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Gli ultimi tornanti dello Stelvio |
Le previsioni meteo ci assicurano un altro w-e senza pioggia. In pianura è ancora un caldo davvero antipatico, quindi la scelta di salire allo Stelvio (quest'anno ancora ci manca) e fermarci poi per la notte a Livigno, diventa abbastanza facile. Mettiamo quattro cose nelle valigie della Multistrada e sulle 7 e mezza siamo già in strada. Anche se è già settembre l'Autostrada del Brennero è davvero intasata. Ringraziamo l'ingombro laterale ridotto delle valigie della Ducati, e con attenzione (e a velocità ridotta) passiamo anche tra le file ferme, evitando la corsia di emergenza (che proprio non mi piace).
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Umbrail |
Anche la statale per Merano è bella 'murata', ma con fatica, finalmente, imbocchiamo la statale 38 e... ...l'animo è già sollevato, mentre per sollevarci davvero di altitudine cominciamo ad affrontare, uno dopo l'altro, i 48 tornanti che ci portano fino ai 2758 metri dello Stelvio.
Arriviamo in vetta a ora di pranzo. E, ovviamente, ci regaliamo uno dei 'mitici' panini con salsiccia-di-cervo-crauti-cipolla-e-senape che rendono indimenticabile l'arrivo qui a Cima Coppi :-)
Dopo aver smaltito qualche caloria con una passeggiata (in fondo lo Stelvio, col bel tempo, non è solo un motoraduno permanente, ma offre paesaggi davvero magici) scendiamo in Svizzera affrontando l'ormai facile UmbrailPass, da anno scorso purtroppo completamente asfaltato. Poi, a S.Maria in Val Mustair, svoltiamo a sinistra per affrontare lo splendido Fuorn (paesaggi davvero belli, ma anche un tracciato divertente) e infine dirigendoci al Passo Bernina, con le sue viste magiche sui ghiacciai ed un tracciato splendido in discesa.
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Aperitivo a Livigno! |
La Forcola ci porta a Livigno, dove troviamo una stanza nell'ottimo (e già conosciuto) Hotel La Baita.
Il 3 settembre è il nostro anniversario di matrimonio, e abbiamo quindi deciso di goderci un po' Livigno: un po' di shopping, un aperitivo ed una cenetta a lume di candela.
Domenica 4 settembre... quando andiamo a caricare i bagagli sulla Multistrada, ad ora di colazione, il termometro segna 8 gradi.
Ovviamente sotto il giubbotto traforato mettiamo l'antivento... ed anche una magliettina termica non sarebbe male... ma la colazione è ipercalorica, e poi ci riscalda anche il pieno... all'orlo, con il prezzo della benzina a 0,93 Euro al litro :-)
Con calma, quindi, ci godiamo il Foscagno, poi scendiamo a Bormio, a Santa Caterina Valfurva e saliamo su un altro Passo che amiamo incondizionatamente: il Gavia.
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Scendendo dal Gavia |
E proprio perchè lo amiamo incondizionatamente, troviamo indecente e vergognoso che l'asfalto di uno dei Passi più belli e famosi delle Alpi, mèta di mototuristi e ciclisti di tutto il mondo, sia ridotto in questo stato! E' davvero una vergogna (nonchè pericoloso, soprattutto per le due ruote a pedali).
In cima, però passa tutto: il cappuccino bollente ci rimette in sesto, mentre i panorami sono un toccasana per l'anima.
Scendiamo, facendo un po' di attenzione soprattutto a causa delle tante moto che risalgono il versante di Ponte di Legno. Due moto non hanno problemi a passare affiancate neppure nello stretto Gavia, ma le protezioni sono zero, e bisogna sempre stare concentrati. I panorami, però, in questa discesa, sono grandiosi!
Andiamo a sgranchire i pistoni sul Tonale: l'asfalto qui è per buona parte nuovissimo, e qualche smanettone... un po' esagera.
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Brutture del Tonale |
Il Tonale è un bel tracciato: peccato che gli uomini ne abbiano rovinato in maniera indelebile la bellezza, costruendo orrendi palazzoni proprio là in cima :-(
Scesi dal Tonale ci dirigiamo verso Madonna di Campiglio: il Passo di Campo Carlo Magno è davvero godibile, poi scatta la caccia a qualche passo che ancora manca alla Collezione: il primo è il Passo Durone.
Si tratta di un passo secondario, non certamente difficile, ma bellino, perchè in mezzo al verde. Ci saremmo anche fermati per pranzare nell'unico bar-ristorante in cima al passo (in effetti ci siamo fermati, ma dopo un quarto d'ora che, nonostante lo avessimo chiesto, nessuno ci abbia badato, neppure per chiederci cosa volevamo da bere, e con un locale non certamente pienissimo, ci siamo alzati e ce ne siamo andati) ma evidentemente le nostre facce di motociclisti non gli andavano a genio, e hanno fatto finta di non vederci. Vabbeh, pietra sopra a quel locale.
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Passo S. Barbara |
Non molti chilometri dopo siamo al Passo del Ballino e poi ecco una bella discesa su Riva del Garda, con viste meravigliose sul lago e su Arco! Risaliamo per raggiungere il terzo passo mancante della Collezione: il Passo di Santa Barbara, con una bella ed impegnativa salita nel bosco e poi immersi in prati verdissimi.
Pochi metri dopo il passo, sulla sinistra, ecco la stradella (stretta, molto stretta) in mezzo al bosco che ci conduce ai pratoni del Passo Bordala.
E' ormai pomeriggio inoltrato: scendiamo in ripidi e ben guidabili tornanti su Nogaredo ed è già autostrada... ci aspettano i 34 gradi toccati tra Modena e Bologna... per fortuna a Ravenna si respira un po' meglio, ma non certamente come stamattina a Livigno.
Andare per monti con la Multistrada è un'attività davvero emozionante e divertente. Non vedo l'ora di tornare 'su' ;-)
Un lampeggio!