(20 luglio 2006) Au revoir, Desmo???
Il giorno è arrivato.
Oggi pomeriggio riporterò la mia ST3 a Moto Europa e me ne tornerò a casa a bordo di un bicilindrico NON costruito a Borgo Panigale.
La scelta è maturata poco a poco, quando ho capito che Ducati avrebbe messo fuori listino tutta la serie ST... probabilmente già dal prossimo anno.
Con Claudia (e grazie anche alla disponibilità di "quei ragazzi" di Moto Europa che non mi negano mai la prova di una moto), abbiamo anche provato la Multistrada, ma lei non ha apprezzato quella porzione di sella così corta che non lascia alcuno spazio per i movimenti (complice anche la posizione molto dritta ed obbligata del pilota). E poi anche per la MTS si avvicina l'ora di un bel restyling...
Insomma, alla fine nel mio garage rimarrà solo il piccolo Desmo del Monster 600 di mio figlio.
Oggi pomeriggio mi porterò a casa la prima Moto Guzzi della mia carriera motociclistica.
Non so ancora se scatterà l'amore che ho provato per le sensazioni del Desmo... anche se devo dire che, forse per la prima volta, ho scelto una moto soprattutto perchè MI PIACE da impazzire (e naturalmente dopo averne provata una per un bel po' di chilometri sulle conosciutissime colline di casa).
Beh, se qualcuno pensa di portarsi a casa una ST3 usata, la mia sarà a disposizione, da domani, dal mio concessionario: chiedete di Romolo e ditegli che "vi manda Gattostanco": sono convinto che non solo vi troverete ad avere a che fare con una persona splendida ed un vero appassionato motociclista, ma che probabilmente diverrete amici ;-)
Tutta la storia della MIA Ducatona rimarrà online su questo DesmoBlog, che così arriva alla parola fine.
Spero sinceramente che, prima o poi, in Ducati capiscano che è possibile anche coniugare il piacere di guida al confort (e questo con la ST3 l'avevano fatto) ad un design piacevole e moderno.
E che c'è anche un pubblico di motociclisti che ama queste sensazioni pur non accettando di lasciare a casa la propria compagna.
Questi motociclisti rimpiangeranno l'uscita di scena della serie ST, perchè speravano invece in una sua evoluzione nello stile e nell'ergonomia (soprattutto borse, baule e maniglie per il passeggero)!
Se la storia si ripeterà (vedi i cinque anni di assenza di una gamma sport touring tra l'uscita di scena della serie Paso e la nascita della ST2) prima o poi, una nuova moto vedrà la luce. E allora non dico addio al Desmo, ma solo un'arrivederci... sempre che l'Aquila di Mandello non sappia farmi dimenticare le sensazioni create dalla magia del pompone di Borgo Panigale...
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9 luglio 2006) Rientrati
Undici giorni dedicati solo ed esclusivamente al piacere di viaggiare in moto: gustare i profumi, osservare i panorami, godersi le curve! Bellissimo (il report su Pirenei e Massiccio Centrale) Prima del rientro un unico piccolo guaio: si è fulminata la lampadina dell'anabbagliante.Però è una H7 (lampadina utilizzata anche da moltissime auto e quindi reperibile ovunque), e raggiungere l'alloggiamento per la sostituzione è semplicissimo.
Ora la mia ST3 ha due anni e circa 32.000 chilometri, e non è mai andata così bene... che sia il momento di guardarsi attorno per un cambio???
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(6 luglio 2006) Grazie ragazzi!!!
Dopo tre giorni passati a zig-zagare tra Francia e Spagna sui passi pirenaici, ripartito da Biarritz noto che la ST3 ha la catena molto lenta, e che una o più maglie non svolgono più bene il loro lavoro. Mi fermo da un gommista per tendere un po' la catena, ma la cosa è ormai certa: va cambiata.
Guardo il contachilometri (29.000 km) e mi dico: sono un pirla!
Con il meccanico l'avevamo guardata bene, sembrava ancora nuova (d'altrone l'ho sempre ingrassata per bene e non mi ritengo uno che smanetta, impenna o strattona con cattiveria la trasmissione finale. Però non si possono affrontare i Pirenei a pieno carico con una catena che compirà in viaggio i 30.000 km!!!
Mi dirigo a Clermont Ferrand, dove, secondo il libretto delle assistenze Ducati c'è una concessionaria a Chamerlay. Purtroppo la concessionaria si è trasferita da poco (il mio libretto ha due anni, come la moto, del resto).
Per fortuna i francesi sono sempre estremamente gentili: una signora scende da un palazzo nelle vicinanze e ci chiede se abbiamo bisogno della Ducati. Non sa dove si sia trasferita, ma conosce la moglie di uno dei meccanici. Ci accompagna a casa sua e la graziosa francesina in dolce attesa chiama il marito in officina. Ci indica il nuovo indirizzo, il nuovo numero di telefono e ci fissa un appuntamento per il cambio "kit- chaine" per l'indomani mattina! Ci troviamo un alberghetto carino in collina (a Ceyrat) e l'indomani andiamo a cambiare la catena.
E allora grazie ai ragazzi di Expresso Motos di Clermont Ferrand, per la loro passione e per la loro gentilezza!!!
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(29 giugno 2006) Pronti per il viaggio
Molla sostituita, freni nuovi e nuovi anche i pneumatici. Si tratta di andare sui Pirenei e poi sul Massiccio Centrale francese, mica al Muraglione ;-)In realtà il progetto prevedeva anche di raggiungere il massiccio dei Picos d'Europa in Spagna, ma alcuni contrattempi ci hanno fatto ridurre il viaggio di tre/quattro giorni... via!!!
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(6 giugno 2006) Truppe cammellate avanti tutta :-(
Sono vicino ai 27.000 chilometri. La ST3 è fantastica. Soprattutto si lascia guidare anche a pieno carico (con zavorrina, borse e bauli pieni) chme se fosse una sportiva leggera e facile. E non ti stanchi mai di fare dei tornanti, delle curve, dei passi.
Purtroppo il maltempo di questa stranissima primavera mi ha impedito di rivolgere il cupolino sulle Alpi (in attesa di un paio di settimane di fila tra giugno e luglio... di cui per scaramanzia non scrierò ancora nulla...).
Ieri, visto un po' di sole, Muraglione, Colla, Paretatio, Futa, Raticosa, Giogo :-)))
Però... però... quando poi si scende in pianura, da due giorni, si sta ripresentando il problema degli strattonamenti a basso e costante regime. Purtroppo negli ultimi due giorni la cosa è riapparsa, assieme ad un lieve abbassamento del minimo. Ovviamente dopo tre o quattro giorni che è scaduta la garanzia :-)
Ho già chiesto 'lumi' in concessionaria. Vedremo. Perchè queste piccole imperfezioni, per quanto si tratti di peccati veniali ai quali viene sempre posto rimedio, cominciano ad essere antipatici :-(((
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(20 marzo 2006) Durata Metzeler Z6
Le avevo montate ad agosto.Mi hanno portato in Austria dandomi sempre (anche sull'acqua) grande sicurezza.
Però l'inverno le ha uccise prematuramente: dopo 6.000 la posteriore è ridotta malissimo... finita.
E' vero che quest'inverno, in Appennino, l'asfalto, il sale e la polvere erano particolarmente abrasivi... però :-(
Vabbè... mi toccherà andare al Memorial Spadino con la gomma nuova e spiattellarla in autostrada ...sob!
