lunedì 7 gennaio 2002

Il Paese dei fichi d'india

Silvio Buzzanca intervista lo scrittore siciliano Vincenzo Consolo per "La Repubblica" del 7 gennaio 2002


Il Paese dei fichi d'india


L'avvocato Agnelli, commentando le dimissioni del ministro Ruggiero, ha detto dice l'Italia non è nemmeno una repubblica delle banane, semmai è il paese dei fichi d'India. 
Vincenzo Consolo, scrittore siciliano, che cosa ne pensa? Sente allusioni?
«Non voglio attribuire a Agnelli una lettura del paese dei fichi d'India come paese di mafia. 
Credo che l'Avvocato veda invece un'Italia meridionalizzata, che la barriera delle Alpi rischia di separare sempre di più il paese dal contesto europeo».

Un'Italia più araba e mediterranea che continentale...
«Sì. Comunque non è la prima volta che Agnelli conia queste frasi guardando al paese da Torino. 
Per esempio ha chiamato De Mita "filosofo della Magna Grecia", ora parla di fichi d'India. Ma potrebbe parlare anche del paese del Barbera, quello del vino piemontese: sempre Italia rimane. Nei suoi lati migliori e in quelli peggiori».

Perché proprio i fichi d'India? Forse per indicare un certo modo "dispregiativo" di intendere il potere, la vita, i rapporti sociali?
«Spero che abbia detto queste cose senza queste intenzioni. Non leggo questa frase in un accezione di mafiosità».

Forse si riferiva ai due comici che si chiamano proprio Fichi D'India.
«Non li conosco. Ma questo è un paese terribilmente telestupefatto. È un paese di fichi d'India, ma anche di venditori di spazzole e tappeti. Un paese veramente deprimente e scoraggiante. 
Credo che Agnelli abbia voluto opporre alle banane, frutto di luogo tropicale, il fico d'India, che però è stato importato in Sicilia e nel meridione dal Sudamerica. 
Ma quella frase non la leggerei come riferita soltanto al meridione. Ricordiamoci che Berlusconi vive ad Arcore, ed è l'espressione di una Brianza orrenda, con bottegai e fabbricanti di falsi. 
Non vedo collegamenti territoriali. È tutto il paese che è un paese di fichi d'India, di banane, di Barbera».

Un giudizio molto negativo sull'Italia contemporanea...
«Come i fichi d'India è un paese spinoso, assolutamente intoccabile da qualsiasi parte lo si affronti. 
È un paese deprimente e l'avvocato Agnelli si è lasciato sfuggire questa espressione. Ma veramente non voglio pensare che abbia voluto raffigurare un'Italia sicilianizzata e meridionalizzata. 
L'Italia oggi è più nordica, più lumbard, più fascismoromanesca, più pastasciuttara che ficondiesca».

Berlusconi rappresenta questa Italia?
«E' un bottegaio, cinico, opportunista, pensa ai suoi affari, non ha senso dello Stato. 
E' privo di etica, di qualsiasi principio morale. 
Rappresenta bene questo nuovo potere fascista, regressivo, ignorante, privo di cognizioni di storia. 
In questo paese si è perso il valore dell'umano, del civile. Questo è un paese in preda a quello che Carlo Levi chiamava l'eterno fascismo italiano».

Silvio Buzzanca

"La Repubblica On Line"

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