martedì 30 dicembre 2008

In Gran Bretagna via libera alle corsie preferenziali

Motoblog riporta la notizia che "dal prossimo 5 Gennaio le corsie preferenziali londinesi saranno aperte a tutti gli utenti delle due ruote. Una svolta epocale che riuscirà a snellire il traffico della capitale inglese.
Infatti, migliaia di motociclisti potranno liberamente circolare insieme agli autobus, taxi e biciclette, evitando gran parte degli ingorghi cittadini.
Una mossa intelligente che pone in risalto e semplifica la viabilità su due, vera risposta al caos delle grandi metropoli ed all’inquinamento. La linea interessata a questa nuova iniziativa sarà la rossa, gestita direttamente dall’autorità per il trasporto di Londra, che puo’ contare su ben 290 km di strade nella città.
Il nuovo progetto avrà una validità sperimentale di 18 mesi, dopodichè verranno effettuati i controlli necessari a stabilire la validità di questa iniziativa.
Noi dovremmo prendere spunto, visto che nel nostro paese ancora non si vedono le agevolazioni dovute a chi viaggia su due ruote".

Personalemente sono sempre stato convinto che ridurre le file ed i tempi morti dovuti al traffico degli autoveicoli dovrebbe essere una priorità dei pubblici amministratori e dei governi europei.
Permettere l’uso delle corsie preferenziali ai veicoli a due ruote (pur prevedendo regole ad hoc per impedire di rallentare il traffico dei veicoli del trasporto pubblico o di emergenza) sarebbe una misura intelligente, così come permettere legalmente di rimontare le file o l’uso delle corsie di emergenza in caso di file rallentate o ferme.
Non solo: nelle grandi città, dividere un po’ i mezzi a due ruote da quelli a quattro, potrebbe anche essere positivo ai fini della sicurezza.
Il problema è che in Italia la FMI pensa solo alle corse ed ai motoraduni, il CM è piccolo e poco organizzato e… noi motociclisti ci impegnamo pochissimo per i nostri diritti/doveri...

sabato 27 dicembre 2008

Il magico silenzio del bosco innevato

La statale del Passo della Calla è quella che si può definire la mia "strada del cuore".
Mi piace immergermi nelle buie faggete delle Foreste Casentinesi, mi piacciono quelle curve che sembrano disegnate da un motociclista per la gioia degli altri motociclisti. Mi piace, d'estate, quando il solleone arroventa la pianura, e neppure il mare garantisce una brezza rigeneratrice, fuggire da Ravenna e rifugiarmi tra quegli abeti e quei faggi centenari, tra quelle cime non altissime ma già con una loro dignità di montagna.
Amo parcheggiare la moto all'Alpen Bar di Campigna, fare due chiacchiere con Cristian e con gli altri motociclisti, ciclisti, raccoglitori di funghi o camminatori che si godono, in pieno agosto, quel fresco che ti porta a dover indossare un giubotto o una felpa...
Poi c'è l'inverno.
Quasi tutti gli altri passi di crinale rimangono spesso percorribili alle due ruote, ma il Passo della Calla è quasi sempre innevato.
La ricercata frescura estiva dienta l'habitat ideale per gli sciatori che salgono a Monte Falco.
Eppure continuo ad amare Campigna.
Ci salgo in auto, poi indosso gli scarponi in GoreTex e via, dentro i boschi.
C'è un facile e bellissimo percorso che parte proprio dal Ristorante Scoiattolo di Campigna: sono 5 chilometri esatti (che fino ad dieci-quindici anni fa venivano battuti e preparati come pista di fondo) che portano a Cullacce.
Cinque chilometri in mezzo ad un bosco innevato, con la compagnia di decine di cascatelle che portano a valle un po' di acqua gelida, di ghiaccioli appesi alle rocce, con la neve farinosa che si schiaccia sotto le suole Vibram, cinque chilometri da vivere come oasi di pace lontano dalla frenesia degli acquisti natalizi, dei cenoni e delle feste dov'è obbligatorio diverirsi, far casino o andare dall'altra parte del mondo.
Questo è un altro mondo, un mondo fatto di silenzi, di pochi animali infreddolti, di un bianco manto che ti riconcilia con la natura, con quell'aria fredda che ti entra nei polmoni e che ti fa sentire vivo.
Un altro mondo, un mondo fatato a un'ora e mezza di macchina da casa.
Un mondo da conoscere, amare, rispettare e salvare!