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(22 dicembre 2005) Ducati ST Forum & Mailing List
La Mailing List su Yahoo Gruppi è attiva da anni, ma non ha mai avuto una sua pagina web.
Ora ce l'ha. E alla Mailing List si è affiancato anche un Forum.
Ecco quindi lo spazio web dedicato agli utilizzatori delle sporttouring di Borgo Panigale (ma, in fondo, a tutti coloro che amano la Ducati ed il mototurismo :-)
E' un ottimo modo per scambiarsi informazioni, idee, consigli. Ma anche per ritrovarsi in cima ad un passo per mangiare insieme un panino.
Non occorre essere particolarmente 'praticoni' di Internet per iscriversi (gratuitamente, ovvio!) al forum o alla Mailing List... Lamps
(8 dicembre 2005) Sulla neve senza paura :-)
Termometro sotto zero e ghiaccio sulla strada. L'8 dicembre non è proprio una 'splendida giornata' per andare in moto.Ma la voglia è troppa. Lascio che Claudia vada a lavorare (maledetti ipermercati... non chiudono mai!!!) e con la scusa di provare la frizione nuova e la modifica al monoammortizzatore posteriore me la svigno in Appennino!!!
In realtà le condizioni dell'asfalto non permettono certamente di dare un giudizio sulla moto... ma sui motociclisti sì: i freddolosi sono la maggioranza!!! Non incontro quasi nessuno, infatti, ad esclusione, sulla Raticosa, di un gruppetto si supermotardisti tosHani :-)
Funzionano molto bene, invece, il guanti riscaldati della Klan (ho fatto arrivare i cavetti ai semimanubri passandoli sotto il serbatoio). Lamps
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(25 novembre 2005) Piccole modifiche e... una frizione nuova!
Arrivato ad oltre 22.000 chilometri è un po' faticoso farsi "passare" in garanzia una frizione nuova.
Con Garbiele ci siamo messi d'accordo: mi ha montato una frizione nuova ma ho pagato solo il materiale.
Adesso non raglia più e posso partire anche allegramente senza svegliare chi si è appisolato davanti alla tv :-)
Ne ho approfittato anche per regalare alla mia ST3 un piccolo upgrade: ho fatto modificare l'idraulica del mono ammortizzatore. Girando sempre a pieno carico mi accorgevo che nel penultimo scatto ero ancora un po' "seduto" e toccavo fin troppo facilmente con il cavalletto centrale. Nell'ultimo scatto la moto diventava un po' troppo rigida e "cattiva" con la schiena di Claudia, regalandole delle spiacevoli sensazioni nel prendere buche o avvallamenti dell'asfalto.
Con l'idraulica così modificata il mono dovrebbe essere di norma più "sostenuto", ma mantenere comunque la capacità di assorbire le asperità. E' stato un investimento da 160 Euro, non vedo l'ora che le condizioni meteo mi parmettano di provare la Ducatona!!! Lamps
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(2 novembre 2005) Il mitico e terrorizzante tagliando dei 20.000 chilometri
Ed eccoci al conto del "drammatico" e mitico tagliando dei 20.000 km (in realtà sono arrivato un po' lungo: con il giretto fuori stagione in Austria ho portato la ST3 dal meccanico ad oltre 21.000 km).Candele, cinghia di distribuzione, filtro olio, e manodopera: 442 euro, compreso il lavaggio della moto una volta tanto senza carene ;-)
Non sono mica pochi 442 euro, ma neppure quella cifra folle di cui si favoleggia da qualche parte. Anche perchè ci sono moto che prevedono tagliandi ogni 6000 km... e non danno sensazioni paragonabili a questa Ducati.
Ah, attenzione alla staffa che regge il clacson: alcuni amici mi avevano informato che nella loro ST3 si era rotta. E, visto che le carene sarebbero state tolte per il tagliando, ne ho approfittato per farla controllare.
In effetti la staffa aveva già una bella crepa. Magari avrebbe resistito ancora per un bel po', ma per sicurezza il buon Lele mi ha sostituito quella originale con una piccola staffettina che ancora il clacson al radiatore: "da lì non si muove più!". Soluzione ancora migliore che richiedere una staffa nuova a mamma Ducati (tanto sarebbe stata uguale alla vecchia, presumo.
Per il resto, che dire della mia prima Ducati?
Rispetto alle preoccupazioni ed ai patemi d'animo che qualche amico mi aveva indotto, io non posso che esserne soddisfatto.
Nei giorni scorsi sono riuscito a farmi un paio di giretti (per un totale di 700 km) in Appennino. La moto è veramente perfetta. Dopo l'intervento alle guide valvola (quasi un anno fa, vedi più sotto), il minimo è sempre stato perfetto, le vibrazioni contenute. Non ha bevuto neppure una goccia d'olio in 10.000 km. E non ho mai avuto alcun problema di affidabilità nè sotto gli acquazzoni più forti (ehm... ieri ho preso tanta di quell'acqua al ritorno dalla Gola del Furlo) nè quando ho lasciato la ST3 a dormire fuori sulle Alpi a 2000 metri di quota.
C'è un unico problema (più antipatico, che grave... direi) che non mi ha mai abbandonato in questi 20.000 chilometri, e per il quale non è stata trovata soluzione: in partenza la frizione ràglia sempre di più. E a 22.000 chilometri non credo che Mamma Ducati possa passarmene una nuova in garanzia, forse dovevo essere più "cattivo" quando il difetto si è manifestato: praticamente subito.
Lamps
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(2 ottobre 2005) Le Alpi fuori stagione
Solo a fine estate (proprio gli ultimi 3 giorni di settembre) Claudia ed io siamo riusciti a mollare gli ormeggi e a goderci qualche giorno di ferie. E allora, nonostante la stagione un po' 'avanti', ci siamo regalati un giretto sulle Alpi nella speranza di arrivare fino al Grossglockner. (il report e le foto)
Al rientro la ST3 ha raggiunto e superato i 21.000 chilometri. Infatti la prossima settimana entrerà in officina per il tagliando dei 20.000 km...
Che dire? Ogni volta che la guido mi rendo conto che si tratta di una sport touring eccezionale.
Comoda in coppia, protettiva anche nei trasferimenti in autostrada. Con le borse che sporgono poco rimonti le file senza particolari problemi...
E poi il piacere di guida, il motore che tira senza incertezze, la ciclistica che ti permette qualsiasi cosa, anche le correzioni dell'ultimo istante.
Sì, ci sto prendendo veramente gusto.
E anche l'affidabilità, fin'ora, non è stata male: nei giorni scorsi abbiamo anche preso tanta di quell'acqua...
L'unico difetto (antipatico, anche se non preoccupante) è la rumorosità della frizione.
Che continua a "ragliare" nelle partenze da fermo. Non c'è niente da fare: Gabriele (il mio fido meccanico) la regola, la sistema e... al primo viaggetto un po' lungo a pieno carico, la frizione torna a ragliare.
Peccato, perchè a me piace molto più il "sound" della frizione a secco che quello delle frizioni abagno d'olio... ma, evidentemente, se nella ST3 MY 2005 l'hanno messa a bagno d'olio... temo che anche in Ducati si fossero resi conto che i "ragli" sarebbero stati ineliminabili.
