C'è anche un po' di pallido sole quando partiamo per salire al NufenenPass. Già a metà salita, però, ci troviamo in mezzo alle nuvole. Il freddo si fa pungente mano a mano che saliamo. La discesa verso il San Gottardo la affronto a velocità da lumaca (sono sempre molto fermo, ma qui...): il fondo è costituito da lastroni di cemento, ma soprattutto non vedo nulla.
Come non vedo nulla in cima al San Gottardo, dopo che in basso, vicino ad Airolo, mi ero permesso di percorrere alcuni chilometri della vecchia strada, quella tutta in sanpietrini e con la riga al centro costituita da sanpietrini gialli... da raduno di moto d'epoca!
Troviamo una situazione meteo un po' migliore sul Furka, ma poi ci rifacciamo sul Grimsel (con la dovuta attenzione alle mucche), che ripercorriamo in senso inverso rispetto al giorno precedente.
Bellissima la discesa fino ad Innertkirchen, poi ci dirigiamo ad Interlaken e al Faulesee. Siamo sempre senza vignetta autostradale. Riuscire ad arrivare in Francia senza doverla acquistare è diventato un punto di orgoglio (vero Schwarz?).
Salendo al San Gottardo |
E' forse la parte più noiosa di tutto il viaggio: paesini, incroci, limiti di velocità. Aiutati anche dal GPS riusciamo a raggiungere la strada del Col du Pillon.
Direzione Lago di Ginevra |
Non male in certi tratti l'asfalto, in altri semplicemente indecente. Banale il Col du Pillon, ma l'ultimo ostacolo prima del Lac Leman, o Lago di Ginevra, con il suo trafficatissimo lungo-lago.
Il GPS questa volta è utilissimo per trovare, già nella periferia di Thonon-Les-Bains, l'inizio della Route des Grandes Alpes. La strada che percorreremo nei prossimi due giorni!
Lago di Ginevra |
La RdGA parte dalla periferia di Thonon-Les-Bains per raggiungere Mentone, circa 700 chilometri più a sud. I lavori per la Route del Alpes iniziarono nel 1909 per iniziativa del Touring Club de France.
Pochi chilometri e siamo di nuovo immersi nella natura, e dopo il caos e il traffico del lungo lago, è aria pura! La via è tabellata. Spesso troviamo aree di sosta attrezzate e indicazioni turistiche dettagliate (monumenti, ponti, orridi, paesi). Non mancano chioschi e bar, dove poter fermarsi qualche minuto.
...seguendo la Route des Grandes Alpes |
E' già pomeriggio inoltrato quando giungiamo a Les Gets, stazione turistica piuttosto grande e attrezzata, che io pensavo fosse giunta ad uno spopolato fine stagione. Invece tra due giorni c'è la finale di Coppa del Mondo di VTT (Velo Tout Terrain, la dizione francese della MTB). Ci fossi capitato un decennio fa, nel pieno della mia stagione di MountainBiker... mi sarei fermato a fotografare e a collezionare gli autografi di tutti i campioni di Downhill e Cross Country... ma ormai credo che i campioni dei miei tempi abbiano appeso il rampichino al chiodo...
Nonostante i molti "tutto esaurito" troviamo un due stelle non disprezzabile, ma la sera ci concediamo una cenetta in un localino che pare interessante. Ah, les Tartiflettes!!! Dopo una dura giornata in moto ordiniamo due tartiflette al Ristorantino Les Copeaux.
Le tartiflette sono molto simili ai Rostì svizzeri, ma non hanno l'uovo e la fetta di prosciutto è sostituita da piccoli pezzettini di pancetta. Le patate sono lessate: in definitiva si tratta di un piatto un po' più delicato. Servito in terrine alte, il formaggio rimane in ebollizione per molto tempo: non occorre correre per gustare una tartiflette perfettamente bollente!
Una bottiglia da mezzo litro di ottimo Gamay, un paio di fette di torta di lamponi con un'ottima panna, un paio di caffè: 47 Euro. Più che corretto e tutto assolutamente consigliabile!
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