venerdì 19 dicembre 2008

Monsignor Amato: c'è una terribile persecuzione anti-cristiana in Spagna e Italia

Monsignor Angelo Amato, l'attuale prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, già ex segretario della Dottrina della Fede, ed amico personale di Papa Ratzinger, ha affermato in un'intervista che in Spagna sta avanzando l'indottrinamento laico, la "statolatria", cioè l'ingerenza dello Stato nella vita personale di ognuno.
Ha espresso questo giudizio partendo dalle cosidette "leggi etiche" del governo Zapatero (in foto), tra cui l'introduzione nelle scuole dell'Educazione alla cittadinanza, l'educazione civica resa obbligatoria per tutti gli studenti.
Ma non si è limitato a parlare di Spagna, evocando anche una persecuzione anti-cristiana in Italia, che si manifesterebbe attraverso "norme di legge, sentenze della Magistratura, comportamenti irridenti il Vaticano, il Vangelo, il Santo Padre, la Chiesa, la dottrina cattolica".
Irridenti. Sì, ha proprio detto irridenti.
In effetti, sentendo parlare di persecuzione anti-cristiana in Italia mi verrebbe da ridere.
Forse sono solo nella mia mente i miliardi dell'otto per mille (anche quelli dei cittadini italiani che non scelgono la destinazione appunto, dell'otto per mille), gli insegnanti di religione scelti dal Vaticano e pagati dallo Stato, l'obiezione di coscienza dei medici sull'aborto senza alcuna conseguenza sulle carriere (anzi, spesso vantaggiosa per i medici), le continue ingerenze nella vita politica e gli stop a discussioni in tema di testamento biologico, pacs. Ogni intervento del papa che viene riportato dai telegiornali senza alcuna forma di contraddittorio, i simboli della chiesa cattolica negli edifici pubblici... questa sarebbe la persecuzione anti-cristiana...
Certo, forse Monsignor Angelo Amato vorrebbe anche una legge che gli consenta di bruciare me e tanti altri che non la pensano come lui e che non sbaciucchiano la sua mano inanellata e quella del suo infallibile padrone Ratzinger.
Ma queste affermazioni assurde, odiose, espressione di un'arroganza rozza e sprezzante, più che irridere alla chiesa me la fanno odiare.

mercoledì 17 dicembre 2008

Gli avvoltoi del bigottismo all'assalto della Legge

"Viviamo in uno Stato di Diritto", avevo scritto il 14 novembre scorso dopo la sentenza della Corte di Cassazione che aveva affermato il diritto del padre di Eluana Englaro, dopo diciotto anni di calvario, a vedere rispettate le volontà della figlia.
Ieri invece gli avvoltoi del bigottismo, i piccoli politici che cercano la benemerenza del vaticano, hanno un nuovo entusiasta condottiero, il prode Ministro del Welfare Sacconi.
"Interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale" è l'atto di indirizzo che il ministero del Welfare ha inviato a tutte le Regioni.
E il suo effetto immediato vuole essere un blocco delle procedure che, dopo anni di battaglie legali, hanno portato la famiglia di Eluana Englaro ad ottenere lo stop dell'alimentazione e dell'idratazione che tengono il corpo di Eluana in stato vegetativo da 16 anni.
In un Paese civile l'atto del ministero non dovrebbe valere nulla, perché la legge non la fa Sacconi nè qualsiasi atto di indirizzo ministeriale, ma è l'ennesima riprova di come, in Italia, certe tristi e piccole figure di politicanti non riescano a capire quanto male facciano alla cultura del Diritto nel calpestare, per piccoli interessi elettorali, le regole sancite dalla Costituzione della separazione tra i Poteri dello Stato e inficiare nei fatti il rispetto della Legge (oltre che di tutti quelli che non sono pronti a prostrarsi davanti ad un prete cattolico.
Concordo con il parere del bioeticista Demetrio Neri, membro del Comitato nazionale di bioetica, per il quale l'atto d'indirizzo, secondo Neri, non solo va contro una sentenza del Tribunale della Repubblica, ma è anche "una grave crudeltà verso la famiglia, il padre e la madre di Eluana". Il fatto che un atto sia legale o illegale dipende, mi sembra dato che non sono un giurista, dall'esistenza di una legge e il ministro Sacconi non può sostituirsi al Parlamento nel fare le leggi".
Caro Sacconi, cari bigotti sempre pronti ad obbligare gli altri ad uniformarsi al volere del vaticano: Vergogna!

lunedì 15 dicembre 2008

Le primarie non bastano...