A parte questo, però, se dovessi comprare una moto nuova, oggi, ricomprerei una ST3. Troppo divertente, gustosa, comoda... magari al Salone di Milano ne presenteranno anche una versione un po' più bella... e allora il mio portafogli potrebbe veramente tremare :-)
Lamps
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(3 agosto 2005) Scarpine nuove :-)
Ebbene sì, un po' meno di 8.000 chilometri (anche se percorsi al 90% in coppia e molti dei quali a pieno carico) e le Continental Road Attack hanno ben pensato di farmi vedere le tele :-)Ne sono rimasto molto soddisfatto: soprattutto in frenata e sull'acqua le ho trovato veramente ottime.
Sicuramente aiutate anche da una mescola abbastanza morbida, visto che quando mi sono deciso di cambiarle, ed in attesa di andare dal gommista la settimana successiva, è stato sufficiente un giretto di 400 km in appennino per distruggerle!
Non mi era mai capitato di vedere spuntare i cavi d'acciaio :-( ma me ne sono accorto solo arrivato a casa, perchè non hanno mai mostrato debolezze, neppure ridotte così!
Comunque, per il solo gusto di cambiare, ieri ho fatto montare le Metzeler Roadtech Z6, che nel test realizzato da MotoMag erano state considerate più o meno alla pari delle Continental (ovvero le migliori scarpe da sport touring).
Vi saprò dire: ieri, al ritorno dal gommista, pioveva. Quindi non saprei proprio esprimere neppure un primo giudizio :-)
Lamps
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(19 luglio 2005) Oltre i 17.000 chilometri
La ST3 ha superato la soglia dei 17.000 chilometri ed ha uno specchietto sinistro nuovamente fermo (quando Gabriele ha visto come dondolava mi ha cambiato la molla senza neppure voler aspettare il tagliando dei 20.000 :-)
Domenica scorsa mi sono regalato un giretto sull'Appennino: Ravenna - P. Raticosa - P. Futa - P. Giogo - Scarperia - P. Colla - Marradi - S. Benedetto in Alpe - P. Muraglione - Valico Croce ai Mori - P. Calla - Ravenna... non ho tenuto conto dei chilometri, ma arrivati a casa ho dato un'occhiata alla gomma posteriore ed ho notato che.. ha ormai dato tutto.
Evidentemente la mescola delle Continental è più morbida di quella delle indistruttibili ma pessime Michelin (non posso comunque lamentarmi: ho quasi sempre viaggiato con passeggero e spesso con borse e bauli ben carichi).
Sono indeciso: un'altra Continental o (tanto per provare) una Metzeler Z6?
Lamps
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(5 giugno 2005) 15.000 chilometri :-)
La ST3 ha compiuto i 15.000 chilometri in quel di Dorf Tirol, sopra a Merano, durante un bel giretto (Svizzera, Liechtestein, Austria, e Dolomiti) di una settimana.Nonostante il freddo (qualche volta ha dormito fuori), una spruzzatina di pioggia, gli oltre 3.500 chilometri in una settimana... è sempre più divertente ed affidabile.
Le gomme sono veramente ottime sul bagnato!
Il report della settimana tra Svizzera, Austria e Dolomiti!
Lamps
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(20 marzo 2005) Il Disgelo!
Ero in crisi di astinenza da schiacciata. Quella schiacciata che fanno al Passo della Consuma e che non può essere apprezzata se non dopo aver trascorso un paio d'ore in moto... magari fermandosi per un caffè al Bar del Muraglione ed aver percorso una stradaella strettastretta (non testastretta... diamine!) da Scopeti a Borselli (che passa per Pomino, vedi qui).
Era praticamente da capodanno che non usavo la ST3.
Dopo il giro inaugurale del 2005 ho approfittato dell'inverno per chiedere a Mamma Ducati di controllare (e di rimediare) quella irregolarità che presentava la ST3 nel viaggiare a basso regime di giri e a velocità costante.
A gennaio, quindi mi hanno cambiato in garanzia le guide valvole.
Poi le classiche influenze, le nevicate, il lavoro... insomma, tutte quelle calamità che ti tengono lontano dal motociclismo :-(
E finalmente il disgelo!
A dir la verità dal Passo della Calla scendendo a Campigna, il 20 marzo 2005, chè ancora tanto sale, tantissima neve che si scioglie ai lati e tanta sporcizia per terra. Bisogna fare molta attenzione. E mettere in preventivo, per l'indomani, un bel po' di olio di gomito per pulire la moto (soprattutto i silenziatori in alluminio zigrinato)...
Due responsi però posso provare a darli:
1) le Continental Road Attack mi sembrano ottime.
2) finalmente la ST3 va come piace a me: regolarissima ai medi regimi (anche a velocità costante) e divertentissima quando si apre la manetta e il Desmo ti spinge avanti con regolarità, dosabilità perfetta ma anche con tanta, tanta potenza.
Sì, le Ducati costeranno un po' di più.
L'estetica di certi modelli sarà anche criticabile.
Le finiture perfettibili.
Ma quando la strada si fa storta, un bicilindrico Desmo ed un bel telaio a traliccio fanno la differenza. Differenza di godimento, sia chiaro, non sto parlando nè di correre nè di spiccare i migliori sul giro (io sono e rimango un convinto mototuristafermone): mi riferisco al piacere di guida, alla maneggevolezza, al gusto di sentire il motore sempre lì, pronto a spingerti e a divertirti da un tornante all'altro.
Un lampeggio!
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(9 dicembre 2004) Tagliando 10.000 km
Ogni tanto sento (e/o leggo) in giro di prezzi spesso spropositati. Pubblicare (e applicare?) dei prezzi così alti mi pare controproducente.Chi fa pochi chilometri all'anno potrà anche fregarsene, ma chi, come me, viaggia tra i 15.000 ed i 20.000 all'anno guarda anche al costo dei tagliandi e della manutenzione programmata (che comunque è importante anche ai fini della garanzia).
Nei giorni scorsi comunque sono andato a ritirare la ST3 dopo il tagliando dei 10.000 km.
Trascrivo la fattura dell'Officina FG Moto di Ravenna:
3,5 kg olio motore 49,00 +
Filtro Olio 13,00 +
Filtro Aria 15,00 +
4 candele 52,00 +
Boccole carena 5,00 +
Materiali di consumo 5,00 +
Manodopera tagliando 126,00 =
Totale (iva compresa): 265,00 Euro
E la carena sinistra, che stava crepandosi vicino ad una vite, mi è stata sostituita senza storie nè problemi.
Sicuramente certi Ducati Store o certi concessionari saranno più cari, ma credo che con una normale trattativa commerciale tra cliente fidelizzato/fidelizzabile e concessionario, le cose potrebbero essere meno terrorizzanti di quel che si dice in giro.
265 euro non sono pochi, ma neppure una cifra spropositata per una sport touring carenata con queste prestazioni, accessori, cilindrata e componentistica....
Lamps
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(22 novembre 2004) Le scarpe nuove sono ottime!
Ieri era molto freddo. Il tetto della mia tavernetta, nella parte non colpita direttamente dal sole, era bianco di brina. Il sole però era splendido, e non c'era una sola nuvola in cielo.
Rapido scambio di SMS con un paio di IRIsti e appuntamento al solito bar di Brisighella.
Uscire dal letto per partire per un giro in moto richiede una buona dose di forza di volontà, ma dopo impegni di lavoro, maltempo ed altro... beh, le scarpine nuove della Ducati bisognerà pure rodarle, no?
