La legge-truffa elettrorale è l'ultima vergogna di un Italia che sta sprofondando nella disistima del mondo intero e dei propri cittadini che si sentono imprigionati in un Paese governato da una cricca inaffidabile dalla quale non sanno più cosa aspettarsi...
... e intanto Fazio è ancora lì, il debito pubblico è cresciuto a dismisura negli ultimi mesi, la Finanziaria non si sa neppure cosa sia, la scuola pubblica e la ricerca sono allo stremo, gli imprenditori non sanno più cosa prevedere per il 2006...
(Gattostanco 14 settembre 2005)
L'ultima legge ad personam
di EZIO MAURO da 'Repubblica' del 14 settembre 2005
QUANDO dicevamo che l'agonia politica di Berlusconi sarà una stagione terribile, in cui maturerà il peggio, non immaginavamo questo: un cambio in corsa delle regole del gioco a pochi mesi dal voto, con un ribaltone improvviso dal maggioritario al proporzionale e una nuova legge elettorale tagliata a colpi di maggioranza sulle esigenze del centrodestra, come un doppiopetto del Cavaliere.
Dieci anni di maggioritario, un sistema che ha saputo garantire per due volte l'alternanza al potere della destra e della sinistra, vengono dunque bruciati in un falò privato ad Arcore, sacrificati all'incapacità delle forze del Polo di trovare una ragione politica per stare insieme.
Il risultato è paradossale. Divisi su tutto e separati in casa, Udc e Forza Italia ricorrono alla superstizione estrema del proporzionale, ma lo fanno con due progetti politici opposti e inconciliabili. Casini e Follini vogliono cambiare la legge elettorale per riprendere piena libertà di movimento e liberarsi per sempre di Berlusconi. Il Cavaliere concede il cambiamento per la ragione opposta: imprigionare ancora i centristi in questa campagna elettorale, fingendo che l'intesa possa continuare, e la sua leadership anche.
In realtà è l'istinto della fine che guida l'azzardo di Berlusconi. Poiché in questo paesaggio politico, istituzionale, normativo, ha già perso, il Cavaliere prova a cambiare quadro e paesaggio. Annunciando di essere pronto a ogni forzatura, anche nelle regole.
La prima è una legge disegnata sulle esigenze attuali del Polo, che trasforma in handicap elettorale la morfologia del centrosinistra.
Con lo sbarramento al quattro per cento, com'è noto, i piccoli partiti (come i Verdi, i Comunisti Italiani, lo Sdi, il movimento di Di Pietro) portano voti alla coalizione cui appartengono, ma non prendono seggi.
Ed ecco che nella nuova legge elettorale il premio di maggioranza non va alla coalizione che prende più voti, ma più seggi, in modo che se anche l'Unione confermerà i sondaggi vincendo con una larga maggioranza di voti, potrebbe trovarsi con questo artificio minoranza in Parlamento. (...)
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