sabato 24 marzo 2018

Fine marzo e appennini ancora innevati

Sabato 24 marzo... ancora freddo, purtroppo... imbacuccati da pieno inverno, però, approfittiamo del primo sabato decente senza pioggia per andare a goderci l'appennino romagnolo ancora innevato (a Campigna sciano ancora!).
Ci dirigiamo allora verso Forlì, poi dopo Dovadola (precisamente a Casone) svoltiamo a destra per il Valico di Monte Trebbio.
La strada è pulita, anche se ovviamente le nevicate e lo sciogliersi della neve, hanno lasciato un po' di polvere... non è quindi ancora la stagione per cercare i massimi angoli di piega, ma con l'asfalto asciutto (e la tranquillità offerta dalla ciclistica e dall'elettronica della Multistrada, nonchè dalle ottime Pirelli Scorpion Trail II) ci si può già divertire.
Scendiamo dal Trebbio e attraversiamo Modigliana e poi Tredozio... andiamo a dare un'occhiata al 'nostro' vulcanetto preferito, quello sito nei pressi del Valico di Monte Busca.
In realtà la neve che si sta sciogliendo ha trasformato il prati attorno al vulcanetto in un mare di fango, quindi la fermata è brevissima.
Saliamo quindi al Passo del Muraglione per una (ottima) schiacciata dal buon Giovanni.
Brisighella, la Via degli Asini
Il Muraglione, d'inverno (o nelle primavere fredde e nevose come questa) è una piccola comunità di amici. Scordate le folle oceaniche dell'estate... quando è freddo, quando c'è la neve, le (brutte) facce sono sempre le stesse o quasi, e trovi sempre qualche altro appassionato motociclista con cui scambiare due chiacchiere. 
Oggi però un vento freddo ci convince a ripartire in fretta... quindi ne approfittiamo per fare qualche altra curva: a San Benedetto in Alpe svoltiamo in direzione Marradi, per goderci la splendida stradella che passa per il Passo dell'Eremo ed il Passo della Peschiera.
Scendiamo poi verso la pianura, regalandoci una sosta a Brisighella (che merita davvero una passeggiata in centro, nella Via degli Asini, ad ammirare la rocca da una parte e la strada sottostante).
Una quindicina di foto sono pubblicate in questo ALBUM su FLICKR.

lunedì 5 marzo 2018

Tornare a fare politica, NONOSTANTE la maggioranza degli italiani

La politica è troppo complicata per la stragrande maggioranza degli italiani... che da qualche decennio hanno preso l'abitudine a votare per il cambiamento, a prescindere da competenze e credibilità, e persino dai risultati ottenuti (Berlusconi e Bossi, poi Renzi, ora Casaleggio e i suoi Cinquestelle). 
Poi, da domani, tutti a fare altro, a non leggere, a non occuparsi della cosa pubblica, e fra cinque o dieci anni, un altro voto per il cambiamento... ma non sarebbe ora di cambiare gli italiani?
Siamo uno dei popoli che legge meno (quotidiani, libri), meno attento alla cosa pubblica (rispetto dei beni comuni, delle regole) e che predilige la 'furbizia' come stile di vita (senza comprendere quanto questa sia spesso effimera). 
Questo voto ne è solo una ultima conferma... è un problema culturale esistente da secoli.
Personalmente, considero il 'renzismo' come un fattore negativo. Renzi ha scalato il PD sull'onda del rinnovamento e dell'immagine, 'giocando' anche su questa disaffezione dalla politica 'praticata'. Così facendo, però, in questi anni ha reso anche il Partito Democratico non molto dissimile dai movimenti liquidi' o personalistici che, imho, sono il male attuale della politica italiana. 
Un partito, invece, è fatto di idee, ma anche e soprattutto di meccanismi e di strutture atte a creare le linee politiche ed un controllo democratico sulle persone che lo rappresentano. Il nostro è un sistema parlamentare, basato sulla rappresentanza. I nostri presidenti della Repubblica, del Consiglio, i Ministri, così come le principali Istituzioni, NON sono a suffragio diretto. E, vi dirò, il suffragio diretto proprio non mi piace... soprattutto quando c'è un Paese che di politica non se ne occupa, non si informa, ma viene blandito ed illuso da una serie infinita di imbonitori.
Ora il centrosinistra è da rifondare. Il PD è da rifondare, nella consapevolezza che bisogna tornare a fare politica, e che le divisioni a sinistra, dei duri e puri (proletari, rifondatori, comunisti, liberi, uguali, pippacivatiani & c.) sono in grado di raccogliere solo qualche piccolissima percentuale di nostalgici, ma di fatto allontanano buona aprte degli italiani, che in questo momento cercano soprattutto sicurezza, legalità e ottimismo per il futuro.
Le bacchette magiche si dimostreranno presto inefficaci. Speriamo che non lascino troppi ulteriori debiti e sfaceli a chi dovrà governare l'Italia alla prossima legislatura.