Bardati come omini Michelin sconfiggiamo il freddo (anche grazie agli splendidi guanti riscaldati...) e ci godiamo la bellissima giornata. Prima del Passo della Colla notiamo che le zone rimaste in ombra sono belle bianche di brina.
La strada comunque è ancora abbastanza pulita, nonostante credo sia già stata passata con il sale (lo si capisce dalla polvere che si alza al nostro passaggio).
Lo stesso salendo al Passo del Muraglione dopo essere scesi in Toscana: ampi tratti di bosco, di prato ed i tetti delle case bianchissimi, nonostante siano ormai le 13...
E propro in Toscana, salendo al Passo del Muraglione, la ST3 ha compiuto i suoi primi 10.000 chilometri ...AUGURI! :-)))
Una volta rientrati la fredda giornata non era ancora finita: bagnetto alla Ducati (per toglierle il sale... e anche il fango dell'uscita precedente, visto che andrà in officina a fare il tagliando non mi piace portargliela sporca) e una bella ingrassata alla catena.
Un commento sulle gommine nuove (Continental Road Attack): mi sembrano ottime gomme, in grado di dare grande sicurezza anche con le rigide temperature invernali.
Buona maneggevolezza ma anche grande precisione sul dritto veloce.
Lamps
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(8 novembre 2004) Scarpe nuove :-)
Delle Michelin Pilot Road non ne potevo più. A 9.700 chilometri, poi, erano ormai alla frutta.Allora, visti i risultati della comparativa tra gomme sport touring effettuata dalla rivista francese MotoMagazine, ho deciso di montare i nuovi Continental Road Attack.
Visto che in zona i Continental sembrano merce rara, ho contattato il rappresentante italiano rintracciato tramite il sito internet europeo: Claudio Moretti - Via P.A. Fontebasso 16/c - 00166 Roma - Tel. 06.6693555 - Fax 06.6692991.
In tre giorni ho ricevuto le gomme in contrassegno e le ho fatte montare dal mio gommista di fiducia :-)
Speriamo solo che questo maltempo ci dia un po' di tregua... per poterle provare.
Lamps
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(10 ottobre 2004) Ancora acqua...
Domenica 10 ottobre. Il cielo è plumbeo, ma la voglia di fare un giro è... superiore a qualsiasi considerazione dettata dalla saggezza.
E allora via verso il Passo di Viamaggio. Lo raggiungiamo che già comincia a piovere, ma quando usciremo dall'Imperatore (il bar-ristorante in cima al passo, tra l'altro più che consigliabile come rapporto qualità-prezzo... e per la possibilità di incontrare e chiacchierare con centinaia di appassionati) la situazione è critica.
Piove fortissimo, c'è vento molto teso e anche moltissime foglie in terra :-(
Bene, queste condizioni mi portano a scrivere, nel mio DesmoBlog, che le Michelin Pilot Road, montate di serie sulla ST3, mi piacciono sempre meno.
Anche a bassa velocità, infatti, sul bagnato tendono a scivolare e non danno assolutamente tranquillità di guida.
Sono arrivato a 9.200 chilometri.
La Ducati va benissimo, ma le sue "scarpe" molto meno: non vedo l'ora di cambiarle. Forse non aspetterò che siano veramente "finite" :-)
Lamps
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16 settembre 2004) Acqua e Appennino...
Sabato 11 e domenica 12 settembre: le previsioni non promettevano nulla di buono, ero appena tornato da 2.000 chilometri sulle Alpi, Claudia non sarebbe potuta essere con me... però gli amici di mototuristi.org avevano organizzato un giretto sull'Appennino reggiano e parmense.E allora via! Senza neppure ammorbidire un po' le sospensioni in vista del minor peso...
In effetti questa scelta si è un po' fatta sentire, perchè sulle strade dello sconnesso appennino parmense un po' "saltavo".
La domenica, poi, sul Pradarena... ACQUA!
Nonostante questo la ST3 si è dimostrata comunque molto guidabile anche sotto l'acquazzone, grazie al motore ben gestibile.
Unico neo: mentre la valigia semivuota era perfettamente asciutta (quella di destra), quella sinistra (che avevo forzato un po' per chiudere, e che durante la sosta-pranzo era piegata all'interno data la posizione sul cavalletto laterale) ha imbarcato un po' d'acqua.
Occorrerà capire se si tratti di un problema dovuto al fatto che avevo forzato la chiusura con un bagaglio voluminoso oppure alla posizione di sosta piegata sul cavalletto laterale.
Per il resto, ad oltre 8.000 chilometri, poco altro da segnalare:
il minimo si è abbassato un pochino, ma la moto sembra diventare ogni giorno più regolare nell'erogazione a basso numero di giri.
Lamps
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(09 settembre 2004) Una vera e propria scalatrice
Da metà giugno avevo già percorso oltre 5000 km con la ST3, ma non mi ero ancora "cimentato" in un giretto un po' corposo, che unisse cioè un serio trasferimento autostradale a qualche decina di "sani" passi alpini.
Bene: adesso, dopo cinque giorni tra Baviera, Austria e Dolomiti, penso proprio di conoscerla.
Autostrada: venerdì scorso sono partito alle 8.00 da casa e, rispettando più o meno i limiti di velocità, sono giunto a Torwang (poco a sud di Monaco) alle 14. Sono oltre 500 chilometri di autostrada più trenta/quaranta di stradelle secondarie. E sono arrivato riposato!
Ottima protezione aereodinamica, buona la posizione di guida (anche se io "venivo" dalla Futura, che credo fosse la Sport Touring più indovinata come posizione di guida).
C'è un po' più di pressione sui polsi, ma non tanto perchè si guidi stesi, quanto perchè il disegno della sella ti porta ad appoggiarti di più sulle braccia. Ma ci si fa presto l'abitudine. Infatti nè schiena nè polsi mi hanno mai dato fastidio.
Sulle mani invece danno un po' di fastidio le vibrazioni... che si sentono.
La frizione non abbisogna assolutamente di uno sforzo inumano per azionarla. Non sarà di burro, ma non ho mai avuto problemi alla mano sinistra (ieri ho fatto Sella, Gardena, Campolongo, Pordoi, Valles, Rolle + 250 km di pianura ...senza autostrada).
A basso numero di giri il Desmotre è comunque più che trattabile... certo, un po' "sbatacchia", ma è più che controllabile, e soprattutto ci si può permettere di riprendere anche ben sotto i 3.000.
Il problema è a velocità costante: quando si va in relax, magari dietro una fila di moto o di auto nel traffico... tende a strappare indietro. Un paio di volte le ho fatto controllare il CO, ma è sempre lievemente peggiorata. Vedrò se riusciranno a trovare una soluzione definitiva...
Ma è la meneggevolezza che fa innamorare di questa moto :)
Da solo, con il passeggero, oppure a pieno carico, la ST3 si guida sempre splendidamente.
A mio modestissimo parere, soprattutto in montagna, la ST3 è una moto meravigliosa, anche grazie alla "rotondità" del motore, che non ha nessun sgradevole effetto on-off, e ti permette di fare tornanti stretti senza alcun timore!
Le borse ed il bauletto originali, per finire, non sono enormi, ma non ingombrano... ed il necessario per una settimana in montagna (pile compresi) ci sta tranquillamente :)
Passeggero: rispetto alla Futura, Claudia dice di avere un po' meno spazio per le gambe. Il maniglione è più scomodo delle due maniglie laterali. La sella antiscivolo invece è ottima, pur non essendo enorme come quella della RST.
