lunedì 18 novembre 2002

Moto: è il turno di black magic. Prime impressioni...


Visto che il tempo teneva Claudia ed io abbiamo provato Black Magic fino al Muraglione, poi ci siamo mossi in direzione Castocaro, Predappio Alta, Predappio, Meldola (ti dicono niente, Aldo, i tornanti della Predappio - Rocca delle Caminate - Meldola????).
La Futura, da guidare è entusiasmante (tanto io andrò piano anche con questa...) e non mi sembra "difficile" neppure sui tornanti secchi (tanto anche il TDM era un po' "vuoto" sotto i 3000 giri), perchè il baricentro basso e la potenza e la coppia del motore ti portano via da qualsiasi impaccio, senza esitazioni e strappi!!!
La frizione è meravigliosa in confronto al TDM...

"Per tornanti" i polsi mi si sono un po' indolenziti (soprattutto si soffrono gli asfalti sconnessi), e un po' ci si stanca (beh, abituato alla regale sistemazione del TDM), ma il passeggero mi sembra abbia retto bene alla prima uscita (d'altronde più che una sella pare una poltrona!).
Vi saprò dire quando avrò un po' più di tempo per un "giretto serio" e senza minaccia di pioggia e strade sporche e umide :-)

Sicuramente il 1000 Aprilia, invece, non gradisce la città... borbottii, tendenza a spegnersi. E' un po' realcitrante, insomma. 
Ma al di là di questo, l'aspetto che mi spaventa di più è la comodità di utilizzo nel "tutti i giorni". Aprilia vieta espressamente di montare il bauletto. Se in un viaggio si può farne a meno e utilizzare il borsone impermeabile "stile IRI", nell'utilizzo giornaliero o per andare al mare evitando problemi di parcheggio d'estate... beh, l'utilizzo delle due borse laterali è scomodo! E i caschi modulari non ci stanno...

L'amore per la "bella" Sport Touring sopravviverà alla routine???

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ELOGIO DEL TDM 

(16/11/2002) Ho acquistato il mio TDM 850 nel marzo dello scorso anno. Ero entrato in concessionaria per prenotare il tagliando della mia Fazerina. Bighellonando in attesa di interloquire con il meccanico ho visto un TDM nuovo, ma con i colori e le dotazioni di un paio di anni prima (1998), nel reparto usato: in effetti era un usato tenuto-come-nuovo-da-un-motociclista-da-bar.
Era un TDM bellissimo ma triste: non aveva mai portato nè borse nè bauletto. Non era mai uscito dai confini del Libero Stato di Romagna. Non aveva mai conosciuto i brividi di freddo e le stilettate pungenti del sale sparso sul ghiaccio di gennaio. In quasi tre anni solo 8.800 chilometri!

Da quel freddo giorno di marzo 2001, il mio TDM, ha percorso altri 30.000 chilometri.
Ha raggiunto per due volte il Traforo del Monte Bianco, nel giorno della commozione e del ricordo che il C.M. dedica a Pierlucio Tinazzi, "Spadino".
Mi ha portato tutti i giorni d'estate sulle sabbie dell'Adriatico, odiando fortemente gli sciami di sputerini che, come zanzare affamate, vorticano assurdamente attorno alle moto vere.
Ha conosciuto la grandine sull'AutoBrennero. Ha conosciuto e attraversato i confini di Slovenia, Austria, Svizzera e Francia.Ha valicato oltre 70 passi diversi tra Alpi e Appennini (40 solo nel GrandTour delle Alpi nel settembre scorso).
Ha sopportato stoicamente la corrosione del sale anti-ghiaccio che, per stupidità mia, gli è rimasto addosso per troppi giorni dopo la Motopancetta del 6 gennaio.
Non si è mai fermato senza che io non avessi "girato la chiave".

Certo, adesso non è più un TDM usato tenuto-come-nuovo: le pedane in gomma si sono consumate e lasciano intravedere il metallo. La pelle ispida e resistente degli Alpinestar ha "sabbiato" un po' la verniciatura del telaio e del codone in prossimità delle pedane di pilota e passeggero. Ma è ancora una bella moto!
Perchè queste poche ma pedanti parole? Perchè sono rimasto incredibilmente colpito da quanto tenga il mercato un modello "lanciato" nel lontano 1996 e già sostituito dal 900 a iniezione!

Un anonimo sabato pomeriggio di qualche settimana fa, Claudia ed io ci siamo fatti un giretto fino a Rimini, e da perfetti patiti della moto, ci siamo fermati ad ammirare anche la vetrina di un concessionario Aprilia (TOSI). C'erano una Caponord ed una Futura appena appena rientrate, e, quasi per gioco, mi sono messo a trattare... beh, un TDM 850, pur se "vissuto" come il mio, era ancora un assegno circolare!
Alla faccia del tempo che passa. Dei modelli che cambiano, dell'iniezione che-senza-non-si-può!
In effetti mi ero già accorto che tutti i TDM, forse rientrati un po' troppo in fretta appena uscito il 900, erano spariti rapidamente dalle vetrine dell'usato... ma sono rimasto piacevolmente soddisfatto. 
Il TDM meritava almeno questo saluto, come lo meritano tutti gli amici incontrati durante l'avventura in TDMitaliaML.

