Non si può sempre stare in lutto per le sfighe. Parti della Romagna sono andate sott'acqua, è vero, ma fermarsi, crogiolarsi nel dispiacere e smettere di vivere sarebbe l'errore più grande. E non da Romagnoli.
Oltretutto non c'è solo la riviera che vive di turismo, ma anche gli Appennini, e bisogna fare in modo che queste attività non chiudano, pena la morte di paesi e comunità.
Le strade sono messe un po' così... molte frane, molta polvere, qualche restringimento... ma a parte pochi tratti chiusi, un giro si può fare ...ma facendo ancora più attenzione del solito, perchè la polvere e il fango quando si bagnano diventano molto scivolosi, e non vogliamo sottrarre uomini e mezzi ai soccorsi alle zone colpite.
Raggiungiamo Bivio Monetegelli, poi il Valico di Santa Maria Riopetra, il Passo del Grillo, e Novafeltria. A Ponte Messa seguiamo per Balze e saliamo fino in cima al Valico di monte Fumaiolo. Fin qui qualche frana, qualche senso unico alternato, ma nulla di preoccupante e di insolito: in questa zona del Montefeltro il terreno si muove sempre.
Sosta salvati-dal-temporale sul Monte Fumaiolo |
Rinunciamo ad andare verso Campigna, visto il tempo che c'è lassù |
Dal Carnaio a Santa Sofia non si va, occorre passare dalla strada che porta verso Spinello |
Da Strada San Zeno a Tontola, la strada è continuamente costeggiata e sporcata da colate di fango, senza soluzione di continuità, mentre il fiumiciattolo si è ripreso centinaia di metri di spazio ad ogni ansa.
Rientriamo a Ravenna dalla Ravegnana, qui i campi sono ancora ricoperti dal fango, la statale, sull'argine, mostra ancora i muretti travolti dall'acqua e staccatisi...
...ma oggi è la Festa della Repubblica, e la Repubblica è libertà. Andava onorata ;-)
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