Ma alla lunga mi dice di essere meno stanca sulla ST3, soprattutto perchè le asperità vengono assorbite molto meglio dalla moto, mentre sulla Futura colpivano di più la schiena.
Sono queste le caratteristiche di una buona sport touring: guidabili e divertenti nel misto e nei tornanti di montagna, ma anche accoglienti e protettive nei lunghi trasferimenti. Potenti per pronti sorpassi ed in grado di caricare il necessario per un viaggetto decente :)
Futura e ST3 sono due ottime moto... più accogliente in sella (ma più brusca) la prima, più protettiva ed agile la seconda.
Consumi: quasi sempre tra i 18 ed i 20 chilometri con un litro. A pieno carico. Non mi sembra male.
Inconvenienti registrati a 7.000 km: - una certa tendenza a strattonare a velocità costante e a basso numero di giri;
- rumorino alla frizione durante le partenze in salita e a carico (e quindi lasciando la frizione con il motore accellerato)... spingidisco?
- una piccola deformazione della carena sx vicino ad una vite...
- non mi è ancora arrivato il "kit" del Desmo Owners Club :(((
Tra un po' faccio un salto in officina e vediamo come viene applicata la garanzia :)
Lamps
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(25 agosto 2004) Poche ore, costo zero ed è di nuovo OK
Nelle ultime settimane, come accennato nel commento qui sotto, avevo riscontrato un anomalo abbassamento del minimo che tendeva a far spegnere la moto durante le fermate ed un motore che "scalciava" troppo a velocità costante e a basso numero di giri.Ieri ho quindi lasciato per qualche ora la ST3 da Gabriele (alla FG Moto): controllino generale (tensione catena, pressione gomme), sistemazione del minimo e regolazione del CO.
Ora la moto è di nuovo perfetta. Vediamo se nei prossimi chilometri rimarrà stabile o se invece tenderà nuovamente a ritornare "un po' ignorante".
Ultima annotazione: nei 3.850 chilometri trascorsi dal primo cambio dell'olio (effettuato ovviamente a 1.000 km) il livello non si è modificato, per cui non è stato necessario alcun rabbocco, neppure in minima quantità.
Lamps
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(22 agosto 2004) Fuga dal Muraglione :-)
Raduno del Muraglione. Folla. Musica ad alto volume. Moto di tutti i tipi e rombi con ogni suono.
Sono salito per conoscere quei pazzi scatenati dell'Ente Tutela Pomponi Romagnoli ma presto mi viene una gran voglia di fuggire dal caos del Raduno... sono vecchio ormai per certe cose, ma soprattutto amo la moto per le sensazioni che mi regala sulle strade in mezzo ai boschi... non perchè se ne sta parcheggiata in mezzo ad altre cinquemila!
Saluto i romagnolissimi ducatisti (che tra l'altro hanno accolto con simpatia anche due vecchietti moto-fermoni come Claudia ed il sottoscritto... alla prossima ragazzi!) e fendo la folla con gli specchietti della ST3 :-)
Scendo fino a Dicomano, poi mi dirigo verso Stia per il Valico di Croce ai Mori... sempre bellissimo, selvaggio, lungo, godibilissimo.
Ovviamente, una volta arrivato a Stia salgo per Campigna, facendo il Passo della Calla. Strada conosciutissima, ma d'altronde è la mia preferita. All'Alpen Bar, meta classica, perchè freschissima, delle mie afose estati romagnole... scopro che la polenta con i funghi di Christian è fantastica.
Tifo Ducati e soffro per il quinto posto di Loris poi ridiscendo verso Stia per rientrare in Romagna dal Passo dei Mandrioli.
La mia ST3, in due mesi e tre giorni, ha raggiunto quota 4.850 chilometri.
Inconvenienti: praticamente nessuno, eccettuato un anomalo abbassamento del minimo che tende a far spegnere la moto quando ci si ferma, e del motore che "scalcia" un po' a velocità costante e a basso numero di giri.
In vista del viaggetto in Baviera ed Austria di inizio settembre, ho pensato di fare un "passaggio" alla F.G. Moto di Ravenna a metà strada dal primo tagliando ufficiale, previsto a 10.000 chilometri. Controllino generale, sistemazione del minimo e regolazione del CO
Per il resto le sensazioni fornite dalla ST3 sono quelle già espresse nei post qui sotto: grande godibilità e maneggevolezza, ottimo e rotondo il motore, che permette di cambiare molto poco. Buona protezione areodinamica.
Una moto divertente e anche confortevole, che consuma poco... peccato qualche vibrazione di troppo ai semimanubri.
Lamps
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(31 luglio 2004) Le curve dell'appennino
In pianura c'è un caldo soffocante. Ma le colline non sono lontane.E' tanto tempo che non percorro il Viamaggio, e allora perchè non farlo in questo sabato di mezza estate?
E45 fino a Mercato Saraceno, poi direzione Perticara e poi Novafeltrea, dove si aggancia la ss. 258 del Viamaggio. Non c'è il traffico della domenica, si viaggia rilassati.
Fermo ad un semaforo all'uscita del paese mi si affiancano un altro paio di pomponi: uno è dentro la carena di una ST. Alzata la visiera chi la guida mi chiede qualche informazione sulla ST3, ma poi scatta il verde. Ci ritroviamo qualche paesino più in là, fermi con i documenti in mano da consegnare (per un normale controllo, eravamo a velocità codice) ad una pattuglia di annoiati e cordiali Carabinieri.
La terza puntata, poi, attorno ad un tavolo del Bar-Ristorante "L'Imperatore", in cima al Valico del Viamaggio. Un caffè, una bottiglia d'acqua bella fresca ...ed è già Valico dello Spino in direzione Pieve Santo Stefano.
Poco dopo Chiusi alla Verna prendiamo una deserta provinciale che ci porta fino a Badia Prataglia, poi passiamo da Serravalle, Camaldoli e scendiamo fino a Pratovecchio (non potendo percorrere, con la ST3, il sentiero di crinale "00" che porta al Passo della Calla).
Da Stia fino al Passo della Calla è la mia strada del cuore, la ST3 si gode finalmente tornanti conosciuti ed un pilota un po' meno fermone. E' su queste curve, su queste strade, in mezzo a questi boschi che si sente veramente il gusto per una ciclistica come questa, e per un motore rotondo che ti porta sempre fuori dalle pieghe con una progressione divertente e godevolissima!
E' già pomeriggio quando parcheggiamo la Ducati accanto ai tavolini dell'Alpen Bar di Campigna... Christian ci sorride e ha solo un dubbio: "panino o piadina calda?".
Io opto per la piadina calda, con formaggio E prosciutto, Claudia per un più classico pane toscano.
Il vino bianco e fresco, dopo i tornanti e le curve affrontate in mezzo ai boschi, fa dimenticare la routine, il lavoro, l'inflazione, Berlusconi.
Con altri motociclisti incontrati lì per caso si chiacchiera di moto, con i ciclisti affamati che arrivano in cima si discerne se è meglio il pane o la piadina :-)
Torniamo in pianura che è ancora caldo, purtroppo. Sembra di avere un phon davanti al cupolino... si stava meglio lassù :-)
La Ducati?
La Ducati si sta comportando egregiamente. Consuma poco, il motore è semplicemente fantastico, coinvolgente, il confort è buono anche quando si sta in sella tutto il giorno e si percorrono centinaia di... curve&tornanti (unico problema: le vibrazioni un po' si sentono al manubrio, e quindi ci si stanca un po' le mani).