Adesso è ora di Black Magic. Non so ancora cosa scrivere, ho fatto 200 chilometri e, siceramente, è una moto molto diversa. E a mio parere bellissima.
Qui sotto ci sono le prime foto... poi ha iniziato a piovere :-( 


Lamps, Gattostanco

mercoledì 13 novembre 2002

Limitazioni del traffico e utilizzo delle due ruote a motore

Il Coordinamento Motociclisti ha scritto, in data 13 novembre, al Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e a tutti i sindaci dei comuni interessati alle limitazioni alla circolazione dell'Operazione "Liberiamo l'aria" (targhe alterne e divieti i giovedì e le domeniche).
Questo il testo della lettera avente per oggetto: Operazione "Liberiamo l'aria" e utilizzo delle "due ruote":

Abbiamo preso visione di quanto fissato dall'Accordo di programma dell'iniziativa "Liberiamo l'aria" e siamo, con la presente, a sottoporre alla Vostra attenzione alcune brevi riflessioni che riguardano migliaia di utilizzatori delle "due ruote" a motore.

1) utilizzo della moto o del ciclomotore in città.
Non possiamo non rilevare come le prescrizioni dell'Accordo siano estremamente punitive per moto ed ciclomotori: mentre le autovetture non catalizzate e non eco-diesel infatti possono, munite di "bollino blu", circolare a targhe alterne, i ciclomotori a due tempi non hanno scampo. Eppure l'utilizzo dei ciclomotori rende sicuramente più fluido il traffico.
Annulla il tempo di attesa e di inutile circolazione alla ricerca di un parcheggio, nellendo le code. Un elevato utilizzo delle due ruote, quindi, riduce sostanzialmente il numero degli autoveicoli contemporaneamente sulle strade, garantendo minor tempo di percorrenza e riduzione dell'inquinamento complessivo.

Si deve inoltre considerare che:
1. al momento, il controllo periodico dei gas di scarico ("bollino blu") per moto e ciclomotori non è regolamentato, né è possibile prevedere quando lo sarà, dato che le attuali norme comunitarie non ne consentono l'attuazione a cui fare riferimento;
2. per gli autoveicoli, da oltre dieci anni le procedure di omologazione stabiliscono i limiti massimi di emissione allo scarico: questo lasso di tempo, unitamente alle recenti campagne governative di sostegno all'acquisto di auto nuove, ha consentito il rinnovo di oltre i 2/3 del parco circolante. Per le moto ed i ciclomotori le cose stanno diversamente, in quanto solo a partire da giugno '99 l'omologazione di tali mezzi prevede dei limiti massimi per quanto riguarda i gas di scarico. Nel breve periodo trascorso non è certamente stato possibile un rinnovamento del parco circolante in misura paragonabile a quello delle autovetture.
3. In considerazione del numero di mezzi circolanti e dei brevi tempi di percorrenza (e quindi di funzionamento), si può ritenere che l'effettivo impatto ambientale delle moto e dei ciclomotori, indipendentemente dal tipo di motore e di omologazione, sia di scarsa rilevanza ai fini del successo della campagna in oggetto;
4. Infine, qualunque limitazione alla circolazione di moto e ciclomotori avrebbe, con molta probabilità, l'effetto di riportare ? ove possibile - i loro utilizzatori abituali all'uso dell'automobile, con maggiori consumi di carburante, maggior ingombro delle strade e tempi di percorrenza (e di funzionamento del motore) più lunghi.

2) utilizzo dei motoveicoli per turismo 
I motociclisti utilizzano la moto anche d'inverno. Tassa di proprietà e assicurazione sono balzelli pesanti, ma nulla appaga di più l'appassionato che poter contare su un fine settimana con la propria moto. Dover "uscire" dalla zona vietata prima delle 8,30 oppure dover rientrare dopo le 19,30 sono condizioni, d'inverno, veramente punitive e anche pericolose per la sicurezza dei motociclisti.
Notiamo, inoltre, che se con le autovetture è possibile organizzarsi in "car pooling", con la moto (che, avendo due posti, è sempre occupata almeno al 50%) questo non è materialmente possibile.

Per queste ragioni quindi, il Coordinamento Motociclisti Vi chiede di consentire la libera circolazione delle moto e dei ciclomotori dal lunedì al sabato; la domenica, di autorizzare il transito di moto e ciclomotori fino alle 10 e dalle 18.

Rimanendo a disposizione per qualsiasi informazione e chiarimento, cogliamo l'occasione per porgere i nostri più distinti saluti.

Il Presidente Nazionale del Coordinamento Motociclisti
Riccardo Forte