domenica 23 febbraio 2020

250 chilometri scacciapensieri

Domenica 23 febbraio. A Ravenna il tempo non è splendido, ma le webcam mostrano un Appennino assolato. E allora si parte, la Multistrada borbotta contenta perchè sa che andrà a scaldarsi olio e gomme :-) 
Giretto classico, ma di quelli che, per affrontarli, occorre attendere che l'inverno decida di lasciare il campo alla primavera: Forlì, Rocca delle Caminate, Meldola, Santa Sofia, Corniolo, Campigna (con sosta-pranzo all'Alpen Bar... le tagliatelle al cinghiale e quelle con i funghi di Cristian e Nada sono ogni volta più buone!) poi Passo della Calla, Poppi, Badia Prataglia, Passo dei Mandrioli ed il rientro a Ravenna percorrendo il sinuoso tracciato della 'vecchia' Tiberina, la statale oggi affiancata dalla più dritta e noiosa E45.
Escursione termica: visti 18 gradi a Santa Sofia, erano 5 sul Passo della Calla (di solito, come dicevo, il Passo della Calla ed il Passo dei mandrioli sono intransitabili fino almenoa  marzo, invece oggi troviamo addirittura l'asfalto pulito... anche se sui Mandrioli è molto rovinato) ...ma l'inverno dov'è finito?









250 chilometri scacciapensieri!


sabato 15 febbraio 2020

San Leo, Carpegna e l'inverno che non c'è

Il buon vecchio Max Pezzali, ai tempi degli 883, cantava che "Basta un giorno così a cancellare centoventi giorni stronzi, e basta un giorno così a cacciarmi via tutti gli sbattimenti, che ogni giorno sembrano sempre di più, ogni giorno fan paura di più..."
In effetti la mototerapia garantisce effetti davvero positivi, soprattutto quando si può contare sul fatto di avere méte e strade interessanti e piacevoli come i nostri Appennini.

Da Ravenna, evitando come la peste la noiosa E45 (tra l'altro in questo periodo tutta un cantiere) imbocchiamo la vecchia Tiberina. Era la strada che, prima della costruzione della E45, portava dalla Romagna fino a Roma. I camion arrancavano tra le curve degli appennini, ma ora, da fare su un bicilindrico desmo come quello della Multistrada, è sicuramente una delle strade più affascinanti. Attraversiamo il bellissimo, piccolo centro storico di Mercato Saraceno e saliamo verso il Valico del Barbotto superando numerosi ciclisti ansanti... non è un passo famoso, ma tira, eccome se tira!
Passiamo Novafeltria e troviamo il caratteristico borghetto di Piega... che, essendo posto su un bel curvone, incita a fare quel che non dovrebbe... :-) e poi arriviamo nei pressi di San Leo dalla parte della parete franata alcuni anni fa. La vista è impressionante.
Lasciamo la Multistrada in un parcheggio gratuito riservato alle moto (bravi!) e arriviamo a piedi fino alla fortezza che vide la detenzione del povero Cagliostro. La vista, da lassù, è davvero notevole, e tutto il paesino di San Leo, ben curato, merita una visita.
E' ancora presto, però, per fermarsi a pranzo, quindi prendiamo la strada che porta al Valico di Serra San Marco e a Carpegna... con gli impianti sciistici desolatamente assolati e brulli... facciamo anche una deviazione (consigliata) per arrivare in cima al massiccio di Carpegna, ma anche la sciovia lassù è nelle stesse condizioni... sembra che l'inverno qui non sia proprio presente, in questo inizio di febbraio 2020.
La sosta-pranzo, con un panino ben imbottito di prosciutto di Carpegna, la facciamo al Passo della Cantoniera, poi scendiamo piano piano verso 
Pennabilli, Ponte Messa, Sant'Agata Feltria. Dopo una breve passeggiata per il caratteristico centro storico di Sarsina, per ritardare il più possibile la fine di questa bella giornata, riprendiamo la strada per Ravenna. 220 chilometri in moto, qualcuno a piedi... sì, domeniche così ti fanno davvero tornare il buon umore!

Il Barbotto


San Leo

San Leo

San Leo

San Leo

San Leo

San Leo



La vetta di Monte Carpegna



Passo della Cantoniera

Sant'Agata Feltria

Sarsina

220 chilometri a metà febbraio non sono male :-)


domenica 2 febbraio 2020

Zero Due, Zero Due, Due Zero Due Zero

Zero Due, Zero Due, Due Zero Due Zero: nella domenica palindroma 🤣 fuga dalla nebbia fino ai 16 gradi fuori stagione di Santa Sofia, e dopo la sosta-per-la-spesa a Corniolo e la splendida piadina fritta con salsiccia matta e cipolla dell'AlpenBar di Campigna, due passi per smaltire fino al 'nuovo' Lago di Poggio Baldi, creatosi pochi anni fa in seguito alla frana che interruppe per mesi la Bidentina (ed anche il corso del fiume Bidente).
L'asfalto del Passo del Carnaio e la vecchia Tiberina ci riportano dentro la fredda nebbia della pianura... piccola gallery di una bella domenica di metà inverno ;-)