Inconvenienti, per ora, nessuno. La Ducati ha ancora tutte le sue viti ed il suo olio. A quasi 4.000 chilometri, quindi, il buon vecchio Gattostanco è un utente soddisfatto :-) Lamps
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(19 luglio 2004) Le viti sono strette ed anche i tornanti riescono bene :-)
800 chilometri in due giorni, un Coast to Coast che ha portato le ruote della Ducati a percorrere anche alcuni chilometri di uno sterratino tutt'altro che "facile-facile".
Nessuna vite nè pezzo di carena persa :-)
Evidentemente nelle Ducati dell'ultima generazione... le viti le stringono :-)))
E poi i tornanti a destra: grazie alla ciclistica della ST3 cominciano a venirmi bene.
Sì, ci volevano un paio di migliaia di chilometri, ma comincio veramente ad apprezzare la sport touring di Borgo Panigale.
Una moto facile, maneggevole, ma con un'erogazione rotonda e potente. E che rende molto piacevole il viaggio, senza risentire più di tanto della presenza e del peso delle borse e del baule.
Ma intanto continuo ad apprezzare anche e soprattutto le nostre strade storte, i nostri appennini: la wilderness della Riserva Naturale di Acquerino e lo sterrato che scende a Pracchia (ma sarebbe stato meglio avere un enduro), gli stupendi boschi dell'Abetone ed il Passo delle Radici con l'asfalto martoriato, l'incredible tettona ultracinquantenne del Bar in cima al Passo dei Carpinelli (incredibile... ma Fellini è passato di lì?) ed il Borgo di Tavernelle (Licciana Nardi) che sta diventando un vero e proprio "residence" che rivaluta le abitazioni esistenti ed abbandonate.
Poi, molto belli, il Passo del Lagastrello e la provinciale per Ramiseto, i boschi ed i prati di Piane di Mocogno raggiunti da Montefiorino dopo aver "circumnavigato" la Pietra di Bismantova. Infine una corsa verso la pianura, dopo aver toccato Savigno e S. Lorenzo in Collina.
Sono queste le strade, i colori, i sapori che permettono di godere il piacere offerto dalla propria moto.
Quella sensazione di libertà che solamente le due ruote possono regalarci. Meglio se due ruote dotate di un bel motore rotondo, potente, generoso.
Ancora meglio se bicilindrico e desmodromico :-D
Lamps
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(4 luglio 2004) Desmo bagnati :-)
Domenica 4 luglio: si bagnano i Desmo alla Consuma :-) |
Grazie a TuzZio&Jacopo, Isabella, Gentleman, Rafagas&Angela, Roberto Casadei & Barbara, Wile cun Zvuanèn.
Grazie per la compagnia, per le battute che non inficieranno il mio nascente amore per il "maschio sferragliar del Desmo", per le tante curve insieme (anche se non sempre proprio insieme... diciamo che io arrivavo un po' dopo...).
Grazie ad Isabella per avermi aspettato "su per i tornanti della Calla", a Roberto Casadei per aver aspettato ad accendere la sigaretta in cima al Muraglione... dandomi l'illusione di non averne avuto il tempo nell'attesa che arrivassi :-)
Grazie anche a Gabriele "Freevax" che ha voluto "bagnare" il suo Desmo con me ...e aver quindi diviso il conto dei beveraggi :-)
Per quanto riguarda la moto: beh, devo dire che comincio ad apprezzarla sempre di più. Rispetto alla Futura è sicuramente un po' meno confortevole (per via della sella che fa un po' scivolare in avanti, cosa che stanca un po' i polsi) e a causa di qualche vibrazione di troppo ai semimanubri.
A favore: una grandissima agilità ed un motore rotondissimo che ti gusti da matti sulle strade di montagna. Ottima poi la protezione dall'aria offerta dal cupolino, che unita alla "rotondità" del propulsore... ti fanno sgranare gli occhi davanti alle cifre riportate dal contachilometri: facile andare molto più forte di quanto si pensi :-)
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(3 luglio 2004) Ritorno a casa per la ST3 :-)
Lo stabilimento si vede da lontano.
E' abbastanza grande ma non imponente.
E' una struttura abbastanza vecchia e dimostra tutti gli anni nonostante le molte mani di vernice :-)
Ma la gigantografia immensa che è stata posta sul lato vista-tangenziale non lascia dubbi: qui, in questa vecchia fabbrica di Borgo Panigale, in Via Cavalieri Ducati, ci costruiscono un mito della velocità conosciuto in tutto il mondo.
E' sabato mattina, ma la fabbrica è aperta.
Arrivati alla sbarra, la guardia legge la scritta posta sulla carenatura e ci fa parcheggiare nel piazzale interno.
Il Museo è al primo piano.
Non è un museo immenso.
Anzi, in effetti speravo di poter vedere un maggior numero di modelli di serie, invece la collezione esposta è incentrata soprattutto sulle gare e sulle moto da corsa.
Però che moto. E che video. Poi le tute, i caschi, gli accessori che danno l'idea di quanto siano cambiate le competizioni in questi cinquant'anni.
E' quindi una piccola collezione, ma esposta in maniera molto moderna e fruibile.
Al centro di tutto una "cripta" illuminata di bianco abbagliante: lì solo la Desmosedici ed il trofeo vinto da Loris Capirossi anno scorso.
Tra il pubblico abbastanza numeroso noto degli inglesi e dei tedeschi, ma anche una coppia di giapponesi che scatta a raffica con l'immancabile digitale.
Poi è possibile visitare la fabbrica.
Il personale (tutti ragazzi e ragazze molto giovani, pazienti e gentilissimi, ma anche competenti) organizza dei piccoli gruppi e si fa il giro dello stabilimento. Ormai anche alla Ducati il lavoro principale è l'assemblaggio. Quasi tutto arriva dai fornitori esterni, per cui l'affidabilità e la clientela "ce la si gioca" sulle specifiche e sul controllo della qualità. Le teste, però, vengono finite con moderne macchine a controllo numerico qui.
Nonostante sia sabato mattina le linee di montaggio della Multistrada e dei Monster sono in movimento.
Non è male capire come "nasce" la propria moto, conoscerne i tempi di lavorazione, i controlli di qualità e finanche la logistica e la distribuzione.
Per gli appassionati di SBK e MotoGP e della "rossa delle due ruote in genere": purtroppo il reparto corse è ben chiuso, ma lo spaccio ed il negozio interno no... per cui quello che non si è speso nelle visite (non c'è biglietto d'ingresso per il Museo) lo si può tranquillamente spendere in gadget :-)
Lamps
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(2 luglio 2004) Tagliando 1.000 km
Ritirata la ST3. Fatto il tagliando dei 1.000 km ed anche il CO.In effetti la "cura" si sente subito", il motore è già meno "ignorante" e si riesce a tenere anche una civile (bassa) velocità costante (oddìo, non è che sia proprio un motore elettrico come una 4cilindri, ma si comincia a strappare un po' meno).
E' arrivato (e mi hanno montato) pure il bauletto DucatiPerformance. E' sempre una produzione Nonfango: le plastiche non sono eccelse (e neppure le verniciature), ma la linea si sposa molto bene con le valige e con l'insieme della sport touring bolognese.
Domani e domenica ci facciamo un po' di chilometri, vero?
