martedì 8 maggio 2018

Un Paese malato. Anzi: di ammalati

La stragrande maggioranza degli italiani, anziché darsi da fare in politica e per la cosa pubblica, sempre di più si richiude nell'ignoranza (non leggendo, non informandosi, non pensando) e nell'effimero egoismo.

Non è una novità, bensì un circolo vizioso iniziato decenni fa e che oggi ha raggiunto un livello davvero allarmante ...basta analizzare la maggior parte dei post pubblicati, condivisi e commentati sui social come Facebook.

La cultura, l'impegno, la conoscenza, il rispetto degli altri e la necessità di dialogare e confrontarsi con chi ha idee diverse, trovando mediazioni e minimi comuni denominatori, sono considerate inutili o persino dannose.
Ovvio che ci sia sempre più spazio per ciarlatani ed affabulatori, che soffiano odio e rendono impossibile anche un normale confronto democratico. Gli stessi partiti, quelli che sono rimasti, stanno soffrendo di questo male, vedendo ridursi i propri iscritti e, soprattutto, gli iscritti attivi. 

Francamente non vedo vie d'uscita a questa situazione. Non invidio i giovani, davvero, che si trovano a vivere in un Paese ammalato di ignoranza, presunzione e di incomunicabilità, ma che in maggior parte neppure lo comprendono :-(

lunedì 7 maggio 2018

Caro Claudio (Domenicali), in MotoGP c'è qualcosa che non ci piace

Caro Claudio,
credo tu sappia perfettamente che, per molti appassionati, la Squadra Ducati non è un normale team. Rappresenta il vertice della propria passione sportiva e tecnologica per ciò che viene progettato, sviluppato e prodotto a Borgo Panigale.
Quando saliamo sulla nostra Ducati, quando assistiamo ad una gara di MotoGP o di Superbike, quando illustriamo in ogni dettaglio la nostra moto ad uno sconosciuto che ci chiede qualche ragguaglio tecnico in cima a un passo alpino, noi non pensiamo più di tanto ai piloti che corrono in pista o agli sponsor dei team, bensì alle sensazioni, ai ricordi, al gusto, che sono proprie di quella Fabbrica della Motor Valley emiliano romagnola.
Ecco perchè, nella scelta dei piloti e nella conduzione delle squadre ufficiali, credo che Ducati debba porre molte più attenzioni rispetto a ciò che può avvenire nei team privati.
Chi corre per Ducati un po' ci deve rappresentare.
Non deve essere solo veloce, ma deve dimostrare attaccamento al Marchio, correttezza, sportività, onestà intellettuale. Deve essere un esempio positivo, perchè non corre per sè stesso o per i suoi sponsor, ma rappresenta la Ducati, quindi, in definitiva, anche tutti i Ducatisti.
Non a caso per il 'popolo ducatista' i Falappa, i Chili, i Capirossi, i Bayliss, rimangono degli esempi e degli 'amici' anche quando l'attività sportiva li porta a gareggiare qualche anno con altre moto o ad appendere il casco al chiodo... ma gli anni passati in quel modo alla guida delle Ducati non saranno dimenticati, anche al di là dei risultati conseguiti, perchè è il MODO di essere stati Piloti Ducati, l'empatia con gli appassionati ducatisti, che li ha posti di diritto nel Museo desmodromico diretto da Fabio Taglioni.
Caro Claudio,
ciò che sta accadendo nelle piste della MotoGP a mio modestissimo parere non è in linea con ciò che mi aspetta da Ducati Corse
In questi anni ci siamo vergognati delle 'uscite' di Iannone, delle cecità di Lorenzo sulla Mappa 8, delle gare dove Pirro, wild card, doveva rallentare per non umiliare il quattro volte campione del mondo sorpassandolo a qualche giro dalla fine.
Ieri, a Jerez, abbiamo visto Lorenzo lasciare andare Marquez, nella manifesta impossibilità di fermarlo o stargli dietro, senza però porsi il problema di lasciare passare il proprio compagno di squadra che aveva un ritmo migliore e delle gomme che avrebbero potuto arrivare in fondo in condizioni migliori.
L'incidente è stata una sfortuna, certo (ma anche un errore 'chiudere' così la traiettoria), ma anche la conseguenza dell'atteggiamento di cui sopra.
Caro Claudio,
so che in Ducati Corse ci sono professionalità e competenze splendide. Il sottoscritto non è certamente in grado di dire cosa debbano fare e quali provvedimenti prendere Dall'Igna, Ciabatti, Tardozzi. Però, da appassionato, che guarda una gara e che il mattino 'monta' sulla propria Multistrada accarezzandone la fiancata e godendone delle splendide sensazioni, mi permetto di dire che così non va.
Se il buon Dovizioso in questi anni ha vestito con molto garbo, anche nei momenti difficili, la tuta del Ducatista, non ci ha mai fatti vergognare, neppure quando finiva in posizioni non proprio di vertice e non ha mai sparato a zero contro la Casa, se lo stesso lo stanno facendo Davies e Melandri in SBK, pur lottando spesso con mezzi impari contro le quattrocilindri... è evidente che nel Team di MotoGP oggi c'è qualcosa che non va.
Quindi, caro Claudio, vedi di fare in modo che non ci si debba più incazzare come pantere nel vedere comportamenti come quelli visti a Jerez domenica scorsa :-) :-) :-)