L'Italia è stata ammessa nella Unione Europea tra i mugugni dei paesi più "virtuosi". Sì perchè nessun altro Paese Europeo ha un debito pubblico come il nostro. Ovvio che con una moneta unica e con una unione vera dei Paesi d'Europa, l'Italia sarebbe stata un peso ed una debolezza per tutti.
Io mi ricordo.
Mi ricordo la debolezza della nostra liretta, sconquassata ed in balìa di qualsiasi onda anomala dei mercati finanziari. Pensate a cosa sarebbe oggi, la nostra liretta, schiacciata dalla forza dell'Euro e della Sterlina, dalla voluta debolezza del Dollaro e... con un petrolio ad oltre 50 dollari.
Io mi ricordo.
La soddisfazione di vedere l'Italia, pur soffrendo, entrare a far parte di un gruppo di nazioni forti, moderne, unite da un progetto comune: un continente finalmente unito, senza guerre, con un'economia sviluppata ed un futuro ruolo politico importante.
Io mi ricordo.
Il sollievo di constatare che non solo ci avevano accettato, ma anche che finalmente c'era qualcuno che, al di sopra delle piccole furbizie della politica nostrana, ci avrebbe fatto rispettare delle regole. Per il bene del Paese. Perchè vincere le elezioni regalando soldi che non ci sono, aumenta poi il debito pubblico, che tutti noi contribuiamo a pagare, ma soprattutto indebolisce chiaramente qualsiasi possibilità di sviluppo futuro (la pressione fiscale dovuta al pagamento degli interessi sui debiti. etc.).
Io mi ricordo.
Di aver letto e studiato che il fascismo si richiuse in sè stesso, nell'autarchia, nella ridicola e assurda soddisfazione del "me ne frego" urlata ai consessi internazionali contro le sanzioni della Società delle Nazioni. E sappiamo come andò a finire.
Ma oggi il mondo è globalizzato. Pensare ad una nuova autorchia sarebbe addirittura più folle, stupido, sciagurato di settant'anni fa.
Eppure vedo un Presidente del Consiglio che ragiona all'opposto.
Sa che gli italiani sono stanchi, che cominciano a capire l'errore enorme fatto nell'affidarsi all'ottimo imbonitore televisivo ricco e qualunquista.
Sa che cominciano a contare quante leggi "ad hoc" sono state emanate per salvarlo dai propri guai personali ed aziendali e quanto soffe il nostro già debole welfare.
Sa che perderà anche le prossime elezioni regionali, come ha perso le ultime supplettive, le amministrative, le europee.
Sa di essere arrivato alla fine della corsa, nonostante le televisioni asservite, nonostante i commentatori di rango cacciati dalla televisione di Stato, nonostante i servitori lecchini al comando di importanti organi di stampa.
Sa che l'ennesima sconfitta sarà la fine della sua forza politica, che Fini e Follini prosciugheranno, un po' alla volta, Forza Italia grazie al fatto di poter contare su due veri partiti, non su un movimento di interesse basato sul carisma e sull'assolutismo di Berlusconi.
E allora spera, elargendo un po' di soldi a tutti, di comprare qualche milione di voti di elettori ignoranti... si ignoranti del fatto che quei soldi, nelle casse dello Stato, non ci sono. E che toccherà a loro pagarli.
Questo voler sopravvivere ad ogni costo, anche a quello di far sprofondare il Paese in una crisi economica e di credibilità che in Europa non si è mai vista (e nei paesi del Sud America ha creato disastri) si può solo definire SFASCISMO.
Gattostanco, 22 novembre 2004
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