia ancora un alone di leggenda. Bello il Gavia. Un panino ed un quartino di vino al rifugio e... il richiamo dello Stelvio ci fa tornare in moto :-)



Il versante di Bormio è sicuramente più facile e guidabile del muro altoatesino, ma Sua maestà lo Stelvio è sempre un passo da 2700 metri. Che dire? Ogni anno ci andiamo, possibilmente a inizio o fine stagione. Oggi, pur essendo domenica, non c'è folla. Forse chi è in zona evita la salita a causa di nuvoloni neri e di una temperatura... diciamo così... frizzante. Meglio. Due adesivi, un succo di frutta e via, in discesa, ad affrontare i 48 tornanti, indecisi sempre tra guidare e guardarsi attorno...


Scesi Prato allo Stelvio svoltiamo per Glorenza (splendida cittadina particolarissima) e poi entriamo in Svizzera nella verdissima Val Mustair




Sono pochi chilometri, e dal centro di S. Maria ecco la salita per l'Umbrail Pass. Che la Stelvio digerisce anche nella parte sterrata, pur in presenza di un'antipatica pioggerellina che rende scivolosa la strada. In cima ovviamente non c'è neppure un doganiere. 



Ci ricongiungiamo con la statale dello Stelvio e scendiamo fin quasi a Bormio dove, passando dal Foscagno e poi dal Passo Eira, raggiungiamo Livigno sotto una pioggia battente.
Nonostante siamo belli sgocciolanti, all'Hotel La Baita ci accolgono con gentilezza. 50 euro a testa per cena, camera e colazione. Non male, soprattutto perchè apprezzeremo gli ottimi pizzoccheri e l'altrettanto appetitosa portata di capriolo in salmì e polenta taragna.

Si riposa bene nella tranquillità di livigno fuori stagione e del dopo w-e.
Il lunedì mattina ci accoglie con un po' di sole, 11 gradi e la benzina a meno di un euro al litro ;-).

Decidiamo di ripercorrere in parte l'itinerario di ieri: Eira, Foscagno, Bormio, Stelvio (tanto non sono strade molto noiose...).

Salendo allo Stelvio, un po' prima di giungere alla cascata sulla Bocchetta del Braulio notiamo, come abbiamo fatto tante volte, i vecchi tornanti abbandonati, a sinistra della strada moderna. Non c'è cartello di divieto, non c'è traffico, c'è ancora un po' di asfalto e... la Stelvio ha le gomme semitassellate... ne approfittiamo per qualche bella foto... prima di trovare il cartello di divieto di transito, spiattellato per terra probabilmente dalle nevicate dell'inverno... beh: ormai le foto le abbiamo fatte ;-)





Dopo Prato allo Stelvio ci sono un paio di orette di noia. La strada fino a Merano e poi anche in Val Passiria è lenta, trafficata e sempre con limite di velocità e con difficoltà di parcheggiare... ma poi, quando a S. Leonardo, si comincia a salire per il Giovo, beh: se ieri ero dubbioso sulla StelvioNTX con il 150 dietro, oggi devo dire che mi ricredo. Certo: non è veloce ed agile come la Multistrada, ma ha un'avantreno roccioso tra le curve, anche quando, come stamattina, c'è spesso la strada bagnata. Il Giovo è splendido, così come la vista che si gusta da lassù. E come le torte ne rifugio in cima!




Scesi fino a Vipiteno ci godiamo ancora una salita, l'ultima di oggi: il selvaggio e bellissimo Passo Pennes. E dopo una breve sosta, ecco la discesa nella verdissima Val Sarentino... le gallerie, il traffico di Bolzano e poi il trasferimento autostradale fino a Ravenna, dove riscopro la comodità della Stelvio: cupolino alto e... ti dimentichi il vento laterale (sempre forte nella piana tra Bolzano e Trento) le scie dei camion, i moscerini sulla visiera...




Che dire della Stelvio?
Sicuramente il motore della NTX mi è piaciuto di più di quello della Stelvio 2008 che ho avuto per sei mesi (c'è da dire che era a tutti gli effetti una pre-serie.
Nei trasferimenti è come me la ricordavo: comodissima! Alzi al massimo il plexiglass, ti metti a velocità di Tutor e... via, senza nessuna stanchezza.
Le borse sporgono parecchio, però, e in un paio di cantieri, non sono riuscito a passare tra le file come farei con la Multi.
...la Multi che naturalmente, a causa della minor protezione areodinamica è meno confortevole nei trasferimente, molto, molto meno... ...
Però la Stelvio è più pesante e meno agile.
Tra i tornanti da Ducati si sarebbe naturalmente presa la rivincita
Così come si sarebbe presa la rivincita al distributore: l'NTX accendeva la riserva poco dopo il 200 km... per un consumo attorno ai 15 km/l in autostrada e un po' meglio tra le montagne. La multi consuma almeno il 20% in meno (d'altronde pesa 50 chili in meno e l'ingombro laterale sarà la metà... ma ha anche un serbatoio più capiente e con un bocchettone meno ignorante ;-)
Cmq in questi due giorni, di Stelvio ne ho viste tantissime, e la cosa mi ha fatto molto piacere,anche perchè la Guzzi, ancora, riesce a suscitare simpatia e passione... con decine di GS parcheggiati ovunque, su Crocedomini, Gavia, Stelvio, erano le Moto Guzzi (le Stelvio in particolare) ad essere ammirate dai motociclanti, soprattutto da quelli del nord Europa!
Un ringraziamento quindi agli amici di Moto Europa che si sono fatti perdonare più che bene per non avermi "finito" il tagliando della Multistrada in tempo per il w-e ;-)
L'ITINERARIO:

Nessun commento: