martedì 14 aprile 2020

Adesso basta: le attività che non comportano rischi di contagio devono ripartire


Stiamo sopportando un lockdown lunghissimo che, se aveva senso all'inizio, oggi è dovuto solamente ai ritardi delle sanità pubbliche nell'organizzare le analisi e nella distribuzione delle protezioni come guanti e mascherine per i sanitari e la popolazione.
I dati sui contagi sciorinati ogni giorno accompagnati dal messaggio colpevolizzante 'state a casa' è chiaro che non abbiano più alcun senso, dato che riflettono solo il conteggio dei tamponi positivi, ma magari sono stati fatti a persone già positive da un mese ma mai sottoposte ad analisi... quindi numeri utili solo per gridare 'al lupo! Al lupo!'
Ora basta però.
Una passeggiata in spiaggia o in collina, una pedalata in bici o una gita in moto, sono meno pericolose e più sane di una sortita per la spesa in un supermercato.
Ma se non c'è stata strage di commesse nella grande distribuzione, è segno che con una mascherina ed un paio di guanti ci si può difendere e lavorare, anche in presenza di altri esseri umani nelle vicinanze...
È ora che si riaprano le attività economiche, e che la gente possa tornare a muoversi.
Siano vietati gli assembramenti, sia resa obbligatoria una distanza interpersonale e guanti e/o mascherine all'interno di negozi e posti di lavoro, ma poi, da maggio, basta con questo blocco che distrugge noi e la nostra economia.

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