Lamps
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(27 giugno 2004) I primi 1000 km con la ST3
Oggi, proprio in cima al Passo dei Mandrioli (il piccolo Stelvio della Romagna), la ST3 ha compiuto 1.000 chilometri... e domani andrà dal meccanico per il primo tagliando...
Per ora tutto ok: non ho perso nessuna vite, l'olio non si è sparso nè dentro la carenatura nè sull'asfalto, non si è staccato nessun filo elettrico :-)
La ST3 è una moto molto facile, reattiva ed istintiva: l'importante è stare sopra i 3.000 giri! Sotto (forse anche perchè nuova e non ancora rodata) è proprio il classico Desmo "un po' ignorante" :-) Punti di forza:
ottima protezione aereodinamica, motore molto elastico e rotondo, ottima ciclistica.
Consumi: più che soddisfacenti!
Comodissima, poi, per chi fa turismo e cambia spesso il carico (passeggero, borse, bauletto), la regolazione elettrica dell'altezza del fascio luminoso del fanale.
Punti deboli (almeno rispetto a quanto offerto dalla Futura, che è un difficile confronto per qualsiasi altra sport touring):
la sella non è comodissima e ti porta a scivolare un po' in avanti o a dover caricare un po' i polsi (con i pantaloni in pelle va un po' meglio). Come dicevo prima, poi, sotto i 3.000 giri, e soprattutto in città a velocità moderata e costante, il Desmo strattona un po'... si ribella e vorrebbe altro gas
Rispetto alla Futura, poi, c'è qualche vibrazione in più al manubrio... Scomodissime le regolazioni del mono posteriore... c'è da smontare mezza moto per arrivarci, oppure avere dita e mani di taglia "giapponese" :-(
I definitiva... mi sto divertendo (che è la cosa più importante) e mi sto dedicando a conoscere meglio il mio primo Desmodromico, che è una parte importante della storia del motociclismo italiano...
E l'Alpen Bar di Campigna (poco sotto al Passo della Calla) continua ad essere un ottimo posto-tappa per le escursioni estive in appennino... e per riposare le stanche membra impegnate a non perdere il contatto con il sempre ottimo "Daidegas" Casadei ...per fortuna che aveva il limitatore ... seduto dietro :-))))
Lamps
(21 giugno 2004) Il primo Desmo per un mototurista... anche un po' fermone!
Ebbene sì, lo confesso.Le recenti disavventure dell'Aprilia, essere venuto a conoscenza di qualche caso di ritardo nella consegna di ricambi (mai capitato a me, per fortuna... anche perchè "Black Magic" ha goduto di una più che discreta affidabilità), un nuovo atteggiamento di chiusura nel rapporto con la clientela da parte di Noale, l'uscita dai listini della Futura a soli tre anni dalla presentazione, mi ha portato, nelle settimane scorse, alla decisione di cambiare mot con un po' di anticipo rispetto alle previsioni.
Per un po' sono stato quasi tentato di ritornare in casa Yamaha. Con Supertenerè, Fazer e TDM, oltre ad una assoluta e granitica affidabilità, mi sono sempre trovato bene e non ho mai avuto problemi di permuta o rivendita. Però...
... le sensazioni, il gusto, la soddisfazione che ho provato a percorrere ognuno dei 26.000 chilometri che ho fatto in un anno e mezzo con il bicilindrico di Noale, sono stati effettivamente molto superiori ai precedenti.
E allora, mi sono detto, possibile che non si possa fare del turismo con moto in grado di regalarti comunque questo tipo di sensazioni?
19 giugno 2004: inaugurazione dei nuovi locali di Moto Action Imola: così i beveraggi li offre Roberto Avoni! |
Che le moto italiane siano costruite solo per le esigenze degli smanettoni multicolore che afflggono gli asfalti dei nostri passi più belli (ma rigorosamente solo quelli più vicni a casa)?
A zonzo per le Alpi, in questi anni, ho visto spesso moltissimi mototuristi nordici (dagli onnipresenti olandesi ai tedeschi, dagli austriaci ai quasi-compatrioti tedeschi di Dieter... lui, si sa, è solamente un italiano settentrionalissimo...) viaggiare non solo con le "solite" BMW, anche con molte Aprilia (più RSV, Falco e Futura che Caponord), Moto Guzzi e Ducati (si vede di utto, in giro, dal 916/998 ai Monster stracarichi di bagagli legati con mille nodi e fermati con nastro americano).
E allora?
Per noi italiani, invece, tutto ciò sembra impossibile.
Io stesso, quando ho comprato la Futura, ero preoccupato per l'affidabilità della "mia prima moto italiana". Qualche piccolo difetto l'ho riscontrato: un relè, il galleggiante che misura la quantità di benzina presente nel serbatoio, i tubi della benzina che tendono a rompersi durante le operazioni di manutenzione che prevedono lo spostamento del serbatoio (non in viaggio o per caso!). E poi alcune plastiche o particolari degni a malapena di uno sputer cinquanta.
Però che ciclistica! E che avantreno. Freni e sospensioni che hanno perdonato qualsiasi bestialità e "canocchia" di un pessimo motociclista come il sottoscritto! E che comfort. Centinaia di chilometri, di curve. Decine di passi al giorno. E il giorno dopo di nuovo le borse piene e via, con la voglia di viaggiare e senza alcun tipo di stanchezza.
La Ducati no?
18 giugno 2004, la ST3 non ha ancora 24 ore, ma è già sul Passo della Calla... d'altronde il libretto uso e manutenzione consiglia queste strade... per il rodaggio! |
In tutto il mondo queste moto fanno sognare gli appassionati. Oggi in Ducati hanno costruito una sport touring "copiando" le migliori soluzioni presenti sulla Futura (sella sagomata antiscivolamento per il passeggero, cupolino con grande protezione dall'aria, semimanubri più alti, aperti e regolabili) e l'hanno dotata di un motore che sembra più "civile" dei vecchi desmo brontoloni.
La ST3 l'ho provata un paio d'ore un mesetto fa.
Mi ci sono trovato bene.
Poi ho dovuto vincere la diffidenza di cui accenavo prima...
Per Ducati io sarò comunque un cliente molto difficile. Le moto costano molto, le Ducati sono più care della media. Ma sono diventate ormai parte della mia vita: il mio tempo libero, le mie ferie.
Ho bisogno di mollare la routine di un lavoro spesso logorante e invadente per godermi i colori della montagna, i profumi dell'erba che rinasce sotto la neve disciolta dal sole, scartare le mucche che non ti danno strada in cima allo Stalle, aspettare che spiova dentro un bar lungo "quel" laghetto...
So che per avere certe sensazioni ed emozioni si spende di più che per una moto giapponese a grande tiratura. Forse si pagherà anche una maggiore svalutazione. L'ho messo nel conto ed accettato.
Io però non ho alcuna competenza meccanica. Sono negato e lo ammetto...
...ma faccio tanti chilometri ed esigo affidabilità. Non accetterò di dover rinunciare ad un tour sulle Alpi o a non poter raggiungere il Grossglockner nel momento in cui Claudia ed io saremo riusciti a definire una settimana di ferie insieme!
In questo momento, quindi, mi auguro che veramente la Ducati dei nuovi motori ad iniezione e della rinnovata attenzione alla Qualità, sarà in grado di regalarmi la stessa affidabilità che ha contraddistinto il V60 della Futura. Per quanto riguarda il gusto e le sensazioni... beh, in questi due giorni me ne sono già innamorato :-)
Arrivate e montate le borse (a dir la verità manca ancora il bauletto... ma per quello aspetterò), giovedì sera sono andato a ritirare la mia prima Ducati.
