lunedì 8 luglio 2024

Tre giorni sulle Alpi con la V2S

L'estate 2024 è strana. Il famoso Anticiclone delle Azzorre non riesce ad insediarsi e regolarmente il nostro Paese e l'intera Europa registrano passaggi perturbati o incursioni della sabbia africana, con scompensi meteo che portano bombe d'acqua, grandine, trombe d'aria. Avevamo in mente un giretto un po' più lungo, ma alla fine, 3B Meteo alla mano, decidiamo di partire giovedì 4 luglio e rientrare a Ravenna la sera di sabato 6, per evitare traffico e perturbazione della domenica.

Sui Monti Lessini

Partiamo di buon mattino per evitare le autostrade... ormai per arrivare ad imboccare la Transpolesana non dobbiamo neppure metter mano al GPS. A Verona invece il navigatore ci fa comodo e dopo pochi chilometri di noiosa tangenziale, eccoci a salire verso i Monti Lessini. Il verde dei pascoli inizia a far riposare gli occhi. In men che non si dica siamo già al Passo Fittanze, per poi scendere fino ad Avio.

Sui Monti Lessini
Attraversiamo l'Adige e dopo Mori troviamo la strada che sale al Passo di Santa Barbara. Passiamo Dro e, prima di raggiungere il Lago di Toblino, a Sarche cominciamo a salire i divertenti tornanti della Statale 237... fino al 3° tornante, perchè è ora di mettere qualcosa sotto i denti, e lì c'è lo storico Bar Miravalle. Il menu "salato" è molto limitato, ma la cortesia e soprattutto la vista sul Limarò, le falesie circostanti e sul Lago di Toblino, meritano la sosta.

La vista dal Bar Miravalle

Ripartiamo in direzione Lago di Molveno, Andalo, Cles, e da lì ci infiliamo in mezzo ai boschi che dal Passo Castrin ci conducono fino alla verdissima Val d'Ultimo.

Il Lago di Santa Giustina, nei pressi di Cles

Scendiamo a Lana, troviamo un po' di traffico nell'attraversare Merano, ma la verde Val Passiria ci attende.

Ci fermiamo per bere qualcosa di fresco a San Leonardo in Passiria, diamo un'occhiata tramite Google Maps e le relative recensioni, a qualche albergo in paese, e decidiamo di telefonare alla Pension Alpenhof.
Ottima scelta! Gentilezza e cortesia assolute, anche già dal primo contatto telefonico, e poi nell'accoglierci in albergo. Ma anche una stanza ed un terrazzo pulitissimi, con una vista meravigliosa (e sul terrazzo sdrai, tavolino ed ombrellone), ad un prezzo davvero onesto.
Dopo una doccia rigenerante, usciamo per passeggiare un po' per il paese: tutti quei chilometri in moto necessitano di un po' di movimento. E per cena troviamo il Ristorante Pizzeria Brückenwirt... costolette (spareribs) e vino ottimi, servizio molto cortese, splendida la posizione sul fiume. Buonanotte 😁


Venerdì 5 luglio
è una giornata davvero splendida. Dopo una colazione davvero gustosa e completa, paghiamo il nostro gentilissimo ospite e partiamo. Andando al ristorante, ieri sera abbiamo notato una stradina secondaria che porta a Plata e poi a Moso. Così evitiamo la strada principale (percorsa parecchie volte) e andiamo alla scoperta di quella che la nostra compianta Frau Gertrude avrebbe definito 'sehr schöne kleine Straße'. E in effetti la strada è stretta, a volte ripida e tortuosa, ma regala un passaggio in mezzo a pascoli e masi... questo Alto Adige (o Sud Tirol che dir si voglia) è davvero bello!
Raggiunta Moso si riprende la strada principale e si sale verso il Passo del Rombo. Qui non c'è molto da dire: è una delle strade più belle delle Alpi, soprattutto per un panorama mozzafiato.
Salendo verso il Passo del Rombo

Al rifugio, in cima, c'è un pullman che ha appena scaricato un gruppo di turisti giapponesi, ed io naturalmente ci parcheggio la Multistrada sui piedi 😛
Dopo un caffè, non buonissimo ma carissimo, scendiamo fino al casello dove si paga il pedaggio dell'Alpenstrasse... noi paghiamo, ma parcheggiamo subito, perchè vogliamo vedere il Museo dedicato al motociclismo più alto del mondo.