Il PD sembra sempre di più un partito diviso tra l'apparato e la voglia di novità incarnata dal popolo delle primarie.
Logico: una volta ogni tre o quattro anni il voto d'opinione non fatica ad andare a votare sotto ad un gazebo o nell'atrio di un supermercato. E allora viene premiata l'innovazione, la freschezza, gli esponenti più vicini alla cosiddetta società civile.
Però poi, negli anni successivi e prima delle prossime primarie, la costruzione delle linee politiche, le scelte, le allanze, si fanno nelle sezioni, nei circoli, nelle circoscrizioni, nell'organizzazione delle manifestazioni, nella riscossione del tesseramento.
E allora è ovvio che l'apparato pesi anche nei confronti di chi, alle primarie, ha stravinto. Lo si vede nel PD ad ogni livello, dal continuo duello D'alema-Veltroni, alla rinascita delle correnti, ai piccoli e sporchi affari di qualche centro di potere (d'altronde il PD è un partito democratico, lì non c'è il monarca che ogni giorno battezza una soluzone, una promozione, una scelta, una direzione politica... magari contraria rispetto a quanto pontificato il giorno prima).
E' la politica ragazzi, troppo facile pretendere di far funzionare e vincere il centrosinistra italiano ricordandosi della politica solo prima delle elezioni...

venerdì 5 dicembre 2008

Difendere la storia e la nostra intelligenza

"In occasione della celebrazione del 4 dicembre, giorno della liberazione di Ravenna - scrive in una nota l'ANPI ravennate - i gruppi politici di Alleanza Nazionale, di Forza Italia, di Fiamma Tricolore, con bandiere e simboli e con la presenza di consiglieri comunali, hanno inscenato una ignobile e vergognosa gazzarra che ha colpito e molto preoccupato la cittadinanza presente in piazza del Popolo e nell’aula consigliare del Comune. L’attacco è stato rivolto ad Arrigo Boldrini, il partigiano Bulow, di cui si è scoperto un busto in Comune di fronte a quello di Benigno Zaccagnini, il partigiano Tommaso Moro.
L’ANPI ha condannato il gesto facinoroso, non degenerato solo per il senso civico e civile di tutti gli antifascisti presenti. Si preoccupa per questo clima di rissa e di disprezzo per le istituzioni..."
Cosa volete: da ravennate, da democratico, non posso che associarmi senza riserva alcuna a quanto scritto dall'Associazione Nazionale Partigiani. Evidentemente la consapevolezza della grande forza populista di Berlusconi e del suo PDL sta ridando coraggio ai vecchi e nuovi fascisti.
Credo che sia un ulteriore motivo di preoccupazione ma anche di consapevolezza: quello di Berlusconi non è fascismo, ma tra i Berlusconiani di fascisti ce ne sono parecchi!
E noi dobbiamo isolarli, con civiltà e fermezza, perchè la democrazia, la storia, la libertà, la cultura meritano di essere difese ogni giorno, ogni momento, in ogni luogo.
E allora cosa c'è di meglio che citare Carlo Azeglio Ciampi, ex Presidente della Repubblica e, ai tempi della Guerra di Liberazione, esponente di quel Partito d'Azione che fu un esempio mirabile e moderno di democraticità (mica un comunista... nota ad uso e consumo degli ignoranti, ovvero di coloro che ignorano la storia):
"La figura di Arrigo Boldrini è indissolubilmente legata a una stagione della nostra storia, durissima ed esaltante insieme. La stagione che vide rinascere l'Italia democratica e gli italiani ritrovare, come singoli e come Nazione, la dignità mortificata da un regime liberticida e da una feroce occupazione straniera" - dice Ciampi - "Quello fu anche il tempo in cui pur nella diversità di ispirazione e di orientamento politico fummo in grado di trovare quello spirito unitario indispensabile per risollevarci dal baratro in cui eravamo precipitati.
Furono uomini come Boldrini e come Zaccagnini - generosi, intelligenti, lungimiranti, fedeli alla matrice ideale che ne ispirava diversamente l'agire, ma mai permettendo che questa fosse d'inciampo al perseguimento del bene perla Patria comune - gli artefici di quello che sono solito choiamare il nostro secondo Risorgimento.
Oggi che l'Italia vive una fase di smarrimento, una sorta di torpore spirtuale, mentre il mondo intero si trova a dover fare i conti con una crisi finanziaria di particolare gravità, oggi più chre mai avvertiamo la necessitò di ritrovare un po' di quello spirito disinteressato e solidale, proteso all'interesse generale, di cui Boldrini e Zaccagnini hanno dato testimonianza esemplare con la loro vita. Oggi sentiamo ancora viva la loro alta lezione.
Con questi sentimenti sarò idealmente presente per onorare la memoria dei vostri due illustri concittadini e per celebrare insieme con tutti i ravennati il ricordo della ritrovata libertà".
Queste sono Parole intelligenti e di buon senso, non quelle gridate durante una inutile e stupida gazzarra di fascisti, provocatori ed ignoranti (della storia).

