E la socialità: con le prime mailing list, spesso aggreganti per argomento, interesse o passione, sorpassate dai forum, una volta che gli abbonamenti flat permettevano di non dover più risparmiare sul tempo di collegamento con il cavetto telefonico ed il modem.
lunedì 22 novembre 2021
Disintossicarsi dai social
domenica 7 novembre 2021
Ducati. Campione del Mondo Costruttori 2021. Orgoglio italiano
E' un grande orgoglio italiano. Anche perchè, oltre a lavorarci in oltre 1.600, Ducati ha rapporti di collaborazione con Università e Scuole Tecniche, portando avanti quella tradizione e alimentando quel know how che è un fiore all'occhiello della nostra Motor Valley.
Ecco perchè, agli occhi di un appassionato, questo titolo Costruttori vale ancora di più di quello un Mondiale Piloti vinto da qualche fenomeno strapagato... no, grazie. Qui ha vinto un'Azienda, un'Azienda italiana. Hanno vinto ingegneri, tecnici e meccanici italiani. Hanno vinto la genialità, l'inventiva, la fantasia, l'innovazione. E il Desmo di Taglioni 😎
Grazie quindi ai Piloti che nel corso di questo Campionato 2021 hanno 'portato a casa' i punti necessari a vincere questo Mondiale: Pecco Bagnaia, Jack Miller, Johann Zarco, Enea Bastianini e Jorge Martin.
Bravi ragazzi!
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Bagnaia e Miller |
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Martin e Zarco |
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Bastianini |
lunedì 1 novembre 2021
Mario Rigoni Stern (Asiago, 1º novembre 1921 – Asiago, 16 giugno 2008)
Oggi, cento anni fa, nasceva uno dei più grandi narratori italiani.
Se il suo libro più famoso è, giustamente, Il sergente nella neve, io amo e rileggo più spesso la trilogia dell'Altipiano: Storia di Tönle, L'anno della vittoria, Le stagioni di Giacomo...
Rigoni si legge con facilità, una scrittura semplice, poetica e ancora oggi attuale. Ed è una lettura che rinforza le difese immunitarie contro l'ignoranza.
'Dal margine del bosco, guardingo come un animale selvatico che aspetta l'imbrunire per uscire allo scoperto, guardava la sua contrada, e il paese laggiù, dentro lo slargo dei prati. Il fumo odoroso della legna si scioglieva nel cielo rosa e violetto dove le cornacchie volavano a gruppi, chiamandosi.
La sua casa aveva un albero sul tetto: un ciliegio selvaggio. Il nocciolo dal quale era nato l'aveva posato lassù un tordo sassello tanti anni prima espellendolo in volo e l'umore di una primavera l'aveva fatto germogliare perché un suo avo, per difendere l'abitazione dalla pioggia e dalle nevi, aveva steso sopra la copertura altra paglia, sicché quella sotto era diventata humus e quasi zolla, Così il ciliegio era cresciuto.
Tónle Bintarn, guardando, ricordava che da ragazzo, dopo la mietitura delle segale, si arrampicava dalla parte della stalla dove il grande tetto quasi si unisce al declivio del monte e a una a una piluccava tutte le piccole ciliegie dolcissime e nere prima che i merli e i tordi venissero a metterci il becco: erano come il miele e per giorni la tintura del loro succo gli restava sulle mani e attorno alla bocca, e l'acqua del Prunnele non riusciva a toglierla. Ma d'autunno il rosso pastello delle foglie si notava anche dalla cima del Moor, come un'orifiamma che ingentiliva e distingueva tra le altre la povera casa...'
Ci manchi, Sergentmagiù ...e grazie per avermi fatto conoscere e poi amare il tuo Altipiano.