Lo avevamo già visitato, ma ora questo è tutto nuovo, perchè nel gennaio 2021 l'avveniristica struttura in legno e vetro era andata completamente distrutta, insieme alle oltre 200 moto ospitate.
Nell'arco di 12 mesi il museo è stato ricostruito, ed oggi ha un numero ancora maggiore di modelli e rarità di estremo interesse.
E' vero, 15 euro di biglietto non sono pochi, ma se sei un appassionato delle due ruote, sono una cifra ben spesa.
Dopo un paio d'ore ripartiamo. L'idea è quella di raggiungere Wenns passando per le stradine secondarie in quota e poi scavalcare il bellissimo PillerHohe.
Fino a Wenns ci arriviamo, ma poi una volta a Piller, scopriamo che il passo è chiuso per lavori alla strada.
Oltretutto troviamo un altra strada chiusa, e siamo costretti a tornare indietro fin quasi ad Imst e poi a prendere il lungo tunnel della Reschen-Bundesstrasse che parte nei pressi di Landeck (oltretutto noi, non avendo al vignetta, non ho neppure capito se fossimo autorizzati a farlo a causa dei lavori... vedremo se ci arriverà una multa oppure no...).
In qualche modo abbiamo comunque ritrovato la strada per l'Italia. Passiamo Resia, poi una breve fermata per la foto di rito al campanile nel lago di Curon Venosta (ma ormai è troppo famoso, c'è troppa folla per i nostri gusti).
Scendiamo a Malles Venosta e da lì ci portiamo in Svizzera a Tubre, poi poi salire al bellissimo Umbrail Pass da Santa Maria in Val Mustair.


Una deviazione per lo Stelvio, paparazzati dal 'solito' fotografo di FotoStelvio (io non resisto mai, ed anche quest'anno mi è costato 10 euro... sempre meno che un autovelox, comunque) e poi la planata a Bormio e a Santa Caterina Valfurva, dove troviamo una splendida accoglienza, nonostante la poca gente in paese, a causa delle previsioni meteo per il week end che sta per cominciare.
L'Abete Blu è un albergo tranquillo e senza pretenziosità, ma con una gestione familiare che merita sempre fiducia. Non solo per la cortesia e la pulizia, ma anche perchè, avendo un pascolo ed una ventina di mucche proprio dietro all'albergo, il burro e lo Scimudìn sono assolutamente prodotti in proprio e buonissimi. Anche il menù, semplice ma tradizionale, della cena, così come le proposte della colazione, sono semplici, genuine... in definitiva proprio ciò che si dovrebbe cercare - e trovare - in montagna. Ah, consiglio per chi ci si fermerà: dopo cena sentite la Taneda. E' semplicemente spettacolare!!!
C'è anche il garage per la moto. Il centro di Santa Caterina è distante qualche centinaio di metri, ma c'è il marciapiede protetto da guard rail, quindi nessun problema. I prezzi sono onesti.

Sabato 6 luglio. Come da previsioni del sole non c'è più traccia. Anzi: sullo Zebrù e salendo verso il Passo Gavia, le nuvole sono scure, minacciose e scaricano già qualche goccia. Purtroppo questo impedisce di godersi lo splendido panorama, ma tant'è... è già buono che non dobbiamo metterci l'antipioggia.


Il resto ce lo siamo messo tutto, però: in cima al passo ci sono 10 gradi, e noi non abbiamo il fisico del tizio che vediamo immerso nell'acqua del Lago Bianco ancora semi ghiacciato!!!
Scendiamo in mezzo alle nuvole... dentro le nuvole. Claudia dice che è quasi meglio, perchè gli strapiombi non si vedono. Io preferisco vedere bene e prima che mi arriva incontro, visto quanto è "larga" la strada in certi punti...
Dopo la bellezza del Gavia, il Tonale, con i suoi negozi e palazzoni, non ci fa certo una bella figura. Passiamo velocemente la Val di Sole cercando di essere più veloci delle nubi, a Commezzadura svoltiamo per Costa Rotian e poi ci godiamo il verde del Campo Carlo Magno.
Tra Madonna di Campiglio, Pinzolo e Tione di Trento la strada è trafficata e noiosa, ma dopo che abbiamo svoltato in direzione del Lago d'Idro, c'è molto meno affollamento.
Noi in ogni caso arriviamo solo fino a Lardaro, perchè poi imbocchiamo la Val Daone (che poi più avanti prenderà il nome di Val di Fumo). Sono 25 chilometri di wilderness, perchè a parte un paio di paesi (Praso, Daone) subito all'imbocco, poi si trova solo qualche ristorante, un paio di alberghi e tante rocce, molti laghi, dighe, boschi...


In fondo alla Val di Fumo, sulla Diga di Malga Bissina, un piccolo chiosco che rifocilla camminatori e motociclisti con taglierini, panini, una birra o un quartino di rosso...
Il rientro ci permette di goderci un altro po' i bellissimi e selvaggi panorami della Val di Fumo, poi, dopo il Lago d'Idro, la noia ed il caldo della pianura e dell'autostrada fino a Ravenna.

P.S.: la Multistrada V2S, made in Borgo Panigale, sulle Alpi si è dimostrata anche a pieno carico facile, divertente, confortevole e sicura 👍

Le mappe dell'itinerario:



Qualche foto in più in questo ALBUM su Facebook.

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