mercoledì 3 dicembre 2008

Sarebbe facile rispondere "chissenefrega"...

Dopo in "no" del Vaticano alla proposta di depenalizzare l'omosessualità, oggi tocca al disabili. Come aveva annunciato non ha firmato la convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, circa 650 milioni nel mondo che, entrata in vigore l'8 maggio scorso, è il primo trattato sui diritti umani del terzo millennio ed è stato approvato dall'assemblea generale dell'Onu nel 2006.
"Non c'è assolutamente nulla di nuovo", ha detto il direttore della Sala stampa vaticana padre Federico Lombardi. Già, non c'è niente di nuovo.
Da anni il Vaticano cerca di fermare l'Onu e le Istituzioni internazionali in tema di contraccezione, lotta all'Aids, politiche di riduzione della natalità nei Paesi dove poi si muore di fame, malnutrizione, povertà, sovrappopolazione.
Da anni, soprattutto in Italia (ovviamente) il Vaticano costituisce una lobby politica e finanziaria fortissima, che al di là del numero dei cattolici praticanti o delle volontà espresse dalle opinioni pubbliche, ottiene dalle forze politiche privilegi e leggi a favore delle indicazioni della chiesa cattolica.
Sarebbe bello poter scrollare le spalle e dire "chissenefrega" davanti alle solite esternazioni vetero-bigotte di Ratzinger & c., consci del fatto che anche molti tra coloro che vanno a messa tutte le domeniche scopa fuori dal matrimonio se ne ha voglia, usa i contraccettivi perchè previdente, abortisce se ne sente la necessità, relaziona con altri del suo sesso se quella è la sua sensibilità etc.
Sarebbe bello poter scrollare le spalle e dire "chissenefrega" nella certezza che, come sul tema del testamento biologico e del diritto a scegliere come finire la propria esistenza, debba essere l'individuo e non un prete che ti dice "la tua vita è di dio, soffri e sta zitto".
Però non possiamo.
Non possiamo perchè le esternazioni della chiesa cattolica non sono indirizzate solo a coloro che credono (e quindi è giusto affermare che la chiesa può in ogni momento esprimere ciò che vuole) ma legano anche me, tutti i non credenti o i diversamente credenti, a leggi e limitazioni dei propri diritti individuali decise ed applicate da una classe politica intimorita dalla forza politico-finanziaria del Vaticano.Oggi se in Italia il divorzio e l'aborto sono un diritto (non un obbligo, attenzione!), lo dobbiamo a due referendum.
Dobbiamo rilanciare questa voglia di libertà degli italiani.
Dobbiamo far sentire ai preti l'isolamento culturale nel quale le alte grarchie della chiesa li stanno ponendo rispetto al comune sentire degli italiani e dei cittadini moderni.Civilmente, ma fermamente, dobbiamo ricominciare a lottare per i nostri diritti.
Che non vuol dire obbligare un cattolico all'eutanasia, all'aborto, al divorzio: ma impedirgli di schiacciare i nostri, di diritti!