Venerdì pomeriggio, sono riuscito a recuperare qualche ora di ferie e, seguendo con diligenza il libretto di uso e manutenzione (che prescrive di cercare di fare i primi chilometri in strade ricche di curve, possibilmente di collina), ho portato la ST3 sul Passo della Calla e poi fino a Stia (e ritorno).
Ovviamente a Campigna, all'Alpen Bar, ne ho approfittato per una salutare pausa prolungata, allo scopo di far riposare il Desmotre e bere qualcosa :-)))
Ottime impressioni. Soprattutto il propulsore: è meno brutale del V60 Aprilia, ma molto "tondo".
La moto poi, settata standard, assorbe molto bene le imperfezioni della strada. Il cupolino protegge molto bene... per cui sembra di andar più piano... invece ... potrebbe essere molto pericolosa per la patente!!!
L'avantreno e la frenata della Futura erano forse più "granitici", ma anche la Desmotre non mi sembra che abbia molti problemi a tenere la strada :-) Unico difetto, ma credo si tratti di assestamento o forse di una gomma non equlibrata alla perfezione: in frenata c'è qualche vibrazione di troppo sull'avantreno, Fastidiosa. Credo che farrò porre rimedio se non passa da qui a qualche centinaio di km.
Sabato scorso invece l'ho sottoposta ad un supplizio: la statale Adriatica fino a Misano: in mezzo al traffico, effettivamente, sotto ai 3.000 giri, il pompone è ancora un Ducati. E un po' soffre, borbotta... ha bisogno di strada libera davanti... anche se sicuramente dovrà ancora rodarsi e guadagnare un po' di elasticità.
Per il resto ducatona è comunque comoda quasi quanto la Futura (e questo è un gran bel complimento... perchè l'Aprilia, secondo il mio modestissimo parere, con la RST aveva raggiunto un livello da riferimento come impostazione di guida e comfort per gli occupanti).
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(4 aprile 2004) ST3 e Futura...
Qualche giorno fa sono passato da Baldoni, a Cesena (concessionario Ducati, Suzuki, Kawasaki e MV Agusta). Parlando del più e del meno mi aveva invitato a provare la ST3, che ha immatricolato proprio per tale scopo. E' talmente difficle trovare concessionari che offrano tale possibilità che... ho preso la palla al balzo e, sabato scorso, sono tornato a Cesena con Claudia per realizzare una breve comparativa Ducati ST3 - Aprilia Futura.
Scendendo dalla Futura e installandosi a bordo della Sport Touring di Borgo Panigale sembra di avere a che fare con una moto molto più piccola. La ST3 sembra molto più leggera, anche nelle manovre da fermo.
La seduta poi sembra molto più bassa, ma questa sensazione è probabilmente dovuta soprattutto al fatto che la sella è molto, ma molto più stretta. Permette quindi alle gambe di rimanere più dritte nel contatto a terra, e di stringere molto bene la moto, anche se poi, una volta in movimento, le ginocchia tendono a non riuscire a stare completamente nell'incavo del serbatoio.
Comunque non è scomoda, anche perchè la sella è molto morbida. I semimanubri sono ben posizionati. Larghi e sufficientemente rialzati. Bellissimo il contagiri bianco affiancato dall'enorme display multifunzionale.
Claudia sale in sella, profondamente modificata rispetto alla vecchia ST2. In effetti sembra proprio che abbiano copiato la Futura, c'è il rialzo antiscivolo per evitare che il passeggero frani sul pilota durante le frenate più violente. Come per il pilota, anche la parte di sella dedicata al passeggero è molto più stretta rispetto a quella dell'Aprilia, ed è più dura. Però Claudia assicura che non è scomoda. Anche il passeggero può stringere di più le gambe.
Però, per entrambi, le ginocchia risultano pi piegate, rispetto alla Futura, soprattutto per quanto riguarda quelle del passeggero. Peccato, perchè le pedane ricoperte in gomma antiscivolo sono realizzate molto bene. Male il maniglione posteriore: rispetto le doppie maniglie lterali della Futua non c'è proprio partita!
Metto in moto. Piccola delusione: c'è il manettino dello starter... in un motore così moderno come il Desmotre mi pare una scelta arcaica... il V60 della Futura fa tutto da solo ed è perfetto a qualsiasi temperatura!
Ci dirigiamo verso le colline di Longiano, poi su fino a Roncofreddo (non Roncofritto!!!). Il sole riscalda finalmente la primavera romagnola, l'asfalto è abbastanza pulito. Tanti i motociclanti usciti dal letargo. Attraversando i paesini del cesenate molti si girano per guardare la lucida ducatona, che si annuncia con un rumore non forte ma inconfondibile.
In marcia: il cupolino mi sembra un capolavoro. Forse non sarà bellissimo esteticamente, però è più alto di quello della Futura e protegge fino ad una maggiore altezza. Forse però crea qualche vortice (quasi trascurabile), al contrario del cupolino Aprilia che lascia passare una maggiore pressione dell'aria, ma non produce mai vortici, ad qualsiasi velocità ci si lanci.
La Ducati è una moto più facile della Futura.
Sospensioni morbide che ammortizzano molto meglio le buche e le imprecisioni dell'asfalto, il motore sembra più tranquillo e la coppia sembra meno rabbiosa che quella offerta dal bicilindrico Aprilia. Forse è più adatta al turismo tranquillo a curve pennellate con maggiore tranquillità. Peccato che fino ai 3000 giri il Ducatone protesti e vibri in maniera ben più sensibile all'Aprilia, rendendo la ST3 meno piacevole nel traffico cittadino o nei tornanti strettissimi.
L'Apriliona tradisce forse di più la discendenza sportiva: mi pare che i freni siano be più potenti, e le sospensioni affondano molto meno quando si pinza forte.
Quando si apre il gas la coppia offerta da V60 sembra ben più potente e rabbiosa di quella erogata dal Desmotre. Non so se la differenza sia reale o solo frutto di una sensazione. Non ho responsi cronometrici: quando mi sono inserito nella secante ed ho potuto lanciare la ST3, anche la Ducati non ci ha messo molto a superare i 160/170 all'ora... poi ho tolto il gas, perchè non conoscendo le zone-autovelox attorno a Cesena, ho preferito non rischiare più di tanto :-)
Provo a fare una sintesi.
- Futura: più sportiva, potente, prestazionale. Più spazio per le gambe del pilota. Sella regale e maniglioni comodissimi per il passeggero.
- ST3: più agile e leggera e con sospensioni più confortevoli. Cupolino più protettivo. Una Ducati abbastanza tranquilla, facile ed amichevole, ma certamente meno sportiva e grintosa della Futurona.
Credo che Aprilia abbia compiuto un grave errore ad abbandonare il progetto Futura. Con un piccolo restyling alla carrozzeria e magari un nuovo impianto di scarico un po' più grintoso (es. GPR doppio) e con una sonorità un po' più appagante, non avrebbe veramente avuto rivali.
In mancanza della Futura, credo che la ST3 possa veramente essere una "seconda scelta" di ottimo livello. Una moto ben realizzata e molto coinvolgente, in grado di divertire ma anche di assicurare lunghe percorrenze e buone velocità di crociera.
Sì, potrei proprio farci un pensierino :-)
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http://www.ducati-st.org/ |
http://digilander.libero.it/ducatist/ |
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