venerdì 18 settembre 2020

Girovagare tra gli appennini senza il traffico del fine settimana

Se fossi in pensione, me ne starei tranquillo a casa tutti i sabati e le domeniche, perché andare a zonzo tra settimana è molto più bello: poco traffico, niente smanettoni, niente controlli antimotociclisti, nessuna ressa per il panino. E' quello che ho pensato per tutte le ore che ho guidato tra le strade storte (e in qualche caso un po' mosse e dissestate) dell'appennino romagnolo e del Montefeltro. Ed anche un po' più a sud, visto che ci siamo spinti fino a Monte Nerone.

Passo della Spugna

Uno splendido itinerario di 400 chilometri (A/R da Ravenna, ovviamente): Sarsina, Passo di San Cristoforo, Passo della Spugna, Bocca Trabaria, Bocca Seriola, Monte Nerone, Passo della Cantoniera, Pennabilli, Sant'Agata Feltria...

Bocca Seriola

Strade e borghi bellissimi, spazi sconfinati. Il Montefeltro è bellissimo, anche se l'asfalto, come dicevo, è spesso quello che è... su questo punto le sospensioni e la ciclistica della Multistrada fanno davvero la differenza, consentendoci di arrivare a sera ancora arzilli e senza aver perso la voglia di guidare ancora.

Monte Nerone

Qualche foto in più l'ho inserita in questo album su Google Foto. Qui sotto la mappa dell'itinerario.



giovedì 17 settembre 2020

Casetta di Tiara

A giugno, pochi giorni dopo la fine del lockdown, eravamo arrivati fino a Casetta di Tiara con una Multistrada 950s in prova. La storia di Casetta di Tiara e dei suoi 11 (undici) abitanti è raccontata molto bene in un piccolo film-documentario che merita di essere visto (ed è possibile farlo gratuitamente su Rai Play: La Regina di Casetta). 

A Casetta di Tiara c'è anche un piccolo ristorantino, da Sonia. Beh: merita. Non solo per la cucina semplice ma 'vera', ma anche per la passione che solo può spiegare la scelta di vivere e fare impresa quaggiù, in mezzo ad una natura meravigliosa, ma anche lontano da servizi e comodità (i sei chilometri di strada stretta, ripida e tortuosa in mezzo a boschi e castagneti, sono un altro 'atout' che rende piacevole arrivarci in moto. 

A giugno, era domenica, non avevamo trovato posto nella veranda che offre i panorami dei boschi e delle vette circostanti, ma in questo giovedì di settembre, dopo una telefonata per verificare se fossero aperti, abbiamo avuto la fortuna di poterci sedere e gustare un paio di piatti veramente 'fatti in casa' come una volta.

Un giretto tranquillo, 260 chilometri in tutto tra andata e ritorno da Ravenna, ma tra curve e tornanti molto piacevoli in un giorno tra settimana di ferie: Valico di Zattaglia, Passo della Sambuca, Prato all'Albero, Passo della Colla, Passo del Giogo e, dopo la sosta-pranzo, il Passo del Paretaio ed il rientro in pianura. E questa volta con un'altra Multistrada 950s, la nostra, che si sta dimostrando davvero un'ottima compagna di viaggio. 

Qui il post di giugno pubblicato sul blog: Alla ricerca della Regina di Casetta

L'itinerario


martedì 1 settembre 2020

Scarpinare in Valle Aurina

La montagna non è solo un territorio di panorami bellissimi attraversato da strade che sembrano progettate apposta per viaggiarci in moto. Ogni tanto bisogna anche fermarsi in una valle per qualche giorno, la mattina calzare gli scarponi e camminare sui sentieri tra boschi, ruscelli, malghe, mucche, ghiaioni e rifugi. E' un ritmo più lento, passo dopo passo si suda, e in discesa capita che ai meno allenati come me facciano male i muscoli e le articolazioni.

Però il premio è fantastico: il ritmo della lentezza ci lascia libertà di apprezzare ogni dettaglio dell'ambiente che ci circonda, i profumi, i colori, gli incontri con gli animali. Il panino speck e formaggio mangiato in cima, una volta raggiunta la méta, è sempre il più buono e saporito del mondo. E l'acqua della fontana è la più pura, fresca e dissetante. 

Claudia ed io scegliamo quasi sempre valli chiuse, perchè poi la sera il traffico sparisce, ma anche perchè sono quelle valli che in moto difficilmente si vanno a conoscere.



In Valle Aurina c'eravamo stati già qualche decennio fa, alla fine dello scorso millennio 😁 con Giovanni ancora piccolo. Quest'anno ci siamo andati con una coppia di amici.

Abbiamo scelto un appartamento molto carino a Cadipietra, con uno splendido terrazzo vista-montagna, dove è stato molto piacevole goderci l'ora dell'aperitivo (meritatissimo, dopo la camminata e la doccia al rientro). 

Una valle che è cresciuta molto, dal punto di vista della ricettività turistica, forse anche un po' troppo per i nostri gusti: sui sentieri più facili, ad esempio quello che porta ad ammirare le splendide cascate di Riva, c'era veramente troppa ressa in quest'ultima settimana di agosto. Però altre méte erano certamente meno affollate, ed i panorami, i sentieri, le sensazioni provate, hanno davvero fatto sì che ne sia valsa la pena. 

Méta assolutamente consigliata, quindi, magari più a luglio o a inizio settembre che in agosto!

Qualche foto in più nell'album pubblicato su Facebook.